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Nel progetto Battery 2030+ svolgerà un ruolo chiave: quello della formazione. Coordinerà infatti l’intero gruppo di lavoro che, in tutta Europa, dovrà preparare i lavoratori e renderli pronti a produrre le batterie del futuro.

Parlare di automotive al Politecnico di Torino, città dell’automobile per eccellenza, è come parlare una lingua madre. Il primo corso di studio al mondo in Ingegneria dell’Autoveicolo è nato qui. È naturale dunque che l’ateneo sia protagonista anche nell’evoluzione della mobilità elettrica. Lo conferma il progetto Battery 2030+, tra i più considerevoli messi in campo in quest’ambito dall’Unione Europea, che coinvolge il Politecnico con la guida di uno dei principali esperti sul tema batterie, la Prof.ssa Silvia Bodoardo. Il progetto vuole individuare le batterie sostenibili del futuro e rendere l’Europa uno dei principali player, facendo leva sull’innovazione dei prodotti. Battery 2030+ propone innovazioni nell’ambito delle batterie tenendo conto di tutti gli aspetti (materiali, produzione, riciclo), soffermandosi su ogni singolo elemento che costituisce la cella, installando al suo interno dei sensori che permetteranno di monitorare lo stato di salute delle celle che saranno intelligenti e capaci di autoripararsi. Fondamentali saranno anche le dimensioni: le tecnologie che permetteranno l’accumulo dovranno infatti offrire un ingombro ridotto senza rinunciare ad elevate prestazioni. Ruolo chiave che svolgerà il Politecnico è quello della formazione: coordinerà infatti l’intero gruppo di lavoro che, in tutta Europa, dovrà preparare i lavoratori e renderli pronti a produrre le batterie del futuro.

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