
Opinioni
Creatività, innovazione e competitività: valorizzare l’aspetto umano fa bene alle imprese
04 Mag 2023Employee engagement: coinvolgimento, motivazione e creatività chiavi per lo sviluppo aziendale
Io sono cultura - Geografie delle Industrie Culturali e Creative in Italia è la rubrica che raccoglie le analisi dei settori delle ICC italiane a cura dei principali esperti a livello nazionale, e i contributi sui temi più attuali del settore.
Employee engagement: coinvolgimento, motivazione e creatività chiavi per lo sviluppo aziendale
Proposte per una transizione culturale percorribile, tra dimensione phygital, rincorsa tecnologica e digital divide
L’ascesa internazionale italiana tra nuovi formati e linguaggi, moltiplicazione delle piattaforme, diversificazione di target e utilizzi
Il libro si conferma l’industria culturale e creativa più importante d’Italia
La funzione sociale della fotografia nella complessità contemporanea
Le difficoltà della televisione italiana tra pandemia, elezioni e guerra
Arte, natura, borghi: la valorizzazione del patrimonio culturale italiano
11 milioni di copie vendute: fumetti protagonisti del mercato del libro
Il nuovo slancio del comparto costruzioni all’insegna dell’efficienza, inclusività e sostenibilità energetica
I cortocircuiti del nuovo mercato musicale tra il boom dello streaming e il ritorno al vinile
I numeri della crisi e la lenta ripresa
L’ascesa del settore radiofonico tra innovazione tecnologica e nuovi format
Prossimità e mobilità dolce, il nuovo turismo all’insegna della sostenibilità
Incentivi e proposte europee per risollevare e sviluppare le industrie culturali e creative
Riciclabilità, riuso, meno sprechi, materiali migliori, ma anche tecnologia integrata
Le industrie culturali si stiano trasformando in catalizzatori di welfare culturale sempre più eco-sistemici
Il Web3 tra rivoluzione annunciata e innovazione permanente
Il cinema italiano, tra il boom delle piattaforme e la crisi strutturale delle sale
Le imprese culturali e creative sono sempre green: la sostenibilità è cultura e la cultura del terzo millennio non può che essere sostenibile.
Durante la pandemia l'attività più frequente è stata l'ascolto della musica, seguita dal guardare film e leggere narrativa: la cultura per gestire i propri stati d’animo
I luoghi di cultura italiani hanno risposto all’emergenza con una spinta all’innovazione attraverso nuove strategie e avvicinamento al digitale
Il Nuovo Bauhaus può essere una straordinaria occasione per migliorare la qualità della vita e dell’abitare soprattutto nelle periferie.
L’industria dei videogiochi è sempre più riconosciuta come il pilastro dell’intero settore dell’intrattenimento. Il videogioco attira le altre industrie culturali e creative per coinvolgere le nuove generazioni.
Se nel dopoguerra il design italiano ha giocato un ruolo chiave per ridisegnare l’Italia, oggi è chiamato a dare il suo contributo nella fase di ripartenza.
La crisi climatica può essere un punto di partenza per ripensare le strategie di azione delle organizzazioni culturali. Le direzioni che alcuni soggetti culturali e creativi stanno già seguendo sulla via di una riconversione “climate oriented" sono tre.
Anche la televisione vive un’agognata fase di ripresa. Oltre alla centralità della telepolitica , il mezzo televisivo si è scontrato con inedite sensibilità di linguaggio e rappresentazione.
Il Welfare culturale promuove un modello integrato di benessere degli individui e delle comunità, attraverso pratiche fondate sulle arti visive, performative e sul patrimonio culturale.
Come è cambiato il modo di comunicare? Tre trend in particolare legano tra loro settori diversi: l’importanza del coinvolgimento delle persone, la diffusione di nuovi strumenti e format per realizzare contenuti.
La pandemia ha contribuito a rendere irrilevanti barriere fino a poco tempo prima insuperabili e ha posto l’urgenza per molti produttori di cultura di entrare con più coraggio e pienezza nella vita dei propri utenti.
Musica, arte, design, ma anche highlights sportivi e oggetti digitali collezionabili sono al centro dell’innovazione che potrebbe trainare le criptovalute verso un uso di massa, quando l’attuale bolla dei prezzi record si sgonfierà.
L’architettura risponde ai cambiamenti climatici e a una domanda in evoluzione dai bisogni accelerati della pandemia, facendo sintesi tra cultura e tecnica, tra ricerca e mercato.
