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Una delle prime emergenze dei
governo Draghi sarà la riscrittura
del Piano nazionale per la ripresa
e la resilienza (Pnrr). Le Regioni
sono i principali cenni di spesa.
Non hanno solo la responsabilità di
investire bene i sussidi e i prestiti che sono
stati concessi all'Italia ma soprattutto
dovranno dimostrare la loro utilità
nell'innalzare il potenziale di crescita del
Paese. Ed è questo un primo punto che, nel
dibattito sul cosiddetto Recovery Plan,
viene normalmente trascurato. Dunque,
sarà inutile misurare il peso regionale sulla
base dei miliardi assegnati. Nel caso della
Toscana si oscilla tra gli 8 e i 1.2 miliardi.
Indispensabile invece provare, pena la
bocciatura, l'elevato grado di efficienza
degli interventi. Per due ragioni. La prima è
che i fondi europei devono essere
impegnati entro il 2023 e spesi entro il
2026.

 

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