Newsletter

Il mondo del legno-arredo italiano è orientato oggi a trovare soluzioni che coniugano sostenibilità, tecnologia e design. Sono numerosi i brand, gli atelier e gli studi di progettazione che stanno innovando processi produttivi e prodotti, vere e proprie icone del Made In Italy nel mondo. Abbiamo raccontato le tendenze green del settore con FederlegnoArredo.

Realizzato in collaborazione con FederlegnoArredo.
Questo contributo fa parte del decimo rapporto GreenItaly,  realizzato da Fondazione Symbola e Unioncamere, in collaborazione con CONAI, Novamont e Ecopneus.

 

Arredo-casa

La crisi da Covid-19 con i sui effetti sanitari ed economici è giunta a inizio 2020 nel pieno di un’altra crisi, quella climatica e ambientale, che aveva polarizzato le agende politiche e l’informazione mondiale nell’anno precedente. Il modo di progettare produrre e utilizzare i prodotti probabilmente uscirà modificato da questa emergenza, ma la necessità di adeguare il tessuto industriale a principi improntati alla sostenibilità rimarrà altrettanto necessario. Una filiera sostenibile è anche una filiera più resiliente di fronte agli shock e alle emergenze e la ripartenza post Covid-19 dovrà tenere conto delle problematiche ambientali per poter essere la base di un nuovo duraturo sviluppo.
Questo è vero in particolare per una filiera come quella dell’arredo-casa. Sarà importante riuscire a rispondere efficacemente alla domanda di nuove soluzioni che integrino design, sostenibilità e tecnologia per adeguare gli spazi domestici alle nuove esigenze di multifunzionalità (dallo smart working alla didattica a distanza) e per valorizzare anche gli spazi privati all’aperto. Le imprese già lo fanno, mostrando un approccio maturo alla sostenibilità e al design, fatti ovviamente di materiali (certificati, riciclati, riciclabili), ma anche di processi produttivi (sempre più efficienti e sostenibili, con minori scarti e sempre più spesso riciclati), di durabilità, di logistica.
Per questo Assarredo, l’associazione di FederlegnoArredo che rappresenta i produttori di arredamento, ha mantenuto inalterati gli obiettivi di un progetto legato alla sostenibilità che ha iniziato ad elaborare prima della pandemia: il Progetto sostenibilità, di durata pluriennale, punta a utilizzare la transizione sostenibile annunciata dalla UE come opportunità di sviluppo e competitività per l’intera filiera.
Il progetto prevede una ricognizione periodica delle performance e dei bisogni delle imprese associate per poter individuare e misurare le azioni da mettere in campo: dal programma formativo per le imprese associate, a strumenti e iniziative per favorire l’innovazione in campo ambientale fino a un nuovo posizionamento comunicativo di tutto il settore sui temi della sostenibilità, agganciandolo agli obiettivi dell’agenda europea e di quella mondiale. La conclusione del progetto è prevista per il 2025, anno in cui l’associazione si è prefissa l’obiettivo di diventare leader in Europa sul tema del design sostenibile e dell’economia circolare.
In un quadro di crisi l’azione associativa è ancora più importante, ma imprescindibile rimane il ruolo delle aziende che, sulla base di interviste condotte su un panel di imprenditori rappresentativi di tutto il settore dell’arredo, rimane fortemente focalizzato su un reale spostamento verso un modello di sviluppo più sostenibile come strada per uscire più forti dalla attuale situazione di difficoltà.

 

Visione e cultura per un arredo sostenibile

La sostenibilità ambientale è nel dna di molte imprese del settore. Iniziamo qui una carrellata di esperienze di imprese che hanno puntato sulla sostenibilità e ne hanno fatto uno dei propri fattori competitivi.
L’utilizzo dell’energia fotovoltaica, di tecnologie a basso impatto ambientale, di materiali naturali come legno e pelle, le stringenti politiche aziendali in materia di deforestazione, le certificazioni ambientali e di qualità dimostrano come Natuzzi ponga la difesa dell'ambiente tra gli impegni prioritari della propria attività d'impresa, puntando a un target di consumatori alla ricerca di un design non solo bello e funzionale, ma anche sostenibile. In occasione del suo 60° anniversario, Natuzzi ha unito tradizione e ricerca, innovazione e bellezza concretizzando il suo impegno nelle politiche green con la collezione per la zona notte Ergo disegnata da Ross Lovegrove, tra più grandi esponenti del design organico. Il legno utilizzato proviene da piantagioni certificate FSC®, gestite in maniera corretta e responsabile secondo rigorosi standard ambientali, sociali ed economici. Gli assemblaggi dei mobili sono realizzati ad incastro, senza utilizzo di parti metalliche. Le colle utilizzate sono a base d’acqua, prive di formaldeide. Tutte le finiture sono a cera naturale. L’uso del metallo è limitato all’alluminio, un materiale riciclabile all’infinito. Le fibre tessili utilizzate per tutti i rivestimenti sono lino, lana e cotone.
L’illuminazione impiega esclusivamente LED a basso consumo energetico.

