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Realizza dispositivi medici per la medicina rigenerativa personalizzata, sfruttando l’unione tra derivati ematici, stampa 3D e biomateriali

Nasce dall’unione di biotecnologie e stampa 3D l’idea di tre giovani ricercatori per mettersi in gioco nel campo della medicina rigenerativa. Dentro il Tecnopolo di Mirandola (MO) e supportata da Art-Er (società consortile per lo sviluppo sostenibile), prende vita nel 2017 la start-up Prometheus, impegnata nella realizzazione di dispositivi medici per la medicina rigenerativa personalizzata, sfruttando l’unione tra derivati ematici, stampa 3D e biomateriali. Tutte le fasi del processo, dalla creazione alla produzione, sono gestite dalle giovani menti della start-up emiliana. Prometheus ha messo a punto Ematik, un innovativo cerotto riassorbibile che nasce dal sangue del paziente stesso. Il cerotto, infatti, è frutto della combinazione di un derivato del sangue del paziente con dei biomateriali completamente riassorbibili, realizzati in parte in stampa 3D. Il prodotto attualmente sul mercato è formulato per l’applicazione esclusiva sugli animali, ma l’obiettivo di Prometheus è di renderlo presto fruibile per la sperimentazione sull’uomo. Tramite un kit monouso, la miscela biopolimerica stampata e il sangue prelevato dal paziente danno vita a un cerotto paragonabile a una seconda pelle, in grado di ridurre in maniera drastica i tempi di guarigione di ferite croniche, piaghe da decubito o ulcere. Questa innovativa soluzione permette di ridurre al minimo la possibilità di infezione e non lascia traccia di cicatrici.

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