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Si chiama Annabell ed è nata a Sassari nel 2015. A sentirla sembra una bambina, in realtà è una rete neurale artificiale: una macchina che impara ed elabora il linguaggio partendo (quasi) da zero realizzata dai ricercatori dell’Università di Sassari in collaborazione con l’Università di Plymouth, per studiare la nascita del linguaggio nell’uomo e realizzare macchine che si interfaccino in modo naturale con noi.

Più recentemente l’Università ha intrapreso in qualità di coordinatore scientifico il progetto CERBERO, volto all’elaborazione di metodi e strumenti per progettare Cyber Physical Systems, ossia sistemi complessi che, interagendo in modo intelligente con l’esterno, risolvano da soli i propri malfunzionamenti.

Tre i casi studio:
l’esplorazione di Marte con la messa a punto di componenti robotiche capaci di fare autodiagnosi e autoriparazione dei guasti con poca energia;
il monitoraggio degli oceani con la creazione di un drone sottomarino autonomo, in grado di gestire gli imprevisti del mondo subacqueo;
la mobilità elettrica, con lo sviluppo di un’auto intelligente che dialoghi con il conducente e ne ottimizzi gli spostamenti.

Attualmente, con il progetto ALOHA l’Ateneo partecipa all’implementazione di intelligenza artificiale nei dispositivi di uso comune: si cerca di creare sistemi che imparino per poi decidere autonomamente o supportare un utente nella sua quotidianità.

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