Anche in Italia il design thinking si afferma come tecnologia sociale utile a orientare i processi di innovazione in diversi settori produttivi e industriali, stimolando interessanti novità dal punto di vista dell’offerta e della domanda.
Il mondo delle arti visive in Italia sconta perdite di fatturato nel mercato primario, oltre all’opportunità perduta di percorrere nuove strade digitali. Spiragli positivi si ravvisano in una matrice di comunità che ha consolidato pratiche di collaborazione.
In Italia il numero dei lettori e le vendite editoriali non crescevano così da almeno 17 anni! Non solo: l’era dell’editoria resiliente porta con sé un nuovo formato della lettura: l’ascolto. U
Esclusa una parziale apertura estiva, da marzo 2020 gli spazi delegati allo spettacolo dal vivo sono rimasti chiusi, le produzioni sospese e la partecipazione è crollata.
Oggi più che mai è necessario riqualificare il tessuto tipico dell’entroterra marchigiano. Il rilancio dei borghi rappresenta uno degli elementi centrali della programmazione regionale: dal festival MaRCHESTORIE alla valorizzazione attraverso l’arte contemporanea, fino alla proposta di legge dedicata al loro sviluppo con una dotazione di oltre €7 milioni.
Nei mesi di chiusura i teatri lirici non si sono fermati, sperimentando modalità nuove per fare spettacolo. Dal ripensamento degli spazi teatrali alla messa in scena di spettacoli condivisi su piattaforme digitali e televisive, dalla trasformazione in sale di produzione per la realizzazione di originali film-opera alla collaborazione con il settore museale per innovativi allestimenti immersivi. Tutto all’insegna di una contaminazione crescente.
La musica dal vivo fa i conti con importanti cali di fatturato ma anche nuovi scenari in termini di format, piattaforme e valorizzazioni del territorio con eventi ridotti. La musica registrata procede più spedita, con il volano della digitalizzazione, una centralità sempre maggiore della musica italiana, nuovi fenomeni legati ai social e alle community e la necessità di rendere più equo il settore rispetto alle piattaforme di distribuzione.
Durante la pandemia la radio ha perso piccole quote di ascolto ma, nonostante le perdite del 30% della raccolta pubblicitaria, il saldo radiofonico complessivo è accettabile, grazie alla fruizione capillare attraverso nuovi canali. Malgrado le criticità, sono avvenute sperimentazioni interessanti a vantaggio dell’ibridazione tra mondo audio e video. Il futuro della radio è anche nell’informazione e nella valorizzazione delle culture locali.
L’animazione italiana ha rallentato solo in parte la sua produzione, grazie a specificità tecnica, smart working e investimenti tecnologici. Fanno da contraltare inedite logiche produttive e distributive, all'altezza non solo di contrastare le difficoltà congiunturali, ma anche di rendere competitivi i player italiani in un mercato in veloce trasformazione, oltre a un maggiore investimento nella formazione degli addetti ai lavori.
La pandemia ha avuto effetti disomogenei tra i comparti dell’audiovisivo. Dopo il primo anno dell’era Covid-19 si inizia a parlare di ritorno in sala, in seguito ad un lungo periodo di incertezze, annullamento dei festival migrati online, film in attesa di essere rilasciati. Il vuoto è stato colmato dai servizi di streaming, che hanno moltiplicato l’offerta grazie a un aumento della domanda di contenuti, con riflessi positivi sulla produzione.
Nel 2020 in Italia e nel mondo si è registrato un crollo quasi verticale del settore turistico. Negli ultimi mesi i flussi hanno ripreso a crescere e, in Italia, i dati della scorsa estate confermano che le attività culturali e le visite alle bellezze naturali esercitano una forte attrazione. Nonostante ingenti danni alle economie di molti Paesi, la crisi ha favorito l’emergere di modelli di turismo culturale più inclusivi e sostenibili per i territori.
L’ONU ha dichiarato il 2021 l’Anno internazionale dell’economia creativa per lo sviluppo sostenibile. L’iniziativa, ad alto valore simbolico, rafforza l’importanza del settore soprattutto per i paesi in via di sviluppo dopo l’anno devastante della pandemia. Anche se la consapevolezza dell’importanza delle ICC è diffusa nel mondo, ad oggi le politiche attivate appaiono ancora frammentate, disuguali e, alle volte, addirittura inesistenti.
