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Quasi 2 milioni di nuovi casi ogni anno e una mortalità del 50% circa: questi i numeri del tumore del colon retto che, se diagnosticato in tempo, potrebbe essere curato con un semplice intervento.

Purtroppo in Europa solo il 14% dei cittadini sopra i 50 anni si sottopone a screening. L’Università di Torino, attraverso il Dipartimento di Scienze Chirurgiche, da anni partecipa a progetti di ricerca per trovare soluzioni di diagnosi alternative alla colonscopia, utilizzando tecnologia robotica.

Il Prof. Alberto Arezzo, esperto di chirurgia endoscopica, dopo aver partecipato a progetti per la realizzazione di un robot chirurgico flessibile (STIFF FLOP) e per lo sviluppo di una capsula endoscopica ingoiabile per la diagnosi del tumore gastrointestinale (VECTOR), è coinvolto ora nel progetto Endoo, in collaborazione con la Scuola Superiore Sant’Anna di Pisa, Mediate e altri partner.

L’obiettivo è realizzare una capsula endoscopica a controllo robotico dotata di una coda morbida e capace di muoversi in un campo magnetico mosso da un magnete esterno senza generare dolore e fastidio. La capsula è dotata di tutte le funzionalità di un colonscopio standard.

Compito del Dipartimento è di fungere da consulente clinico per il gruppo di ingegneri, impostare protocolli e test sperimentali di affidabilità e di confronto con colonscopia tradizionale, fino a impostare il primo studio clinico su volontari.

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