Fondata a Meda nel 1898, Giorgetti è oggi una delle eccellenze del design made in Italy che ha fatto della sostenibilità un valore fondante. Con un consistente piano di Corporate Social Responsibility, infatti, il brand che nel 2018 ha acquisito Battaglia – azienda specializzata nelle realizzazioni di hotel di lusso, fashion retail e superyacht – ha avviato una serie di iniziative di tutela dell’ambiente e della salute dei suoi collaboratori. Queste attività sono regolate da un codice etico di cui il Gruppo si è dotato nell’ambito di un’implementazione completa del modello organizzativo 231 [27]. L’approccio ecosostenibile del gruppo si esplicita fin dalla selezione delle materie prime: il legno, che rappresenta da sempre il dna di Giorgetti, proviene esclusivamente da foreste di coltura controllata: gli alberi da abbattere vengono selezionati con rigidi criteri e immediatamente sostituiti con nuove piante. Le vernici sono scelte con bassi contenuti di solventi chimici e negli imballi il polistirolo ha lasciato il posto al cartone riciclabile. In una logica di economia circolare, l’azienda trasforma gli scarti della lavorazione del legno in energia che immette nel sistema di riscaldamento. Grazie a un impianto d’avanguardia, negli stabilimenti di Meda, Lentate sul Seveso e Misinto le emissioni della produzione hanno valori così contenuti da consentire potenzialmente il funzionamento degli impianti anche per 24h consecutive. Il processo di responsabilizzazione ha portato il gruppo a pubblicare nel 2020 il proprio bilancio sociale, come strumento per garantire l’impegno continuo nel migliorare e implementare le attività di CSR. I valori di sostenibilità ambientale e sociale del gruppo vengono trasmessi a tutta la filiera, con l’obiettivo di tutelare il territorio e valorizzare l’abilità manifatturiera degli artigiani, patrimonio inestimabile e unico al mondo. Tutto questo ha portato recente al premio “Best Managed Companies” che Deloitte ha conferito a Giorgetti.
Parlando del settore dell’arredo e degli articoli che costituiscono il mondo dei complementi d’arredo, una particolare citazione dev’essere dedicata a Selva, impresa altoatesina che da oltre 40 anni realizza diversi articoli relativi al comparto dell’arredamento. Selva è una delle pochissime aziende alle quali l'associazione tedesca del settore del mobile "Deutsche Gütergemeinschaft Möbel e.V." ha conferito il prestigioso marchio "M d'oro", riconoscimento, validato da ente terzo, che certifica la qualità dei mobili: non solo garanzie sulle norme strutturali e di sicurezza tecnica, ma anche la bassissima emissione di composti organici volatili e di formaldeide negli ambienti indoor, a testimonianza del grande interesse dedicato dall’azienda trentina per la problematica dell’inquinamento indoor e degli effetti sulla salute umana.