2020 è l’anno che ha cambiato il mondo e, soprattutto, il design. La filiera è in sofferenza ma mai come ora il mondo ha bisogno del design e dei progettisti, per ripensarsi. Da dove ricominciare? Il lockdown ha messo in gioco tre elementi fondamentali del progettare: gli ambienti e gli spazi di vita, la comunità e il digitale, l’emergenza e le strategie per affrontarla.
Lo scorso gennaio l’ex europarlamentare Silvia Costa ha accettato l’incarico di Commissario straordinario per il recupero e la valorizzazione dell’ex Carcere borbonico dell’isola di S. Stefano. In pochi mesi sono stati fatti significativi passi avanti, nonostante la complessità dell’intervento, dovuta a noti vincoli architettonici, archeologici ed ambientali. L’ambizione è farne un progetto ecosostenibile, innovativo e ispirato all’economia circolare.
Negli ultimi anni la Regione Marche ha avviato un processo di crescente consapevolezza riguardo l’importanza del digitale, grazie alla creazione della piattaforma di CulturaSmart e la dotazione di ‘punti di accesso digitale’ per la diffusione del Wi-Fi nel territorio. Premessa indispensabile per avviare percorsi di fruizione innovativi e sollecitare l’attenzione sul rapporto fra musei e i suoi pubblici.
I cambiamenti innescati dal Covid prefigurano profonde mutazioni nei comportamenti di fruizione dei beni culturali, oltre che nella loro gestione e accessibilità. Revelia prova ad anticipare gli scenari futuri e individuare le strategie più efficaci per continuare ad operare nel settore quando, con molta probabilità, il campo da gioco si presenterà molto diverso da quello a cui siamo abituati.
La filiera delle industrie culturali e creative in Italia attende con urgenza l’emanazione del DDL riguardante le filiere del turismo e della cultura, che darà nuove basi legislative alle imprese culturali e creative, il cui iter parlamentare è stato temporaneamente interrotto a causa della pandemia. In Italia il settore ha affrontato il periodo critico senza le precondizioni che ne avrebbero attutito i danni, mentre il MIBACT ha disposto misure emergenziali in un contesto frammentato e in parte sommerso.
Un recente studio europeo dimostra che la capacità di valorizzare i diritti di proprietà intellettuale delle PMI favorisce le probabilità di crescita economica. Le PMI, essenziali per il tessuto produttivo italiano, devono imparare a far leva sulla correlazione positiva tra diritti di proprietà intellettuale e la cultura secolare del Paese, per conferire ulteriore pregio alla manifattura e alla creatività italiana.
La musica indipendente ed emergente è in sofferenza. Tante le realtà che rischiano il collasso a seguito del lockdown. Tutelarle è fondamentale, perché parliamo del cuore pulsante dell’economia del settore musicale: libera dalle logiche del mercato, alimenta il pluralismo musicale e la sopravvivenza della sperimentazione e dell’innovazione musicale italiana.
Farm Cultural Park è uno dei progetti più effervescenti di rigenerazione in Italia e nel mondo. Vincitore di innumerevoli premi, dopo aver trasformato un centro storico abbandonato in una grande attrazione turistico-culturale attraverso la creatività e la cultura, grazie al coinvolgimento della sua comunità, oggi insegue il suo prossimo sogno: Favara Società per Azioni Buone (spaB), attraverso cui adattare lo strumento tradizionale del capitalismo, la società per azioni, in un’impresa sociale.
La pandemia ha sconvolto l’agenda delle politiche urbane, mettendo al centro del dibattito in corso fra i principali architetti italiani il tema dell’igiene, anche in passato un importante fattore di riprogettazione e modernizzazione delle città. Potrebbe essere l’occasione per varare finalmente una legge sull’architettura come fattore di rilancio, anche economico, della fase tre.
Oggi l’industria culturale del videogioco, in espansione negli ultimi anni nel mondo e in Italia, mostra ancora di più la sua incredibile forza nell’unire le persone a distanza. La produzione italiana si affaccia nel mercato globale proponendo una visione del gaming come strumento narrativo, in grado di rappresentare passato, presente e futuro.
Con il diffondersi della pandemia la tv e il Paese sono cambiati in modo sincronizzato. Nel lockdown la curva degli ascoltatori ha seguito l’andamento del contagio e istituzioni e informazione hanno guadagnato un grande spazio. Mentre l’intrattenimento si è spostato in palinsesti paralleli su Instagram, la tv si è fatta più intima, acquisendo una nuova agilità produttiva. Grazie al servizio pubblico, in collaborazione con il Ministero dell’Istruzione, è tornata a produrre contenuti formativi significativi.
