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La Regione Puglia ha creduto nelle possibilità di sviluppo del territorio legate alle industrie culturali e creative. Prova ne è il riconoscimento nel novembre 2012 del Distretto Produttivo Puglia Creativa, primo e finora unico caso in Italia di distretto produttivo dedicato al settore e l’aver proposto in qualità di Lead Partner il progetto strategico I.C.E. Innovation, Culture and Creativity for a new Economy.
Perché questa scelta?

Stiamo assistendo negli ultimi anni ad una profonda evoluzione nell’ecosistema dello sviluppo: da un’economia industriale siamo passati ad una fondata sui servizi. In questo contesto, fluido e mutevole, l’economia della cultura e della creatività si è spesso dimostrata uno degli strumenti più adatti a riconvertire i territori e le loro vocazioni produttive, allineandole al ritmo dei flussi internazionali che oggi costituiscono, ci piaccia o meno, il paradigma di riferimento per la creazione del valore e la ridistribuzione del benessere.

Con una “marcia in più”, si potrebbe dire: perché, valorizzando e dando possibilità di espressione a quello che i territori già di per sé esprimono attraverso le proprie identità culturali (e di cui, anche per effetto della recente crisi, si stanno giocoforza tornando ad appropriare), si torna a lavorare su ciò che siamo, un asset vero e radicato, di gran lunga più longevo di qualunque utopia industriale “pesante” abbiamo perseguito, spesso importandola, nel secolo scorso. Investire su cultura e creatività, che nel territorio pugliese equivale a dire anche “turismo”, non è quindi una moda: è una precisa scelta di politica economica peraltro, in qualche misura, obbligata dai tempi che viviamo.

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