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Realacci: sbagliano, protesta inefficace Ma non li demonizzo Ermete Realacci, ex deputato Pd ed ex presidente di Legambiente: «Facendo così sbagliano, la loro protesta è inefficace. Attenti però a non demonizzarli, penso che compiano azioni politicamente sbagliate». a pagina 3 Semmola [17=971 «Non li demonizzo, ma sbagliano Così la loro protesta è inefficace» Realacci: cercano visibilità ma tengono in ostaggio la bellezza che dovrebbe essere loro alleata bientale». Lei li critica. Ma in tanti ieri, anche nel Pd, li hanno definiti barbari o criminali. Come giudica questi epiteti? «Assolutamente ridicoli. Non demonizzo questi ragazzi, penso che compiano azioni politicamente sbagliate. Hanno buoni sentimenti ma alla fine di ogni blitz non si conta una sola persona in più che abbia accresciuto la propria sensibilità ecologica». Cosa consiglierebbe loro? «Voglio scommettere sulla loro intelligenza. E se l'intelligenza ci dice che l'unità di misura delle nostre azioni è la loro efficacia, capiranno che così si fanno solo del male. Come insegnava Margaret Mead: il profeta che ammonisce senza presentare alternative accettabili, contribuisce ai mali che enuncia». A parte i metodi, quali differenze nota tra l'ambientalismo di ieri e quello di oggi? «Se la politica non ha fatto molti passi avanti, la società e le imprese invece sì. Penso alla formidabile pressione positiva della generazione Greta, che pone un tema ma non dà risposte. Greta ha bisogno di risposte, non di carezze. Oggi il punto è capire in che misura dobbiamo affrontare la crisi climatica e il terreno è più maturo anche sul piano economico perché il mercato dimostra che chi si sposta sul green è più forte». Dove è mancata la politica? Pd poteva essere la forza che incarnava queste istanze. Non lo è stata, ora vediamo se Schlein farà qualcosa. Anche i 5 Stelle avrebbero voluto, ma si sono fermati ai proclami». L'Italia è il Paese in cui le forze «verdi» hanno meno consenso elettorale, qualche mea culpa servirebbe. «Ma abbiamo ottenuto tanti risultati: dieci anni fa non esisteva una legge che punisse le ecomafie, l'inquinamento veniva contrastato con una fattispecie di reato vecchissima, il "getto abusivo di cose", non esisteva il disastro ambientale. I passi avanti sono tanti. Ma I nuovi ambientalisti, quelli di «Ultima Generazione», hanno una fortuna che i «vecchi» non hanno avuto: «Rispetto ai miei tempi, ora il terreno è maturo». A dirlo è Ermete Realacci, ex deputato Pd ed ex presidente di Legambiente che ricorda come «Alexander Langer negli anni 8o diceva che l'ambientalismo avrebbe avuto successo solo quando fosse diventato socialmente desiderabile. Adesso lo è». Bilanciando carota e bastone nei confronti degli attivisti che hanno imbrattato Palazzo Vecchio, cerca di trarne una lezione in positivo. Partendo da un pensiero di Diderot: «Non basta fare il bene, bisogna anche farlo per bene». Che è come dire, Realacci, che lei condivide le finalità ma non i metodi, di «Ultima Generazione». «Le loro azioni sono dettate più da una necessità di visibilità che dalla ricerca dell'efficacia. E tengono in ostaggio la bellezza quando invece questa dovrebbe essere un naturale alleato della sostenibilità amspesso la politica guarda all'economia con gli occhi del passato». Si riferisce a Piombino? «No, la nave rigassificatrice è una risposta temporanea a una situazione emergenziale, utile se nel frattempo acceleri sul versante delle rinnovabili. Pensavo alla protesta contro la norma europea sulla casa green: non si capisce che così le case aumenteranno di valore e diminuiranno le bollette». Gli attivisti di «Ultima Generazione» sono famosi anche per bloccare le grandi arterie stradali. Lei andrebbe mai a fermare il traffico con loro? «Assolutamente no. Se vogliamo farlo una volta, per scena, ok, ma devi sapere che gli automobilisti proveranno totale avversione nei tuoi confronti. E poi parliamo di poche persone per una messa in scena. Quando noi andavamo bloccare le centrali nucleari... eravamo migliaia».

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Realacci: sbagliano, protesta inefficace Ma non li demonizzo - Edoardo Semmola | Corriere Fiorentino

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