In provincia di Treviso, ha sede Status, azienda di arredamento trevigiana che impiega materiali derivanti dal mercato italiano. L’azienda ha ottenuto, tra i vari riconoscimenti, la certificazione 100% Made in Italy, associando nuove forme ad un livello di tecnologia d’avanguardia, al fine di diffondere il design italiano in tutto il mondo. La propensione alla sostenibilità è evidente lungo l’intera fase di produzione del prodotto finale: tutti i pannelli a base legnosa, con cui vengono realizzati i mobili, sono prodotti con materiale 100% riciclato e riciclabile; le vernici impiegate sono atossiche.
Krono System srl è una azienda inserita nel settore della produzione di componenti per mobili di design situata a Mansuè, in Provincia di Treviso. L’azienda trevisana è certificata FSC e PEFC, promuovendo in maniera progressiva l’utilizzo di materiale legnoso sostenibile certificato secondo un’ottica improntata alla circolarità: LIGNA 4.0, una delle ultime linee di prodotto sviluppate, rappresenta un supporto di pannelli costituito da un agglomerato di legno riciclato con un ridotto impatto ambientale, nell’ottica di un modello di realizzazione votato alla circolarità. Il rivestimento è un concentrato di tecnologia e di nano-tecnologia.
L'innovativa superficie è infatti costituita da una pergamena vegetale, sulla quale vengono impresse le venature e i colori del legno naturale. Particolari trattamenti garantiscono caratteristiche di elevata resa estetica, affiancate da altissimi standard qualitativi. Ligna 4.0 è un degno e validissimo sostituto dell’impiallacciatura: ne mantiene le caratteristiche visive e tattili, ha continuità di tono e colore, un’ottima resistenza alla luce e all’umidità.
Azienda storica del Made in Italy, Calligaris è determinata a fare la differenza nel mondo e lo fa abbracciando una visione completa di sostenibilità. Già nel 2006, Calligaris ha ottenuto dei riconoscimenti importanti: la certificazione FSC che garantisce che il legno utilizzato nei prodotti derivi da foreste gestite in maniera corretta e responsabile secondo rigorosi standard ambientali, sociali ed economici: Scandia, ad esempio, è la sedia realizzata totalmente in legno certificato FSC che rappresenta in maniera concreta l’impegno dell’azienda. Entro fine 2020 è prevista l’adozione della certificazione ISO 14001, frutto della scelta volontaria dell'azienda di attuare un proprio sistema di gestione ambientale. Calligaris ha fatto del design ecologico la forza trainante di ogni aspetto della propria produzione: dall’installazione dei pannelli a energia solare presso lo stabilimento di Manzano già dal 2012, alla ottimizzazione dei processi e imballaggi per ridurre al minimo il consumo di energia e gli scarti.
Visionnaire IPE, meta-luxury brand di riferimento nel settore dell’interior design presente sul mercato dal 1959, prosegue il suo percorso di sviluppo sostenibile puntando sui valori fondamentali del brand: responsabilità territoriale, etica del lavoro e vocazione made in Italy. Il lusso dei contenuti e dei valori, comunicato dal brand, trova applicazione nell’uso responsabile dei materiali, in una ricerca tecnologica che si traduce in processi di ingegnerizzazione innovativi e scelta dei materiali, tessuti e pelli, performanti, che attraverso logiche di riciclo e processo produttivo a basso impatto, rappresentano un nuovo traguardo tecnologico e sostenibile. Un esempio è il divano Bastian, uno dei prodotti di punta tra gli imbottiti, che presenta una versione con sistemi di molleggio in juta, abbandonando le cinghie elastiche a base di petrolio, e con imbottiture a base vegetale. In sostituzione della piuma, si propongono materiali come capoc, canapa, cotone, lana oppure per cuscini e guanciali imbottiture di semi (miglio, lino). Per i rivestimenti Visionnaire ha proposto quest’anno dei nuovi prodotti tessili, da outdoor e indoor, composti di fili di poliestere ottenuti dal riuso di bottiglie di plastica disperse negli oceani, dal ciclo di vita assolutamente circolare, essendo 100% riciclato e 100% riciclabile, con prestazioni d’avanguardia; e in alcuni pellami che rientrano in un ciclo di lavorazione del processo conciario in cui gli scarti diventano essenziali per ulteriori applicazioni produttive, evitandone lo smaltimento ad alto tasso di inquinamento globale.
Con la collezione Anniversary (2019) e Beauty (2020) si è aggiunta la volontà di garantire che i legni utilizzati provengano da tagli legali e da filiere certificate FSC o PEFC, per dimostrare il proprio impegno al raggiungimento dell’obiettivo globale di una gestione responsabile del patrimonio forestale.
Qualità dei materiali significa anche allungamento della vita utile di prodotti. Molteni S.p.a., tra i principali gruppi industriali del settore mobiliero italiano, punta molto sul binomio qualità costruttiva e ambiente. Per la linea di armadi Gliss l’azienda garantisce tutte le parti dell’armadio, inclusi i meccanismi di apertura e chiusura, per 5 anni, estendo così la garanzia UE di 3 anni. Lo stesso approccio è adottato anche dall’azienda produttrice di cucine del gruppo, Dada, che garantisce la disponibilità dei componenti di ricambio per 10 anni. La lunga durata dei prodotti è una delle strategie di sostenibilità più efficaci. Nel 2020 l’azienda ha vinto il prestigioso riconoscimento ADI compasso d’oro alla carriera, il più autorevole premio del design mondiale: il premio riconosce la qualità del design e la capacità innovativa grazie a costanti investimenti in ricerca che da tre generazioni stimolano lo sviluppo unitario di un gruppo che si annovera tra i leader mondiali nel settore dell’arredamento e del design. Molteni&C ha sviluppato e realizzato AIRCUB ®, un dispositivo IOT facilmente gestibile dal proprio smartphone con un’APP dedicata: sistema di purificazione e profumazione dell’aria, installabile su tutti i sistemi armadi della collezione, agisce con un processo di ionizzazione e ozonizzazione, ed elimina fino al 99% degli agenti nocivi per la salute, mentre diffonde delicate profumazioni.
