Promosso da Parco Nazionale Appennino Tosco Emiliano e Parco Nazionale Foreste Casentinensi, realizzato da Symbola con il sostegno del Ministero dell’Ambiente e della tutela del territorio e del mare.

Promosso da Parco Nazionale Appennino Tosco Emiliano e Parco Nazionale Foreste Casentinensi, realizzato da Symbola con il sostegno del Ministero dell’Ambiente e della tutela del territorio e del mare.
Il Bel Paese / ch’Appennin parte e ‘l mar circonda e L’Alpe
Francesco Petrarca
Il vero viaggio di scoperta non consiste nel cercare nuove terre ma nell’avere nuovi occhi
Marcel Proust
L’Expò 2015 di Milano è stata una grande vetrina internazionale per far conoscere la ricchezza e la bellezza della natura italiana e il contributo e il ruolo dei Parchi, e delle altre aree naturali protette, nella conservazione e promozione dello straordinario patrimonio di diversità biologica, paesaggistica, culturale ed enogastronomica del Paese. Il Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare, attraverso la Direzione generale per la protezione della Natura e del Mare, con la collaborazione e la partecipazione del sistema nazionale delle aree protette coordinato ed animato da Federparchi, ha dato così vita ad un intenso programma di iniziative che hanno coperto l’intera durata della manifestazione (molte delle quali con la partecipazione e il contributo di illustri ospiti stranieri). L’esigenza di un Atlante dell’Appennino – capace di restituire le geografie (fisiche, biologiche, culturali, economiche e sociali) del più importante e complesso sistema montuoso delle quattro penisole euroasiatiche che si proiettano nel Mediterraneo – è emersa proprio in occasione dell’appuntamento milanese dove si è voluto celebrare il ventennale del progetto APE, Appennino Parco d’Europa (presentato a L’Aquila nel dicembre del 1995 e promosso da Legambiente e Regione Abruzzo). Un’esigenza che i Parchi nazionali delle Foreste Casentinesi, Monte Falterona e Campigna e dell’Appennino Tosco Emiliano hanno voluto insieme raccogliere e rilanciare proponendosi come promotori dell’Atlante. Una alleanza simbolica che vede un territorio dalla forte e riconosciuta identità, quello delle Foreste Casentinesi, noto soprattutto per il valore spirituale, culturale e colturale della conduzione sostenibile del bosco da parte dei monaci camaldolesi, insieme a quello dell’Appennino Tosco Emiliano, impegnato a costruire una nuova ed unitaria identità territoriale, anche attraverso il suo riconoscimento come Riserva della Biosfera dell’Unesco.
Dopotutto quale vetrina internazionale più importante di quella di un Expò universale per far conoscere al mondo che in Italia c’è il più grande Parco d’Europa: l’Appennino? Un sistema ambientale continuo ed esteso – più grande di stati come l’Ungheria, il Portogallo o l’Austria – che non ha eguali a livello continentale per percentuale di superficie tutelata da aree protette: ben il 16,1% (10,4% grazie a 12 Parchi nazionali e 5,7% per il contributo di ben 36 Parchi regionali) che arriva al 30% se consideriamo anche i 993 Siti di Rete Natura 2000.
Un vasto continuum quasi ininterrotto di territori protetti che si snoda lungo tutta la Penisola fino a Le Madonie – nel cuore della Sicilia, oltre i Peloritani e i Nebrodi – che fa dell’Appennino uno dei più grandi e significativi laboratori di sperimentazione ed attuazione delle più avanzate e innovative strategie di conservazione della natura e della biodiversità.
Premesse
Prefazione
#0 Lo spazio appenninico
#1 Paesaggio primario
#2 Biodiversità
#3 Demografia
#4 Economia
#5 Agricoltura, Cibo e Boschi
#6 Cultura
#7 Sentiment online
Appendici
Bibliografia
In qualità di finalista, il progetto sarà in mostra dal 10 al 16 Settembre presso l”ADI Design Museum di Milano insieme ai 350 progetti vincitori del Compasso D’Oro dal 1954 ad oggi.
