RICERCA

SALVA

Io Sono Cultura 2017

L’Italia della qualità e della bellezza sfida la crisi I Quaderni di Symbola - 28 Giu 2017

L’indagine di Symbola e Unioncamere, giunta alla settima edizione, evidenzia annualmente il ruolo che il Sistema Produttivo Culturale e Creativo italiano (industrie culturali, industrie creative, patrimonio, performing arts e arti visive, produzioni creative-driven) svolge nel generare lavoro e ricchezza.

Condividi su

Premessa

“Le cose sono unite da legami invisibili.

Non puoi cogliere un fiore senza turbare una stella.”
Galileo Galilei

 

“Da ragazzo ho sempre pensato a me come un umanista, ma a cui piaceva l’elettronica – ha detto Steve Jobs – poi ho letto qualcosa su uno dei miei eroi, Edwin Land di Polaroid, che parlava dell’importanza delle persone che sanno stare all’intersezione fra discipline umanistiche e scienza, e ho deciso che quello era ciò che volevo fare”. Alla metà del secolo scorso in Italia c’era un industriale, Adriano Olivetti, che quell’intersezione la attraversava già, portando la cultura nelle sue fabbriche (famosi i concerti di Luigi Nono o le opere di Guttuso) – e nei suoi prodotti (la Lettera 22 su tutti). Dopo oltre mezzo secolo, una parte importante del sistema produttivo italiano sembra aver fatto propria la lezione di Olivetti: Io sono cultura, realizzato da Fondazione Symbola e Unioncamere in collaborazione con la Regione Marche, racconta tutto questo, e dimostra che oggi la cultura è uno dei fattori produttivi che più alimentano la qualità e la competitività, uno dei motori primari della nostra economia.

Al Sistema Produttivo Culturale e Creativo (industrie culturali, industrie creative, patrimonio storico artistico, performing arts e arti visive, produzioni creative-driven) si deve il 6% della ricchezza prodotta in Italia: 89,9 miliardi di euro. Dato in crescita dell’1,8% rispetto all’anno precedente.

E non finisce qui, perché la cultura ha sul resto dell’economia un effetto moltiplicatore pari a 1,8: in altri termini, per ogni euro prodotto dalla cultura se ne attivano 1,8 in altri settori. Gli 89,9 miliardi, quindi, ne ‘stimolano’ altri 160 per arrivare a quei 250 miliardi prodotti dall’intera filiera culturale, il 16,7% del valore aggiunto nazionale, col turismo come primo beneficiario di questo effetto volano. Un effetto volano competitivo confermato anche dal fatto che le aree geografiche dove maggiore è il fatturato della cultura sono anche quelle dove è forte la vocazione manifatturiera.

Io sono cultura – con i sui numeri e le sue storie, realizzato anche grazie al contributo prezioso di circa 40 personalità di punta nei diversi settori analizzati – scandaglia e racconta le energie nascoste dietro questi risultati. Attraverso un’idea di cultura fatta naturalmente di musei, gallerie, festival, beni culturali, letteratura, cinema, performing arts, ma anche di industrie creative e made in Italy: cioè tutte quelle attività produttive che non rappresentano in sé un bene culturale, ma che dalla cultura traggono linfa creativa e competitività. Quindi il design, l’architettura e la comunicazione: industrie creative che sviluppano servizi per altre filiere e veicolano contenuti e innovazione nel resto dell’economia – dal turismo all’enogastronomia alla manifattura – dando vita ad una cerniera, una “zona ibrida” in cui si situa la produzione creative-driven di cui abbiamo parlato, che va dalla manifattura evoluta, appunto, all’artigianato artistico.

Il rapporto, giunto quest’anno alla settima edizione, costituisce ormai un riferimento atteso per fare il punto sul ruolo della cultura e della creatività nel nostro Paese adottando le lenti dell’analisi dell’economia reale. Dal primo lavoro del 2011 si può affermare con soddisfazione che il tema “di cultura non si mangia” è ormai superato, e l’attenzione del mondo produttivo a questo sistema così articolato è decisamente cresciuta.

Organizzazioni

Indice dei contenuti

 

Premessa

01 Industrie culturali e creative nel mondo

  • 01.1 Fermenti creativi e visioni culturali: cronache dalla Terra
  • 01.2 Giro di boa per Europa Creativa
  • 01.3 Gli slogan della cultura

02 Sistema Produttivo Culturale e Creativo in numeri

  • 02.1 Impostazione metodologica del rapporto “Io sono Cultura”
  • 02.2 Sistema Produttivo Culturale e Creativo: valore aggiunto e occupazione
  • 02.3 Ruolo della cultura nelle economie territoriali
  • 02.4 Attivazione del Sistema Produttivo Culturale e Creativo sul resto dell’economia
  • 02.5 Struttura imprenditoriale del Sistema Produttivo Culturale e Creativo
  • 02.6 Professioni culturali e creative
  • 02.7 Cultura: volano per lo sviluppo turistico

03 Geografie

— Industrie Creative

  • 03.1 Design. La piccola rivoluzione
  • 03.2 Architettura. Piano Fanfani 2.0
  • 03.3 La comunicazione digitale in Italia tra innovazione e ascolto della community

— Industrie Culturali

  • 03.4 Audiovisivo
  • 03.4.1 Cinema in trasformazione: gli alti e bassi dell’era della disruption digitale
  • 03.4.2 Light television: la sostenibile leggerezza dell’etere
  • 03.4.3 La radio… sempre più grande, sempre più duttile
  • 03.4.4 Un nuovo corso per l’animazione italiana?
  • 03.5 Il Videogioco: un ponte tra crescita economica ed innovazione culturale
  • 03.6 Il libro al tempo della lettura (digitale)
  • 03.7 La musica in Italia è sempre più digitale ma anche esperienza da vivere

— Patrimonio

  • 03.8 Processi di valorizzazione e governance del patrimonio culturale

— Performing arts e arti visive

  • 03.9 Verso il Codice dello Spettacolo
  • 03.10 Tendenze e controtendenze. Dalle gallerie straniere in Italia alla sterzata della Biennale di Venezia
  • 03.11 La fotografia oggi: dalle scuole al mercato dell’arte

— Produzioni creative-driven

  • 03.12 Creatività e organizzazione: un intreccio inedito per l’innovazione

04 Cultura come driver di sviluppo territoriale

  • 04.1 Conservare il futuro
  • 04.2 Il distretto culturale evoluto della Regione Marche
  • 04.3 Pistoia. Una città a misura d’uomo, capace di colpire chi l’attraversa
  • 04.4 CoopCulture per lo sviluppo dei territori e il dialogo interculturale: il sodalizio con la Comunità Ebraica a Venezia

Ricevi storie di qualità nella tua email

Rubriche e collane correlate

A cura di: Redazione

Approfondimenti correlati

Comunicati Stampa

Friuli Venezia Giulia prima in Italia per incidenza della spesa turistica attivata dalla cultura e nella top ten delle regioni per ricchezza e lavoro dovuti alla cultura

Redazione

26 Mar 2018

Il Friuli Venezia Giulia è nono nella graduatoria delle regioni per incidenza del valore aggiunto dovuto al sistema produttivo culturale e creativo sul totale della economia regionale, con un volume di oltre 1,7 miliardi di euro e 33mila addetti. È quanto emerge dalle classifiche dello studio “Io sono cultura - L’Italia della qualità e della bellezza sfida la crisi” elaborato da Symbola e Unioncamere con la collaborazione e il sostegno della Regione Marche e di Sida Group.