Costruita secondo i principi della bioedilizia e con materiali nobili pensati per durare, Lago Fabbrica è il simbolo del rispetto per l’ambiente e del costante impegno per la sua protezione che caratterizza l’attività di Lago. Attraverso questo progetto l’azienda dimostra di abbracciare valori e responsabilità volti a tutelare il suo territorio attraverso la cultura e le scelte aziendali. Portatrice di un Lean Thinking utile a produrre un design sostenibile e personalizzabile, da sempre Lago porta avanti la scelta di utilizzare anche in fase produttiva materiali non impattanti, con alti standard qualitativi, riducendo gli scarti e la quantità di materiale prodotto. L’utilizzo di vernici all’acqua prive di solventi che evitano l’emissione di sostanze organiche volatili, permette una migliore qualità dell’aria, mantenendo un ambiente interno salubre. L’azienda ha ottenuto inoltre la certificazione ISO 14001 a dimostrazione della voglia da parte dell’azienda di programmare la propria attività in funzione della sostenibilità e della circolarità.
Porro, storica azienda lombarda attiva nella produzione e vendita di mobilio di alta gamma, specializzata nella produzione di sistemi modulari, vanta una propensione naturale al progetto su misura, che è diventata “strutturale” in virtù dell’innovazione tecnologica dei processi produttivi. Grazie ad importanti investimenti sostenuti dalla recente normativa sull’evoluzione verso l’industria 4.0, è operativo il nuovo impianto che sostituisce la produzione di pannelli in misure standard con quella di pannelli just in time, sulla base dell’ordine cliente, andando incontro ad un approccio Lean di razionalizzazione del tempo e soprattutto della materia (e dell’energia per lavorarla) durante l’intera organizzazione delle fasi che costituiscono il processo produttivo.
Flou, azienda situata nel cuore della Brianza, è specializzata da oltre 40 anni nella distribuzione e nella vendita di mobili, complementi e oggetti d’arredo, unita alla produzione di materassi, guanciali, piani di riposo, ispirandosi sin dal principio della propria attività alle forme presenti in natura e curando nei particolari i rapporti tra gli elementi e gli spazi presenti nei vari ambienti. Partendo da tale principio e dall’importanza del rapporto tra uomo e ambiente, l’azienda brianzola ha lanciato nel 2020 la nuova collezione “Flou, come natura insegna”, in occasione della Giornata internazionale della Terra, il 22 aprile. La nuova linea lanciata dall’azienda brianzola riflette molto gli spazi con gli ambienti interni ed esterni rifacendosi alla forme e ai rapporti degli elementi presenti in natura: i divani e i materassi sono realizzati con tessuti derivanti da materiali di recupero, a forte dimostrazione dell’interesse da parte della governance aziendale di orientare le proprie scelte verso i principi di sostenibilità e di circolarità, così come la scelta di utilizzare legno certificato FSC per le linee di oggettistica e complementi d’arredo.
La produzione etica e sostenibile è per Way Point un punto cardine della filosofia aziendale e della conseguente azione produttiva orientata verso un’economia circolare legata alla tracciabilità del prodotto. Allungare il ciclo vita dei propri articoli è uno dei valori fondanti del lavoro quotidiano in azienda. In Way Point si costruiscono i prodotti, sempre e soltanto, partendo da una progettazione sostenibile in cui l’analisi dei materiali da utilizzare, la filosofia delle 4R, l’artigianalità, il made in Italy sono elementi centrali per una produzione responsabile basata anche e soprattutto sul recupero degli scarti. L’impegno per la salvaguardia del pianeta non si ferma tra le quattro mura dello stabilimento di Altivole.
Anche i partner commerciali vengono scelti sulla base di una coincidenza di attenzioni nella produzione. Dai materiali di lavorazione che arrivano in azienda fino al packaging, realizzato con carte riciclate, prodotte da fibra cellulosa o comunque con certificazione FSC che garantisce la catena di custodia delle carte ottenute da foreste gestite in modo corretto e con determinate attenzioni all’ambiente. L’azienda è stata classificata con un ranking di 76 (su 100) da Intesa San Paolo, partner della Ellen MacArthur Foundation, dopo aver analizzato vari parametri di produzione legati all’economia circolare. L’obiettivo dichiarato è di riuscire a produrre senza emissioni di CO2 entro il 2030. In ottica futura e di sperimentazione, le collaborazioni tra Way Point, Università e start up innovative del territorio nazionale, sono finalizzate ad un cambio di paradigma nei confronti del prodotto di illuminazione, per decenni inteso come un articolo esclusivamente di design e che, attraverso lo studio e la sperimentazione, si vuole trasformare in un elemento apprezzato anche per efficienza e utilizzo. La luce è uno degli elementi fondamentali di connessione e Way Point vuole essere uno dei protagonisti delle comunicazioni ottiche in spazio libero partendo dalla prossima realizzazione di un proprio portale all’avanguardia tecnologica. Le ambizioni di mercato porteranno l’azienda a dotarsi di nuovi spazi di produzione. Anche in questo caso non si consumerà nuovo suolo ma si lavorerà per recuperare grandi spazi in disuso.

