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Il Commissario Legnini dopo aver sbloccato la ricostruzione - con una serie di
ordinanze che hanno profondamente corretto e semplificato il quadro legislativo e
amministrativo - insieme a Curcio, Capo Dipartimento di Casa Italia, ha presentato
per le aree dell’Appennino centrale interessate dai crateri del 2009 e del 2016/17 la
proposta “Ricostruzione sicura, sostenibile e connessa” che è stata inserita nel
PNRR. Elaborata con il contributo volontario di Istao, Symbola, UniCam, Officina
Italia, Usr L’Aquila e Abruzzo e di altri esperti è diventata uno dei quattro interventi
speciali del capitolo “Inclusione e Coesione” del Piano Nazionale con un
finanziamento aggiuntivo di 1,78 mld di euro.

Inoltre con la legge finanziaria 2021 all’area del cratere 2016 sono stati assegnati
ulteriori 220 ml; 160 grazie al Contratto istituzionale di sviluppo (CIS) e 60 ml per i
centri di ricerca delle Università territorialmente interessate. Un insperato e inedito
quadro di opportunità che sollecita finalmente uno sguardo unitario sui due crateri che
vengono così a configurare un’area che è il più grande cantiere e allo stesso tempo il
più grande laboratorio di rigenerazione territoriale in Europa. Per vincere questa sfida
sarà decisiva la capacità delle Regioni Marche, Umbria e Abruzzo di aprire una stagione di cooperazione interregionale visto che condividono la maggior estensione
dei territori colpiti dal sisma del 2016 ma anche l’appartenenza alla Macroregione
adriatico-jonica.

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