Il lockdown ha colpito in modo devastante lo spettacolo dal vivo. In Italia, 2/3 dei diritti d’autore provengono da manifestazioni in pubblico, mentre solo 1/3 viene da servizi di comunicazione a distanza. I compensi derivanti dai servizi digitali sono sproporzionatamente bassi rispetto ai ricavi delle piattaforme di condivisione dei contenuti. Oltre all’impoverimento dei creativi, ciò provoca la riduzione della varietà e qualità dell’offerta culturale. Oltre agli indispensabili aiuti d’emergenza, servono interventi più strutturali e specifici.
L’editoria di territorio è una delle migliori risorse del sistema culturale italiano. Due i parametri per individuare questo tipo di editoria: le case editrici che rappresentano le identità locali materiali (patrimonio culturale e paesaggio) e immateriali (tradizioni popolari, sentimenti collettivi) mantenendo una vocazione globale; le case editrici che hanno costruito la propria solidità economica grazie ad una rete stabile di relazioni con i principali portatori di interesse del territorio, pur non avendo un catalogo costruito esclusivamente sulla rappresentazione e narrazione della terra di appartenenza.
Anche se oggi creiamo, consumiamo o consultiamo dati incessantemente, il loro utilizzo sistematico e strategico rimane un’eccezione di poche aziende “data-driven” nella filiera culturale e creativa. Nonostante i casi innovativi dimostrino l’utilità dei big data per una gestione più efficace delle organizzazioni culturali o per una migliore allocazione dei fondi pubblici.
Prima la pandemia ha bloccato il settore turistico, poi, l’impossibilità di viaggiare ha messo in discussione il turismo di massa, aprendo ad un orizzonte nuovo: la possibilità che, quando #torneremoaviaggiare, lo faremo con più responsabilità. Mentre l’Organizzazione Mondiale del Turismo lavora per una riapertura sostenibile del settore puntando sul concetto di ‘fiducia’, il settore privato pullula di iniziative in cui le piccole comunità e la valorizzazione delle identità locali sono al centro dell’offerta turistica.
L’ondata di sentimento positivo generato dalla pandemia, che ha visto il proliferare di tante iniziative spontanee da parte della filiera, sta perdendo di intensità. La filiera ha dimostrato di essere di fondamentale importanza per l’essere umano mentre le iniziative di supporto peccano di strutturazione. Occorrono politiche e meccanismi di solidarietà capaci di preservare tutta la diversità e capacità creativa del settore, fondamentali in qualsiasi società democratica ed economia competitiva.
La pandemia si è abbattuta sul settore culturale imponendo un ripensamento multidimensionale. Tra i compiti irrinunciabili per la filiera culturale e creativa, la costruzione di una cultura della sostenibilità dei luoghi, della socialità e anche dell’economia, nonché la rapidità nel dotarsi di strategie per provare a uscire dall’impasse.
Mentre il mondo si connette e veicola cultura attraverso piattaforme digitali globali, numerose sono le azioni che a livello Europeo verranno intraprese nella “battaglia” sulla prossima programmazione 2021-27. L’impegno sugli strumenti rivolti agli Enti locali e agli Stati membri per sostenere le politiche culturali, oltre all’attenzione sul tema strategico della costruzione dello “spazio digitale” europeo.
Il disagio generato dalla pandemia ha innescato una maggiore energia creativa e l’ICT ha abilitato nuove modalità di relazione. Numerosi sono i creativi che hanno offerto (quasi) gratuitamente le loro competenze per solidarietà ma anche per rafforzare il capitale fiducia che li lega a vecchi e nuovi clienti. Molti hanno usato la rete per attivare piattaforme e coinvolgere altri attori (non solo creativi) avviando comunità di scopo. La pandemia ha stimolato un processo di riconfigurazione dei sistemi del valore, a partire dai grandi brand della moda, per investire anche imprese, piccole agenzie e singoli creativi.
L’industria culturale del libro, la più importante fra tutte le industrie culturali, vale 3 miliardi di euro. O meglio, li valeva. Il covid-19 porterà ad una perdita prevista tra il 20-30% del fatturato. La lettura, da sempre un rifugio di senso, un altrove fatto di bellezza e consapevolezza, è stata travolta dalla crisi. Oggi l'editoria libraria italiana ha l’occasione di aprirsi all'innovazione all’interno di un mercato che sembra cercare nuovi sbocchi.