 

L’importanza delle certificazioni

Valentini è una realtà riconosciuta a livello internazionale nel settore dell’arredamento d’interni che ha dato vita, nel corso della sua storia, a collezioni complete ed esclusive per vivere la casa nella sua totalità. L’impresa veneta, con sede in provincia di Padova, ha ottenuto nel corso degli anni numerose certificazioni come impegno dei propri valori di mission aziendale improntati alla responsabilità sociale d’impresa e allo sviluppo sostenibile, i cui effetti si allargano alla filiera di fornitura, rappresentando il made in Italy a livello mondiale: per la scelta dei propri tessuti Valentini seleziona esclusivamente fornitori in possesso della certificazione Ecolabel. Le certificazioni Certipur, Fiducia nel Tessile e LGA [28] attestano che gli articoli utilizzati dall’azienda per le imbottiture rispettano alti requisiti socio-ambientali. Le imbottiture in piuma e piumino naturali vengono direttamente fornite da un’impresa membro dell’associazione europea EDFA e dell’associazione internazionale IDFB e IDFL, le quali si impegnano ormai da molti anni nel controllo di aziende agricole e allevamenti, con la finalità del rispetto delle principali normative sul benessere animale. Valentini è attenta anche alle tematiche forestali, come dimostrano le certificazioni PEFC sulle proprie forniture di prodotti legnosi e la certificazione FSC per l’approvvigionamento del materiale cellulosico utilizzato all’interno del proprio ciclo produttivo. Con la certificazione 100% made in Italy l’azienda padovana pone la garanzia riguardo la produzione, interamente nazionale, dei propri prodotti.

