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“Niente è più scottante del design”
Gillo Dorfles

Il 2 marzo all’età di 107 ci ha lasciato Gillo Dorfles, un testimone esemplare delle vicende del design, dell’arte e della cultura italiane. Questo straordinario osservatore dei nostri tempi sosteneva la necessità che il design venisse studiato anche fuori delle scuole specialistiche perché alla base del nostro modo di vivere. Il design infatti pervade tutti gli ambiti della nostra vita e, come un sismografo, è in grado di registrare i cambiamenti in corso. Attraverso il design è possibile infatti ricostruire i pensieri, i bisogni, i desideri, tutte le oscillazioni del gusto che attraversano la società. Ma il design è soprattutto innovazione. E ne sono consapevoli quegli imprenditori che sul design hanno costruito il tratto caratterizzante del loro brand, basta fare un viaggio lungo la Penisola. Attraverso il design, le imprese italiane hanno plasmato i propri prodotti ridefinendone il senso, connotandoli culturalmente, rendendoli differenti, rafforzando la loro competitività e allo stesso tempo arricchendo un’immaginario positivo dell’Italia. Ed è anche grazie a questi prodotti “culturali” se il Made in Italy è oggi il terzo marchio più conosciuto a livello mondiale, dopo Coca Cola e Visa.

In questo sistema, analizzato del presente rapporto, lavorano oltre 29mila imprese di design, primato europeo, che generano un fatturato di 4,3 mld di euro, pari allo 0,3% del Pil. Oltre 48mila addetti: 1/6 del totale degli addetti europei. Dati in evidente crescita soprattutto negli ultimi cinque anni, in piena crisi: +1,5% per occupazione e +3,6% per fatturato. L’Italia si colloca tra i primi tre Paesi per numero di brevetti di design in ben 22 delle 32 categorie aggregate previste nella classificazione ufficiale Locarno.

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