Carlo Cambi | Panorama
L’Atlante dell’Appennino di Symbola è nell’ADI Design Index e concorre per il Compasso d’oro 2020
Il Direttore di Symbola, Domenico Sturabotti, presenta l’Atlante dell’Appennino in occasione dell’evento “Lo sviluppo delle aree interne e montane” a Cortona, domenica 6 ottobre 2019
Uno dei più prestigiosi premi di design in Europa.
Il Manifesto
La presentazione dell’atlante sull’Appennino di Fondazione Symbola presentato all’interno del festival All routes lead to Rome – Tutti gli itinerari portano a Roma, dal 16 al 25 novembre 2018.
Ad Amandola una presentazione dell’Atlante dell’Appennino, promosso dal Parco Nazionale delle Foreste Casentinesi, Monte Falterona e Campigna e dal Parco Nazionale dell’Appennino Tosco-Emiliano e realizzato da Symbola col sostegno del Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare.
Elisabetta Rosaspina | Il Corriere della Sera
La popolazione straniera residente in Appennino è pari a quasi 700 mila individui.
Oggi sono più di dieci milioni i residenti nell’Appennino.
La naturalità delle aree protette appenniniche, comunemente ritenuta ‘innata’, è invece frutto anche dell’oculata e responsabile azione dell’uomo.
Poco meno di 9 milioni e mezzo di ettari di superficie (quasi il doppio di quella delle Alpi italiane, maggiore di quella del Portogallo o dell’Ungheria) copre un terzo del territorio nazionale.
Nei post in Inglese il numero maggiore di testi è dedicato al Gran Sasso.
Gran parte della biodiversità animale italiana (circa 500 specie di uccelli e 100 di mammiferi terrestri, senza considerare rettili e anfibi) si trova in Appennino.
L’analisi dei post pubblicati sul web permette di cogliere anche quali sono gli aspetti più apprezzati dell’Appennino.
Se la Flora italiana, nel suo complesso, include 1371 specie e sottospecie endemiche, l’Appennino ospita molti di questi endemiti.
L’Appennino è anche considerato un grande laboratorio per la conservazione e la valorizzazione della biodiversità.
Una superficie enorme che rappresenta una inestimabile risorsa ambientale, paesaggistica, ma anche economica.
Il più grande lago appenninico, il più grande anche dell’Italia peninsulare, è il lago Trasimeno, quasi 13 mila ettari di estensione.
Un cantiere geologico, con vette che arrivano a sfiorare i 3mila metri (il Corno Grande raggiunte i 2.912 metri), in cui tutti gli elementi ancora mutano e cercano la loro stabilità.
Gran Sasso, Aspromonte e Terminillo i monti più citati in lingua inglese.
Agricoltura e servizi portano al valore aggiunto totale dell’Appennino una quota maggiore di quella che portano a livello nazionale.
Il tracciato dei cammini storici si sovrappone all’Appennino e ne rivela la centralità culturale che questo territorio ha avuto nel passato.
Lungo tutta la dorsale appenninica si staglia un fitto reticolo di luoghi della cultura.
Tutti i materiali della terza giornata del Festival della Soft Economy 2018.
Gaia Gennaretti | Il Resto del Carlino Macerata
Ansa.it
Askanews.it
IL 14% DELLA RICCHEZZA ITALIANA PROVIENE DALL’APPENNINO: IN VALORE ASSOLUTO IL PIL PRODOTTO GENERA 203 MILIARDI DI EURO. SONO CIRCA UN MILIONE LE IMPRESE, CHE CORRISPONDONO AL 17% DEL TOTALE. DALL’APPENNINO PROVIENE IL 51% DELLA PRODUZIONE AGROALIMENTARE CERTIFICATA DOP E IGP E IL 37% DI QUELLA VINICOLA
a cura di Federparchi – Europarc Italia
Alessandra Pierini | CronacheMaceratesi.it