Un’altra azienda italiana attivamente impegnata in campo ambientale è Arper, che riconosce l’importanza della sostenibilità e si contraddistingue per un crescente impegno in materia. L’azienda nel 2005 ha costituito un dipartimento ambientale interno, che ha concentrato il proprio impegno soprattutto nell’ambito delle certificazioni. Oggi Arper è certificata secondo i sistemi di gestione ISO 14001 e FSC, e vanta certificazioni ambientali di prodotto quali il GECA, l’EPD e il GREENGUARD. A testimonianza del percorso che l’azienda ha intrapreso da anni, Arper nel 2019 ha ottenuto l’FSC Furniture Award, per essersi particolarmente distinta nello sviluppo sostenibile con un crescente impegno nel tempo, integrando sempre di più la sostenibilità nel proprio processo produttivo e progettuale. Oltre ad essersi dotata delle certificazioni sopra elencate, Arper è la prima azienda in Italia e la seconda in Europa ad aver ottenuto la "Certificazione ambientale EPD di processo” – basata sul sistema di certificazione svedese per la categoria di prodotto Sedute e Arredi. Nel corso del 2020 in occasione della Stockholm Furniture and Light Fair, Arper ha presentato sul mercato scandinavo Juno Eco e Duna 02 Eco, due collezioni realizzate in plastica da riciclo postindustriale. Il percorso di sostenibilità di Arper prosegue con crescente impegno, per esempio attraverso la progettazione delle nuove collezioni Adell e Aston, realizzate in ottica di economia circolare. Presentate al mercato lo scorso maggio, le due nuove sedute lounge sono completamente disassemblabili. Adell è una seduta lounge per spazi indoor e outdoor, realizzata con scocca in polipropilene riciclato all’80%. Le vernici utilizzate rispondono a specifici requisiti ambientali: le superfici in legno sono trattate con vernici a base d’acqua, mentre per le componenti metalliche vengono utilizzate vernici a polvere prive di emissioni VOC. La versione di Adell con base in legno è certificata dal Forest Stewardship Council. Anche Aston Club, seduta lounge dalle linee classiche ed eleganti, si caratterizza per componenti interni disassemblabili, realizzati in plastica riciclata post-industriale e utilizza vernici a polvere prive di emissioni VOC. Entrambe le sedute sono prodotte senza l’utilizzo di colle, con lo scopo di ridurre le emissioni e consentire lo smaltimento responsabile di tutti i componenti. Tutti i materiali utilizzati in Adell e Aston Club possono essere riciclati o riutilizzati, riducendo complessivamente gli sprechi.

Per Magis, azienda italiana tra le più grandi realtà nel settore dell’arredo e del design, la qualità non è una parola astratta, ma un valore concreto che riguarda tutti gli aspetti dell’azienda e dei prodotti, nonché un segnale di autentica responsabilità nei confronti delle persone e dell’ambiente. Magis, è certificata ISO 14001 e FSC. Inoltre la certificazione Greenguard Gold garantisce l’idoneità dei prodotti Magis per l’utilizzo in scuole, ospedali e altri ambienti collettivi, grazie a un livello di emissioni di composti organici volatili estremamente basso. A dimostrazione del particolare interesse verso le tematiche della sostenibilità e della circolarità, nel corso dell’anno 2020 Magis ha progettato Bell Chair, una sedia monoscocca contemporanea, realizzata interamente in polipropilene riciclato, secondo i principi di un design sostenibile. Tutto il materiale riciclato è infatti ottenuto dagli scarti generati dalla produzione di mobili della stessa Magis e da quelli dell’industria automobilistica locale. Questo materiale brevettato non ha quasi bisogno di materia prima vergine ed è riciclabile al 100% dopo l’uso. In questo modo, Bell Chair rappresenta un esempio ben riuscito di economia circolare. La sedia infatti pesa solo 2,7 kg, almeno un chilo e mezzo in meno rispetto alla media delle sedie in plastica. Una caratteristica che presenta anche l’ulteriore vantaggio di una riduzione del consumo di energia in fase di produzione. Tutto questo è stato reso possibile dall’ingegnosa forma a conchiglia con cui Konstantin Grcic ha disegnato la sedia. La sua geometria tondeggiante non solo è strutturalmente solida, ma la rende anche comoda e visivamente attraente. Ma un vero design sostenibile non è legato solo al prodotto in sé, ma deve tenere in considerazione anche gli aspetti legati alla vita del prodotto nel suo complesso. Per questo Magis ha sviluppato un concetto logistico che consente di risparmiare ulteriori risorse. Si tratta di un pallet speciale, appositamente progettato, in grado di contenere fino a 24 sedie impilate e che può essere successivamente riutilizzato. Di conseguenza, serve meno materiale da imballaggio e l’impilaggio verticale riduce l’ingombro durante il trasporto. Il pallet, realizzato con la stessa plastica riciclata della sedia ha funzione di espositore per i rivenditori partner.

 

