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Nel 1815 Ausano Ramazzotti, conseguita la patente di farmacista, si trasferisce a Milano dove apre un laboratorio e una bottega di liquori e sciroppi. Qui inizia a sperimentare il primo amaro “moderno”, realizzato con un’infusione alcolica di erbe e spezie senza l’uso di vino. Caratteristica che lo distingue dai tradizionali vermut piemontesi.

L’amaro Felsina Ramazzotti, questo il nome completo del prodotto, basava la sua innovativa ricetta, ancora oggi segreta, su 33 spezie, erbe fiori e agrumi. Negli anni ’80 Ramazzotti, grazie allo spot che ancora oggi ricordiamo, “Milano da bere”, ideato da Marco Mignani, diventa icona di un’epoca.

Dopo duecento anni di gloriosa storia, la produzione dell’amaro italiano più famoso del mondo rallenterà per essere parzialmente riconvertita. Nello stabilimento di Canelli in provincia di Asti verrà realizzato disinfettante per le mani per la Croce Rossa italiana e la Protezione civile. Ogni bottiglietta viene riempita manualmente. E qui la bellezza. Nella miscela di disinfettante viene inserita anche una parte di distillato di scorza d’arancia, lo stesso usato nell’amaro, per rendere più dolce questo momento.

 

 

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