Molteplici le risposte all’emergenza Covid provenienti dalla fotografia italiana, a partire dai fotografi impegnati nel tentativo di tradurre in immagini l’eccezionalità del momento agli operatori occupati nella ricerca di modalità per proseguire le attività nonostante le restrizioni. L’emergenza ha innescato una potente accelerazione rispetto alla quantità e alla qualità di attività che è possibile sviluppare utilizzando il digitale e la rete.
L'emergenza sanitaria ha accelerato alcune dinamiche che caratterizzavano le arti visive italiane (e non solo): le difficoltà delle gallerie medio-piccole e la concentrazione del potere nelle mani delle “megas”. La prospettiva strategica percorribile diviene quella glocale, sfruttando a proprio vantaggio la dimensione di prossimità e la rapida alfabetizzazione digitale di un'ampia fetta di popolazione, finora restia a utilizzare mezzi di comunicazione non tradizionali.
Dal 15 giugno i teatri riapriranno. Molte le proposte per ripartire: dalla riorganizzazione degli spazi tradizionali all’allestimento di spazi inediti, dalla predisposizione di performance live con pubblico contingentato, allargando la platea con repliche web a pagamento, allo sviluppo di titoli nati per il digitale. Per molti teatri in difficoltà il futuro è incerto ma forte è la convinzione che l’opera sia necessaria per la cura della nostra anima.
Con il diffondersi del Covid-19 e la chiusura dei teatri l’imperativo “The show must go on” ha perso ogni fondatezza. L’assenza di liquidità delle imprese e le difficoltà di artisti e maestranze (perlopiù regolati da contratti a termine), sono le principali ricadute economiche che il Governo sta cercando di contenere. Condivisa è la volontà di dare continuità ai progetti, adattando gli spazi alle nuove esigenze, alternando proposte online e palcoscenico, attivando progettualità innovative.
Per l’animazione italiana il lockdown ha comportato una perdita di produttività per il sovraccarico delle reti internet nazionali. Ma il settore reagisce a testa alta: le produzioni proseguono grazie agli investimenti per spostare le fasi della pipeline dei prodotti in smart working, gli artisti fanno rete sul web, rilasciano le loro opere online e partecipano a festival virtuali, mentre i broadcaster valutano preacquisti di nuovi progetti.
Dalla seconda metà del decennio appena trascorso, in Italia (e nel mondo) il volume di affari della musica è cresciuto in ogni ambito. Fino all’imponderabile scossone dovuto alla diffusione del coronavirus, il cui impatto sul settore non è ancora del tutto preventivabile. Dopo lo shock iniziale, sono arrivate alcune good practice e le prime iniziative istituzionali, oltre alle proposte e richieste degli addetti ai lavori.
Come ha reagito all’emergenza sanitaria dovuta al Covid-19 il primo mezzo di comunicazione per numero di ascolti (tra i 14 e i 54 anni) di questo Paese? La radio è stata colpita dal virus nella sua parte più attiva, quella della fruizione in mobilità, ma ha saputo reagire con la crescita nell’ascolto da casa, incrementando livelli di informazione e di interattività. Il pubblico ha apprezzato e ora accompagna il mezzo nel passaggio alla “nuova normalità”, forte della sua resilienza e di un decennio importante.
Oggi l’industria culturale del videogioco, in espansione negli ultimi anni nel mondo e in Italia, mostra ancora di più la sua incredibile forza nell’unire le persone a distanza, al punto che l’OMS lo ha dichiarato un utile passatempo in tempi di social distancing. La produzione italiana si affaccia nel mercato globale proponendo una visione del gaming come strumento narrativo, in grado di rappresentare passato, presente e futuro.
Il settore sta reagendo con prontezza alla grave crisi sanitaria, sociale ed economica che stiamo attraversando, adeguandosi a condizioni nuove e critiche e adottando modalità innovative per proporre la propria offerta culturale. Accanto alle importanti misure di natura emergenziale, occorre iniziare a ragionare con un orizzonte temporale più ampio per accompagnare le trasformazioni in atto.
Il buon inizio del 2020 nel settore cinema era il coronamento di un 2019 positivo per l’Italia, che aveva fatto registrare la crescita percentuale maggiore in Europa in termini di incassi e presenze. La situazione è improvvisamente precipitata con la diffusione dell’epidemia, potente fattore di accelerazione di trasformazioni già in atto, che determinerà nuovi assetti nel rapporto tra cultura audiovisiva e innovazione digitale.