La cucina italiana, più sostenibile per competere

Un caposaldo nella filiera del legno-arredo nel campo del made in Italy è rappresentato da Scavolini, azienda leader nel settore dell’arredo da sempre molto attenta ad un concetto aziendale di sostenibilità a 360°, guidata da un sistema di gestione ambientale ISO 14001, certificato da oltre 15 anni. L’azienda pone infatti molta attenzione ad ogni aspetto delle proprie attività e dei propri prodotti, per ridurre il proprio impatto ambientale: l’utilizzo del mix energetico per soddisfare le attività dell’azienda deriva esclusivamente da fonti di approvvigionamento rinnovabili e sostenibili, in quanto l’energia o viene autoprodotta grazie ad infrastrutture energetiche interne all’azienda o viene acquistata da fonti rinnovabili certificate. L’attenzione dell’azienda per le tematiche dell’economia circolare viene testimoniata dall’alto tasso di differenziazione dei rifiuti derivanti dai processi industriali (oltre il 90% viene avviato a recupero) e dalla vasta gamma di materiali riciclati scelti dall’azienda all’interno dei propri impianti produttivi; il costante utilizzo dei metodi di studio basati sull’approccio LCA (Life Cycle Assessment) per la valutazione degli impatti energetico- ambientali dei propri prodotti lungo l’intero ciclo di vita. Queste attività permettono un ulteriore miglioramento degli impatti ambientali, in un'ottica di eco-progettazione. Scavolini risulta inoltre, tra le primissime aziende ad aver ottenuto per i propri prodotti la certificazione Made In Italy, che garantisce sia la provenienza di origine italiana, sia le prestazioni in termini di qualità e sicurezza: a riprova di quest’ultima tematica Scavolini ha ottenuto lo schema di certificazione “Qualitas Praemium Indoor Hi-Quality” rilasciato dal laboratorio di analisi COSMOB per certificare l’utilizzo di materiali a bassissime emissioni in termini di composti organici volatili in ambiente indoor, pericolosi per la salute umana.

Scavolini è stata la prima azienda in Italia ad aver aderito al progetto "Climate Neutral Printing" per il calcolo, la riduzione e la compensazione delle emissioni di CO2 generate dal centro di stampa aziendale. Attraverso uno strumento di “carbon balancing” – sviluppato da ClimatePartner nel rispetto dei requisiti dello Standard internazionale ISO 16759 – ha infatti potuto da un lato calcolare le emissioni di anidride carbonica generate, riducendole ottimizzando i dispositivi di stampa, dall’altro compensare la CO2 attraverso il sostegno di un progetto ambientale. Nello specifico, grazie alla stampa “climaticamente neutrale”, Scavolini ha contribuito alla compensazione di oltre 181.600 kg di anidride carbonica attraverso certificati di riduzione provenienti da un progetto di costruzione della centrale idroelettrica ad Hamzali in Turchia.

Nata come realtà locale nel 1967, Veneta Cucine è oggi un gruppo di livello internazionale specializzato nella realizzazione di cucine di design. Nel 2009 ha ottenuto la certificazione ISO 9001 a garanzia della qualità del prodotto e della soddisfazione del cliente, nel 2012 la certificazione ISO 14001 grazie a metodologie produttive e utilizzo di materiali volti alla salvaguardia ambientale, e nel 2013 la certificazione OHSAS 18001 (oggi ISO 45001) con l’obiettivo di assicurare la salute e la sicurezza dei lavoratori; nel 2019, inoltre, ha raggiunto la certificazione CATAS/COSMOB secondo la norma UNI 11674 per l’“Origine Italiana del mobile” (“Made in Italy”). In Veneta Cucine, il rispetto per la tradizione si è sempre affiancato alla ricerca di soluzioni sostenibili, fondata sul "Green Thinking", pensiero ecologico posto al servizio di innovazioni che oltre ad accrescere la funzionalità dei prodotti, contribuisce alla riduzione dell'inquinamento e a preservare la salute. I piani in ceramica Veneta Cucine, ad esempio, utilizzano l’ACTIVE Clean Air & Antibacterial CeramicTM, unico materiale ceramico antinquinamento e antibatterico ad oggi in possesso di una certificazione ISO. Da oltre un anno, infine, Veneta Cucine ha avviato una collaborazione con New Design Vision, società di consulenza spin off dell’Università IUAV di Venezia, volta a valorizzare i processi di innovazione di prodotto e di processi aziendali a  medio termine nell’ottica dell’Economia Circolare.

