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di Luca Corsolini   

Allegria. Il saluto di Mike Bongiorno vale come introduzione. Lamentiamo spesso, qui, che lo sport non sappia raccontarsi e che per questo la società non è capace ancora di riconoscerne tutte le potenzialità. Stavolta raccontiamo una storia diversa: una parte importante della società, chi si occupa di salute, ovvero di gran parte del bilancio pubblico, ha intuito cosa e quanto e come lo sport può fare in termini di educazione. Dunque, per una volta, non parliamo di aziende: parliamo di noi.

Allegri allora. Bongiorno era juventino, ma non facciamo un discorso di parte anche se parliamo proprio di Massimiliano Allegri, l'allenatore della Juventus celebrato per il passaggio alle semifinali di Champions League con la eliminazione del Barcellona. Qui lo celebriamo non per aver schierato la formazione giusta ma per essersi messo a disposizione di un'altra squadra che lo ha eletto capitano di un progetto che si chiama Campionato della Salute. Con l'inizio della prossima stagione capiremo meglio tutto, compariranno nelle piazze i palloni della salute, e i ragazzi potranno fare gol per la loro squadra, se stessi, postando foto e commenti relativi ai comportamenti più virtuosi. Ma è adesso che si stanno ponendo le basi di una strategia articolata in cui l'Allegri vincente diventa, per disponibilità e sensibilità, vincente, al punto che presto, indipendentemente dai risultati, andrà anche a parlare al Parlamento Europeo.

Tutto parte da Brescia dove ha sede Intermedia, una società di comunicazione integrata della medicina, della salute e del benessere. Mauro Boldrini, uno dei fondatori, ha fotografato benissimo la situazione: la salute, come tante cose, come tutto, deve essere raccontata e spiegata per diventare una risorsa, ovvero se viene stimolato un gioco di squadra si realizza l'interesse di tutte le parti in causa. Società, pazienti che nella visione di Intermedia vanno sempre a braccetto con medici e specialisti, diventando protagonisti di associazioni dedicate a specifiche patologie, e pure aziende, che diventano motori di un interesse allargato e non solo diretto.

Intermedia realizza un sondaggio coinvolgendo quasi 50 mila persone e si scopre che nella fascia più importante per l'assunzione, si spera definitiva, di stili di vita corretti, tre elementari e medie, prima della maggiore età, i ragazzi, e non solo quelli che fanno sport, quasi il 40% di loro, chiede consiglio all'allenatore con cui praticano la disciplina preferita. E questo è il primo mattone di una costruzione che ruota attorno a ‘Il ritratto della salute’, la punta emersa dell'iceberg comunicativo di Boldrini, una newsletter che arriva a più di 2 milioni di indirizzi: ogni giorno una goccia per scavare nelle coscienze. Con informazioni semplici tipo 5 mila passi al giorno, ovvero 3 km quotidianamente, possono evitare 600 mila decessi in Europa. Otto regole semplici, riassunte nel titolo ‘Non fare autogol’, prevengono il 70% dei tumori. Poi il messaggio diretto a quelli che si occupano di Pil, e ormai tutti siamo esperti in materia: 1 euro investito in sport vale un risparmio di 5 euro in cure e medicine, ovvero il 28% di risparmio su spese ospedaliere, un gruzzolo di 60 miliardi.

Nasce così il progetto ‘Allenatore, alleato di salute’. Benedizione del ministero della Salute, coinvolgimento diretto di altre squadre: dalla Società Italiana di Pediatria che chiede e garantisce la scientifica del progetto all'Aiac, l'associazione degli allenatori di calcio. Si dice sempre che in Italia ci sono 60 milioni di commissari tecnici della nazionale, solo Boldrini è stato capace di coinvolgerli tutti attraverso la solita associazione di categoria, questa è guidata da Renzo Ulivieri, che in Italia, chissà perché, è spesso avvertita come un'estensione del Palazzo quando invece è la dichiarazione più sincera della passione di tante persone.

Allenatore, alleato di salute vuol dire che a tutti i tecnici sarà insegnato che allenamenti e partite non finiscono sul campo da calcio, che non è il caso, ad esempio in Friuli, di consigliare a un ragazzo un po’ giù di tono di farsi un tajut, un bicchiere di quello buono. Dunque tutti i tecnici dovranno sapere come segnare un gol, ma anche come evitarlo realizzando un risparmio pure economico, sicuramente sociale, nell'interesse di tutti. Perché, come cantava già De Gregori, “un calciatore lo vedi dal coraggio, dall'altruismo dalla fantasia”.

Luca Corsolini -Symbola

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