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L’evoluzione della robotica passa in primo luogo attraverso formazione e ricerca.

Per questo l’Università di Bologna ha attivato, dall’anno accademico 2019/2020, un corso di laurea triennale in Ingegneria Meccatronica e un corso magistrale internazionale in Artificial Intelligence.

Nel 2017 i ricercatori dell’ateneo sono riusciti a capire in che modo afferriamo un oggetto registrando l’attività neurale del cervello a livello della corteccia parietale posteriore: questo consentirà a coloro che hanno subito un danno al midollo spinale di muovere un braccio o una mano robotica unicamente attraverso il pensiero.

L’Alma Mater sta inoltre ottenendo nuovi risultati dopo la conclusione, molto positiva, del progetto europeo SHERPA, che oggi diventa AirBorne: iniziativa finanziata dall’UE per l’uso di droni nelle operazioni di soccorso alpino.
Nella prima fase è stato integrato al gruppo di soccorso un drone capace di localizzare rapidamente i dispersi durante le valanghe: i droni infatti riescono a captare le onde elettromagnetiche emesse dalle trasmittenti di cui gli escursionisti vengono dotati. In questo modo le operazioni di salvataggio possono avvenire rapidamente e lontano da scenari operativi difficili.
AirBorne è ora nella sua fase di sviluppo finale, ovvero l’applicazione del servizio in reali situazioni di valanga e l’industrializzazione del drone.

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