FOQUS è un nuovo modello di welfare per produrre comunità che utilizza pratiche di coproduzione tra soggetti diversi - per identità, abilità, età, appartenenza sociale - riconnettendo ambiti tradizionalmente separati: educazione, economia, cura della persona. Per rigenerare i Quartieri Spagnoli di Napoli, periferia ad altissima fragilità sociale, e fornire qualche risposta immediata per evitare che la pandemia si trasformi in catastrofe sociale.
In Italia nelle settimane di emergenza Covid19 il traffico internet è cresciuto del 40%. La rete si conferma un luogo di aggregazione e le realtà più ricche dal punto di vista delle competenze di comunicazione hanno saputo sfruttare questo patrimonio accumulato negli anni per affrontare la crisi. La complessità nella gestione dei flussi di comunicazione richiede l'integrazione di tutti gli strumenti: relazioni pubbliche, advertising tradizionale e non convenzionale, comunicazione interna, marketing ma anche empatia.
I percorsi da intraprendere per reagire all’emergenza dovranno necessariamente partire dal comprendere le potenzialità del nostro sistema culturale e dai segnali più promettenti che già stava esprimendo. Cogliere le opportunità del digitale in luoghi della cultura che offrano esperienze di maggiore qualità e valore e siano capaci di rispondere al diritto di fruire della cultura e di generare nuova domanda.
Quanto avvenuto nel corso del 2018, nel mondo come in Italia, rafforza le tendenze che già da tempo stanno facendo discutere e modificando il paesaggio cinematografico, tanto che forse non è più possibile scindere industria cinematografica e industria audiovisiva. Mentre il film nelle sale fa fatica, ne aumenta il consumo sulle nuove piattaforme online, in prima linea anche come produttori di contenuti di qualità
Il crollo del ponte Morandi a Genova e l’incendio di Notre Dame a Parigi pongono con forza il tema della manutenzione nell’agenda politica, sia per le opere moderne sia per quelle storiche, un fronte d’impegno in cui le professionalità italiane giocano un ruolo importante
Il design è sempre più al centro del dibattito sulla contemporaneità, anche per i numeri raggiunti dal settore in Italia
Le tecnologie digitali hanno ormai fatto breccia anche nel settore culturale ma restano ancora ampi spazi di sperimentazione e di applicazione
Il Parco Archeologico della Valle dei Templi è la riduzione in scala di un sistema territoriale complesso
Per dare concretezza alla dimensione valoriale dichiarata nel dossier di candidatura, la Fondazione Matera-Basilicata 2019 ha puntato sulla co-creazione
Prioritario è risultato affrontare in maniera unitaria la governance dei numerosi istituti museali marchigiani, puntando sullo sviluppo delle aggregazioni tra musei, al fine di favorire il miglioramento dei servizi e una promozione incisiva e calibrata
La Provincia di Bolzano è costituita da un ecosistema pubblico e privato che in questi ultimi anni ha sperimentato forme innovative di promozione territoriale attraverso la cultura
Tutti questi casi evidenziano un fenomeno, positivo, per la creatività: quando, dentro un’organizzazione, un’istituzione o una comunità, si apre la porta della creatività è sempre difficile richiuderla
L’ultimo anno è stato per l’Italia un periodo di assestamento nell’ambito fotografico
Il fenomeno più rilevante individuato nel corso dell’ultimo anno è rappresentato dalla sempre più acuta crisi delle gallerie d’arte medio-piccole, prese fra l’ineluttabile presenza alle fiere e la crescita smisurata delle cosiddette megas
L’Opera e il Teatro Musicale hanno tanto da raccontarci e ancora tanto da dirci. Non solo perché trattano temi immortali e quanto mai attuali e contemporanei
Il 2018 doveva essere per le performing arts un anno di grandi cambiamenti, essendo stata emanata nel 2017 una nuova legge per il settore attesa da molti anni, ma così non è stato
Le amministrazioni pubbliche si sono da sempre attrezzate per stimolare i processi rigenerativi indispensabili, la cui assenza comporta la fuoriuscita del patrimonio dal novero dei riferimenti culturali e valoriali del presente con ricadute negative in termini di integrità materiale
Le indicazioni e le evidenze nazionali e internazionali dimostrano come musei e siti culturali stiano provando a rafforzarsi acquisendo competenze diverse e tra loro integrate, di tipo transdisciplinare, manageriale, imprenditoriale
