La ricerca Ipsos-Symbola sul valore pubblico in Italia.
Il progetto di housing sociale realizzato attraverso il recupero e la valorizzazione di uno stabile d’epoca abitato con un modello di governance ibrido
La ricerca Ipsos-Symbola sul valore pubblico in Italia.
“So una cosa: da solo non sei nulla”
Bebe Vio
Una mole di riscontri empirici nelle scienze sociali indica con chiarezza il superamento della visione dell’homo oeconomicus, concetto fondamentale della teoria economica classica che vede l’uomo volto alla cura esclusiva dei suoi propri interessi individuali e verso una idea di uomo cercatore di senso e in grado di avere una vita soddisfacente se il suo bisogno di generare viene soddisfatto.
Il recente premio nobel a Richard Thaler per i suoi studi sull’economia comportamentale è una indicazione molto chiara in questa direzione.
Le trasformazioni che stanno interessando la cultura, la società e il ruolo dello Stato sollecitano pertanto un modello di pubblico e di pubblica utilità ampio i cui confini travalicano il perimetro esclusivo della pubblica amministrazione. La logica della ricerca di senso indica che gli obiettivi di pubblica utilità possono essere perseguiti in modo molto più efficace con un coinvolgimento virtuoso della società civile e con una politica che si fa guida, levatrice e maieuta di questo processo.
Questa aumentata consapevolezza diiventa una priorità, anche in considerazione dei nuovi obiettivi internazionali di sviluppo sostenibile (i Sustainable Development Goals) che, rispetto ai vecchi Millennium Development Goals evidenziano come molti degli obiettivi (soprattutto quelli ambientali) non sono raggiungibili senza una attiva collaborazione ed iniziativa dal basso.
Trasformazioni che già oggi hanno aperto il campo a tante sperimentazioni che da Nord a Sud punteggiano il Paese creando una vera e propria mappa del futuro, che il presente rapporto inizia a narrare. A partire dall’esperienza dell’amministrazione imolese, che ha sviluppato un sistema di gestione dei servizi pubblici il cui livello di efficienza compete con i più elevati standard nordeuropei e i cui proventi vengono reinvestiti in servizi per le classi più deboli, passando a Bologna, che apre l’Ufficio per l’immaginazione civica, o a Reggio Emilia che con il Collaboratorio ripenserà in maniera partecipata i servizi perla cittadinanza. Arrivando a Milano che punta sulla sharing economy per ridefinire il welfare cittadino e a Napoli che dà vita al bilancio partecipato. Fino alla Regione Toscana, che promuove forme di economia e governance basate sulla coproduzione e la cogestione dei servizi. Tutti laboratori in cui lo Stato da palazzo lontano si fa comunità presente, nella quale il contributo di tutti è importante: quello dei cittadini, delle imprese, dei consorzi, delle associazioni e della pubblica amministrazione. Laboratorio governato e salvaguardato da regole definite e condivise da tutti.
Una ricchezza di esperienze che, a ben guardare, in Italia ha una lunga storia. A prescindere da precedenti più lontani, iniziative di pubblica utilità hanno cominciato a svilupparsi con l’affermazione degli Stati liberali ottocenteschi. Nella storia della pubblica utilità rientrano le iniziative più svariate – come casse rurali, associazioni di mutuo soccorso, imprese di produzione e lavoro, iniziative assistenziali, scuole ecc – promosse da soggetti più diversi come sindacati, cooperative, congregazioni religiose, confraternite, comitati, associazioni o volontariato. Nel tempo, su questo terreno sempre più fertile ha acquisito un rilievo crescente la diffusione del senso della cittadinanza, una più profonda consapevolezza dei beni comuni e un più maturo senso dell’amministrazione pubblica, dei suoi limiti e dei suoi compiti.
Premessa
1. Pubblica utilità: uno sguardo storico
2. Pubblica utilità evoluzioni del concetto e nuovi soggetti
3. Percezione della pubblica utilità
4. Geografie della pubblica utilità
4.1 Bcc ravennate, forlivese e imolese
4.2 100% Campania – rete del packaging sostenibile
4.3 Città di Milano
4.4 Cittadini reattivi
4.5 Coesia
4.6 Comuni Della Valcamonica
4.7 Con.Ami
4.8 Cooperativa comunità Melpignano
4.9 Fai
4.10 Familydea
4.11 Ferrero
4.12 Gruppo Hera
4.13 Gruppo Goel
4.14 La magnifica comunità di Fiemme
4.15 Milano sei l’altro
4.16 Progetto consenso infermieri di comunità
4.17 Refugees Welcome Italia
4.18 Sardex
4.19 Via Padova36
4.20 Wemake
Allegato: nota metodologia al capitolo 3
Il progetto di housing sociale realizzato attraverso il recupero e la valorizzazione di uno stabile d’epoca abitato con un modello di governance ibrido
Il laboratorio per ideare e realizzare prodotti su misura, che favorisce anche l’autonomia di persone con disabilità
La nota moneta digitale lanciata in Sardegna: un modo nuovo di ripensare l’economia locale
L’importanza del ruolo dell’infermiere di comunità per garantire la qualità della vita e la salute degli anziani che abitano in zone montane e rurali
Il progetto di welfare di comunità del capoluogo lombardo
La Comunità che tutela la gente della valle e ne valorizza il patrimonio ambientale e culturale
Il gruppo cooperativo che punta sul cambiamento di una terra apparentemente immobile come la Calabria
La multiutility attenta al territorio e alle imprese locali, che crescono insieme al Gruppo.
Con la Fondazione un modello di responsabilità sociale d’impresa
Il primo e-commerce italiano dedicato ai servizi alla persona
La Fondazione che tutela i beni culturali italiani dal 1975
Un piccolo comune che sperimenta forme innovative di sviluppo locale, basate sul coinvolgimento diretto degli stessi cittadini nella gestione della propria comunità
Il consorzio di Imola, fondato più di un secolo fa, è una realtà pubblica di eccellenza legata fortemente alla propria comunità.
Fare accoglienza grazie ad una rete di Comuni
L’azienda leader nel settore del packaging che investe in progetti di innovazione sociale
Un progetto di crowdsourcing journalism per il territorio
Il futuro secondo il Comune di Milano.
La rete per la progettazione e produzione di packaging sostenibile con sede in Nocera Superiore (Salerno) e formata dalla capofila Sabox, e da Antonio Sada & Figli, Cartesar, Sada Packaging, Formaperta e Greener Italia.
L’esperienza della BCC romagnola
L’associazione che si occupa di favorire il processo di integrazione dei rifugiati in Italia con un modello innovativo
Agire per il bene comune, ripensando il concetto di pubblica utilità, allargandone i confini al di là dell’azione esclusiva della pubblica amministrazione. E’ questa la sfida del primo Festival della pubblica utilità che si svolge ad Imola, venerdì 20 ottobre
“Se vuoi andare veloce vai da solo, Se vuoi andare lontano vai in compagnia”. In questo proverbio africano, citato dal Presidente di Symbola, Ermete Realacci, sta il significato del Festival di Pubblica Utilità, che si svolgerà ad Imola il 20 ottobre.
Il 16 giugno la presentazione del Festival di Pubblica Utilità a Imola si terrà a Imola il 20 ottobre.