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E' stata scelta Messina come sede per la prima Assemblea nazionale della Rete permanente dei beni comuni, i cui lavori sono stati aperti ieri al Parco Horcynus Orca di Capo Peloro. Non è stata una scelta casuale, perché Messina già da anni ha intrapreso un cammino volto a sensibilizzare sul tema dei "beni comuni",soprattutto durante gli anni della Giunta Accorinti (era stata riservata una delega apposita all'assessore Daniele lalacqua) e grazie all'impegno della Fondazione di Comunità. Le Rete dei Beni comuni ë in via di costituzione e all'iniziativa hanno già aderito diversi soggetti: Alleanza della Generatività, AlterLabAssociazione CommON, Asvis, Comitato Rodotà, Confcooperative, FedersolidarietàFavara Cultural Park, Fondazione Finanza Etica, Fondazione Horcynus Orca, Fondazione Riusiamo l'Italia, Forum delle Associazioni Familiari, Forum del Terzo SettoreL'incontro, L'Italia che cambia, NativaOn! Impresa Sociale, Vita, R&P LegalSlow Food Italia, Social Innovators Community Fondazione Symbola. «I beni comuni - si legge nel documento programmatico - sono utilità funzionali all'esercizio dei diritti fondamentali e dei doveri di solidarietà sociale, nonché al libero sviluppo di ogni persona. 1 beni comuni sono beni "relazionali" e riguardano il capitale naturale (acqua, suolo e sottosuolo, aria),il patrimonio culturale e paesaggistico, le infrastrutture fondamentali per i cittadini, il capitale umano e la conoscenza (informazione, educazione, scuola, famiglia, comunità), il welfare, qualità della vita nelle città, la giustizia e la tutela della privacy e dei profili digitali personali.»

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Nasce a Messina la Rete nazionale permanente dei Beni comuni | Gazzetta Del Sud

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Accelerare la transizione verde e sostituire i combustibili fossili oltre a contrastare la crisi climatica ci rende più liberi dalla dipendenza dal gas e petrolio di importazione. Dipendenza che stiamo pagando pesantemente a seguito della guerra scatenata dall’invasione dell’Ucraina. Esiste già oggi un’Italia che affronta la sfida alla crisi climatica. Secondo il rapporto GreenItaly di Fondazione Symbola e Unioncamere circa un terzo delle imprese (510 mila) negli ultimi cinque anni hanno investito sul green in Italia innovano di più, esportano di più, producono più posti di lavoro: 3,2 milioni di greenjobs.

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