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Realacci (Fondazione Symbola): Il disastro Chernobyl confermò la necessità di cambiare rotta. La sfida delle rinnovabili è aperta, l’Italia fu in prima fila nella solidarietà

“In questi giorni segnati dalle terribili conseguenze della guerra scatenata dall'invasione russa dell'Ucraina il semplice evocare Chernobyl aumenta paure e angosce. L'avvicinarsi del conflitto alle zone della centrale nucleare responsabile della catastrofe del 26 aprile 1986 o ad altre centrali ucraine ci ricorda quanto accadde 36 anni fa e il pericolo ancora presente.
L'Italia nei giorni successivi alla catastrofe fu in prima fila con una mobilitazione civile e fu la superpotenza della solidarietà. I dati più attendibili su quanto accaduto sono quelli che ci vengono dalla Bielorussia: il 70% della contaminazione interessò infatti quella regione, allora dell'Unione Sovietica e i dati ucraini sono resi più opachi dal fatto che era la regione che ospitava la centrale. Dal 1986 al 2018 sono stati ospitati in tutto il mondo 930.000 bambini bielorussi. Di questi 457.000, quasi la metà, in Italia. È stato un movimento popolare ed istituzionale importante che ha coinvolto decine di migliaia di famiglie, parrocchie, associazioni, istituzioni locali. La sola Legambiente, unica associazione ambientalista attiva su questo fronte perché di stampo più umanistico, ne ha accolti 25.000. Molta acqua è passata sotto i ponti e l'opzione nucleare nel mondo e in particolare in Occidente non è stata fermata tanto dai referendum quanto dai problemi tecnologici e dai costi. Secondo Bloomberg, nel 2021 la potenza nucleare installata è diminuita di 3 GW (3000 MW) e quella delle fonti rinnovabili aumentata di 190 GW (190.000 MW). Sono ideologiche e strumentali le proposte di rilanciare su grande scala il nucleare oggi: fatte per non cambiare rotta e puntare sulle rinnovabili che, proprio dopo la tragedia Ucraina, evidenziano il doppio dividendo di rappresentare anche una straordinaria occasione per dare anche stabilità e indipendenza alla nostra economia”.

 

Lo ha dichiarato Ermete Realacci, presidente della Fondazione Symbola, in occasione della ricorrenza del disastro di Chernobyl.

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Accelerare la transizione verde e sostituire i combustibili fossili oltre a contrastare la crisi climatica ci rende più liberi dalla dipendenza dal gas e petrolio di importazione. Dipendenza che stiamo pagando pesantemente a seguito della guerra scatenata dall’invasione dell’Ucraina. Esiste già oggi un’Italia che affronta la sfida alla crisi climatica. Secondo il rapporto GreenItaly di Fondazione Symbola e Unioncamere circa un terzo delle imprese (510 mila) negli ultimi cinque anni hanno investito sul green in Italia innovano di più, esportano di più, producono più posti di lavoro: 3,2 milioni di greenjobs.

Il rapporto “Il valore dell'abitare. La sfida della riqualificazione energetica del patrimonio edilizio italiano” promosso da CRESME, Fondazione Symbola, Assimpredil Ance e European Climate Foundation è stato presentato oggi da Ermete Realacci, presidente della Fondazione Symbola; Regina De Albertis, presidente Assimpredil Ance; Lorenzo Bellicini, direttore CRESME; Virginio Trivella, consigliere Delegato Efficienza energetica Assimpredil Ance; Piero Petrucco, vice presidente FIEC e vicepresidente Centro Studi ANCE; Fabio Stevanato, direttore Programma Italia European Climate Foundation; Marco Osnato, presidente Commissione Finanze; Patrizia Toia, vicepresidente ITRE commissione per l’industria, la ricerca e l’energia; Roberta Toffanin, consulente del Ministro dell’Ambiente e della sicurezza energetica.

L’Italia può dare un contributo importante contro la crisi climatica in tanti settori in cui è già protagonista, a partire dall’economia circolare. Siamo il Paese europeo con la più alta percentuale di riciclo sulla totalità dei rifiuti pari al 83,4% con una incidenza quasi il doppio rispetto alla media UE e ben superiore a tutti gli altri grandi paesi europei: risparmiamo così 23 milioni di tonnellate equivalenti di petrolio all’anno e circa 63 milioni di tonnellate di CO₂ equivalenti.

Il rapporto “I Talenti della Lombardia” promosso da Fondazione Symbola e da PoliS – Lombardia è stato presentato oggi presso la Sala Consiliare della Camera di Commercio di Brescia da Ermete Realacci, presidente della Fondazione Symbola; Roberto Saccone, presidente della Camera di Commercio di Brescia; Raffaello Vignali, direttore scientifico PoliS – Lombardia; Domenico Sturabotti, direttore Fondazione Symbola. I lavori sono stati conclusi da Guido Guidesi, Assessore allo Sviluppo Economico Regione Lombardia. Ha moderato la conferenza stampa Elena Verdolini, professore ordinario di Economia Politica UNIBS.

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