Il comparto è tornato in attivo. Lo streaming è sempre più al centro della discografia, anche se i cd restano in auge. Sempre in crescita il settore dei concerti, ma le esportazioni e in generale l’interesse per quel che succede oltre i nostri confini continua a diminuire. E malgrado il dominio di YouTube, la televisione è ancora molto influente
I lettori “leggono” i loro libri anche guardandoli al cinema, con le serie tv, nelle community on line, grazie ai blog e ai social, affollando le letture pubbliche nei festival culturali, con le cuffiette o in macchina grazie alle voci recitate degli audiolibri
Il settore dei videogiochi non solo appare in ottima salute, ma si conferma oggi come uno dei catalizzatori dell’intero sistema culturale nel mondo e in Italia
La radio trionfa definitivamente nel 2018 come mezzo di comunicazione più seguito in Italia nella fasce di età compresa tra i 15–54 anni
Assistiamo anche in Italia a una rinascita del lungometraggio d’animazione per adulti e crossover (per un pubblico trasversale). Oltre al rinnovato interesse verso le sala cinematografiche, il settore in maggiore espansione nel nostro Paese rimane comunque quello televisivo per l’infanzia
I brand tornano a lavorare sul rafforzamento della propria identità, mettendo al centro il rapporto con i consumatori e la loro opinione. Cosa ha funzionato in questo ambito e quali sono state le migliori buone pratiche italiane negli ultimi mesi
Il cambiamento climatico non è più una questione che riguarda in maniera esclusiva il mondo della scienza o dell’attivismo sociale, ma anche il mondo della cultura ha l’opportunità — e la responsabilità — di giocare un ruolo in prima linea per salvare noi stessi e il nostro pianeta
Cultura, conoscenza e capacità cognitive sono diventati i principali generatori di valore. Ma perché il riferimento a queste nuove forme di capitale non sia soltanto ornamentale, bisognerebbe anzitutto capire funzionamento e impatti dei processi di produzione di (nuova) cultura e creatività. La sfida non è semplice data la natura molto spesso informale di tali processi, ma il web e le nuove tecnologie offrono nuove opportunità di approfondimento.
Nel 2018, anno conclusivo del mandato dell’Ottava Legislatura del Parlamento europeo, possiamo dire con orgoglio che la cultura ha finalmente affermato il ruolo che le spetta al centro del progetto europeo.
Le turbolenze degli ultimi anni hanno generato tanto reazioni nostalgiche quanto visioni velleitarie. Tra questi estremi, che sembrano confortanti ma si rivelano inquietanti, la creatività mostra tutta la propria forza modellando progetti e strategie che restituiscono opportunità e responsabilità a un mondo che vuole crescere costruendo il proprio futuro.
Alla cultura e alla creatività e alla loro capacità di creare soft economy, un neologismo che abbiamo coniato per indicare un’economia che punta sulla qualità valorizzando l’identità delle comunità e dei territori, rispettando l’ambiente e incorporando bellezza, Fondazione Symbola e Unioncamere in collaborazione con la Regione Marche, da nove anni dedicano il rapporto Io sono cultura.
A cura di Alessio Re - Fondazione Santagata per l’Economia della Cultura e Giovanna Segre - Università di Torino
A cura di Cristiano Musillo - Consigliere per l’Internazionalizzazione delle Autonomie Territoriali, Turismo, Sport ed Emilio Sessa Funzionario presso l’Ufficio per l'internazionalizzazione delle autonomie locali, sport e turismo (Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale).
A cura di Marco Enrico Giacomelli – Direttore Responsabile Artribune Magazine – e Massimiliano Tonelli – Direttore Artribune.
A cura di Francesco Zurlo – Preside vicario Scuola del Design del Politecnico di Milano.
A cura di Francesca Molteni – curatrice e regista di video e documentari sul design
A cura di Maura Romano – Socia fondatrice di Melting Pro.
A cura di Mario Bellina – Autore e sceneggiatore di programmi per ragazzi e serie animate e Giulietta Fara – Direttrice Future Film Festival.
A cura di Claudio Astorri – Consulente radiofonico e Professore a contratto presso l’Università Cattolica di Milano.
a cura di Valentina Montalto - ricercatrice specializzata in economia della cultura e sviluppo locale presso il Joint Research Centre (JRC) della Commissione europea.
A cura di Moreno Pieroni - Assessore alla Cultura e al Turismo della Regione Marche.
A cura di Vincenzo Bellini e Cinzia Lagioia – Presidente e Direttrice Distretto Produttivo Puglia Creativa.
