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L’Italia attraversa un periodo difficile della sua storia, fra grandi potenzialità e forti rischi, come dimostra la sua economia: da una parte il grande slancio dell’export, in grado di far valere la qualità del made in Italy con concorrenti agguerriti – esemplari i dati del settore Legno Arredo – su mercati nuovi e molto promettenti; dall’altra il mercato interno, che invece non è in grado di sostenere il sistema industriale.
La crisi mondiale si è innestata su problemi che vengono da lontano e che vanno ben oltre il pesante debito pubblico: la diseguaglianza nella distribuzione della ricchezza, la mancanza di lavoro, il peso delle mafie e di una corruzione mai contrastata adeguatamente, una burocrazia spesso soffocante, il Sud che perde contatto con il resto del Paese. Rimediare non è facile, ma è alla nostra portata.
Serve però un’idea di futuro. E’ indispensabile acquisire la consapevolezza dei nostri punti di forza, per mobilitare i talenti e le energie migliori. Siamo immersi nella bellezza, che sappiamo portare nei nostri prodotti grazie alla forza della nostra cultura. Grazie ai nostri saperi sappiamo fare cose che il mondo ama. E grazie alla vitalità dei territori e delle comunità sappiamo mantenere vivi questi saperi – un legame preziosissimo con la tradizione – e sappiamo rinnovarli con le nuove tecnologie, la creatività, la green economy, il web.
Da qui l’idea di Fondazione Symbola, Fondazione Edison e Unioncamere, abbracciata con
entusiasmo da FederlegnoArredo, di dar vita al documento “10 verità sulla competitività italiana”, con un focus dedicato ad uno dei settori trainanti dell’economia e dell’export nazionale. Per non dimenticare che, nonostante tutto, l’Italia è tra i soli cinque paesi al mondo ad avere un surplus commerciale manifatturiero con l’estero superiore a 100 miliardi di dollari; dal 2008 al 2013 abbiamo incrementato il fatturato estero manifatturiero del 16,5%, facendo meglio di Germania (11,6%) e Francia (5,9%). Il sistema produttivo italiano è quello che guida la “riconversione verde” dell’occupazione europea: l’Eurobarometro stima che entro fine del 2014 il 51% delle PMI italiane avrà almeno un “green job”, quasi quanto Germania e Francia insieme.
In questo quadro di eccellenza, uno dei settori driver, con oltre 10 miliardi di dollari di surplus, è l’industria italiana del Legno Arredo: seconda nella graduatoria mondiale che misura il saldo della bilancia commerciale, preceduta solamente dalla Cina. L’industria italiana del Legno Arredo è ai vertici dell’UE 28 per saldo commerciale, risultando prima, seconda o terza per attivo commerciale con l’estero in ben il 60% dei prodotti del settore. Ed è un’industria che, mentre coltiva la maestria di generazioni di artigiani, sa guardare al futuro: è infatti prima in Europa, facendo meglio di Gran Bretagna e Germania, per spesa in Ricerca e sviluppo.

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