A cura di Fiorenza Pinna – curatrice di progetti fotografici e book designer.
a cura di Luca Dal Pozzolo – Responsabile Ricerca e Consulenza Fondazione Fitzcarraldo
A cura di Giovanna Barni – Presidente CoopCulture.
A cura di Paolo Madeddu – giornalista.
A cura di Paolo Marcesini – Direttore Memo Grandi Magazzini Culturali.
A cura di Marco Accordi Rickards - Direttore Fondazione VIGAMUS, e Micaela Romanini - Vice Direttore Fondazione VIGAMUS.
A cura di Amabile Stifano - Dottore di ricerca, esperto di contenuti tv e videopolitica, autore televisivo.
A cura di Bruno Zambardino – Responsabile Affari Europei Direzione Generale Cinema, MiBACT. Si ringrazia per il supporto redazionale Giulia Elena Berni - esperta di economia e regolamentazione dei media.
A cura di Donata Columbro – giornalista e digital strategist.
A cura di Manuel Orazi - Storico dell'architettura.
A cura di Simone Verde – Direttore del Complesso Monumentale della Pilotta.
A cura di Paola De Nuntiis - Ricercatrice CNR-ISAC e Alessandro Sardella Collaboratore CNR-ISAC (Consiglio Nazionale delle Ricerche – Istituto di Scienze dell’Atmosfera e del Clima, Gruppo di Ricerca “Rischi naturali, ambientali e antropici del patrimonio culturale”).
A cura di Antonio Taormina – Università di Bologna.
Realizzato in collaborazione con Silvia Costa – Coordinatrice del Gruppo Socialisti & Democratici (S&D) alla Commissione Cultura del Parlamento Europeo.
a cura di Valeria Morea – Tools for Culture e Michele Trimarchi - Università Magna Graecia di Catanzaro
a cura di Francesco Zurlo, Preside vicario Scuola del Design del Politecnico di Milano.
a cura di Antonio Taormina – Università di Bologna.
a cura di Moreno Pieroni - Assessore alla Cultura e al Turismo della Regione Marche e Simona Teoldi – Progetto Distretto Culturale Evoluto Regione Marche.
a cura di Angelo Ferrario - Responsabile U.O. Urp, comunicazione e formazione del Comune di Pistoia.
a cura di Claudio Astorri – Consulente radiofonico e Docente presso l’Università Cattolica di Milano.
a cura di Paolo Iabichino - Direttore Creativo Esecutivo del Gruppo Ogilvy & Mather Italia.
a cura di Silvia Costa – Coordinatrice del Gruppo Socialisti & Democratici (S&D) alla Commissione Cultura del Parlamento Europeo
a cura di Valeria Morea – Tools for Culture e Michele Trimarchi - Università Magna Graecia di Catanzaro.
a cura di Luca Dal Pozzolo – Responsabile Ricerca e Consulenza Fondazione Fitzcarraldo.
a cura di con Giovanna Barni – Presidente CoopCulture e Michela Zanon – responsabile della gestione del Museo Ebraico di Venezia e coordinatrice dei siti ebraici in affidamento a CoopCulture.
a cura di Paolo Marcesini – Direttore Memo Grandi Magazzini Culturali.
a cura di Amabile Stifano – Consulente Tv Talk e Docente di Analisi Televisiva presso l’Università degli Studi dell’Insubria.
a cura di Pippo Ciorra – Università di Camerino e Senior Curator per l’Architettura al MAXXI.
a cura di Alessio Re, Centro Studi Silvia Santagata-Ebla, Torino.
a cura di Lucia Orsi – curatrice ed exhibition manager Admira.
a cura di Paolo Madeddu – Giornalista per Gioia, Cosmopolitan, Corriere della Sera, a.Margine.it, Rolling Stone.
A cura di Giulietta Fara – Direttrice Future Film Festival, e Mario Bellina – Autore e sceneggiatore di programmi per ragazzi e serie animate.
a cura di Bruno Zambardino – Direttore Osservatorio Media I-Com e docente di Economia dei Media e dello Spettacolo all’Università della Sapienza. Si ringrazia per il supporto redazionale Laura Croce.
a cura di Marco Accordi Rickards – Direttore di VIGAMUS e VIGAMUS Accademy; e Micaela Romanini – Vice Direttore di Fondazione VIGAMUS.
a cura di Marco Enrico Giacomelli – Direttore Responsabile Artribune Magazine – e Massimiliano Tonelli – Direttore Artribune.
a cura di Francesca Molteni, curatrice e regista di video e documentari sul design.