La filosofia produttiva di Snaidero, azienda italiana specializzata nel settore della produzione di cucine e mobili, adotta un approccio che allarga le proprie scelte di sostenibilità – il sistema di gestione ambientale è certificato ISO 14001 fin dal 2003 – anche ai propri fornitori. Dal 1999 ad oggi – attraverso pratiche di risparmio ed una oculata gestione – l’azienda ha ridotto i suoi consumi idrici di oltre il 70% e la quantità di rifiuti solidi non riciclabili in azienda è stata ridotta di oltre il 90%. L’azienda friulana è molto attenta anche al tema dell’efficienza energetica: l’installazione negli impianti produttivi di motori ad alto rendimento ha permesso un risparmio quantificabile in circa 190.000 KWh ed un conseguente minore impatto di emissioni di CO2 pari a 73 tonnellate ogni anno. A questi importanti investimenti tecnologici sono state affiancate delle politiche di costante monitoraggio dei consumi dei singoli macchinari. Ciò allo scopo di individuare consumi anomali o trend negativi sui quali intervenire, anche in termini di manutenzione preventiva. Inoltre, l’azienda promuove regolarmente iniziative volte alla formazione e sensibilizzazione del personale in merito ad un uso efficiente e sostenibile degli impianti. Sulla quasi totalità della copertura dello stabilimento sono installati pannelli fotovoltaici in grado di produrre annualmente circa 4.000 MWh, che corrispondono ad una riduzione di 1.440 tonnellate di CO2.

 

Il legno al centro per un arredo sostenibile

Salvaguardia dell’ambiente ed amore per la natura sono principi fondamentali per Riva 1920. La qualità delle materie prime utilizzate è alla base del processo produttivo e parte con la scelta dei legnami più pregiati dal basso impatto ambientale: legni di riforestazione provenienti da foreste gestite in modo sostenibile (per ogni albero abbattuto vengono piantate 7 nuove piantine); legni di riuso come il Kauri millenario della Nuova Zelanda datato 50.000 anni e rimasto intatto fino ad oggi; le briccole di Venezia non più utilizzabili in mare; il cedro profumato del Libano, con esemplari caduti in seguito a frane, temporali, o abbattuti per ragioni di sicurezza; ed infine multistrati e listellari assemblati con colla a base naturale contenente farina di soia. Ogni elemento è sottoposto a dettagliate verifiche di conformità qualitativa e funzionale alle quali si aggiunge l’impiego di collanti vinilici e finiture ad olio e cera vegetale, garanzia di un prodotto autentico e completamente naturale. Riva 1920 pone particolare attenzione anche alla fase di imballaggio dei propri prodotti, utilizzando esclusivamente imballi in cartone con Certificazione FSC Forest Stewardship Council, realizzati con l’utilizzo di cellulosa proveniente da foreste gestite secondo i criteri della gestione forestale sostenibile. I pannelli multistrato (o listellare) sono realizzati utilizzando esclusivamente legno di pioppo italiano proveniente dal Piemonte e dalla bassa Lombardia certificato PEFC.
Foppapedretti opera da 70 anni nel settore di prodotti per l’infanzia e per la casa. L’azienda lavora con legno massello proveniente da foreste certificate FSC e ha organizzato il processo produttivo in modo di esaltarne le caratteristiche naturali che lo rendono unico. Il processo produttivo, sin dalle origini, si è sviluppato perseguendo la filosofia di basso impatto ambientale attraverso il recupero degli scarti legnosi per produrre energia termica e con la verniciatura all’acqua atossica, oltre al risparmio energetico adottato col ricircolo controllato dell’aria negli ambienti produttivi durante l’inverno, per contenere ulteriormente i consumi energetici. Tutti i prodotti Foppapedretti in legno sono progettati e fabbricati in Italia: questo è garanzia di qualità, utilità e sicurezza al consumatore, ma anche in ogni fase della lavorazione. L'azienda si sostiene energeticamente attraverso l'utilizzo di pannelli fotovoltaici: il taglio di emissioni di anidride carbonica in atmosfera è pari a circa 340 tonnellate all'anno. L'impegno ecologico è costante. Foppapedretti sostiene inoltre i progetti dell'associazione Onlus Bioforest sulla riforestazione e il recupero ambientale per promuovere una cultura produttiva più sensibile all'ambiente e contribuire concretamente alla salvaguardia delle risorse naturali. Nel 2019 l’azienda è stata premiata con il prestigioso premio FSC Italia Furniture Award, prestigioso riconoscimento che premia aziende italiane virtuose che utilizzano legno certificato FSC nel rispetto della sostenibilità ambientale, per la categoria Comunicazione, grazie alla campagna pubblicitaria dedicata alla sostenibilità ambientale dei nostri prodotti realizzati in legno certificato FSC.
Fondata nel 1927, TABU è invece una eccellenza italiana nella tecnologia tintòria del legno, e garantisce l’uniformità del colore e la ripetibilità della struttura secondo standard qualitativi non imitabili. TABU ha aderito con entusiasmo alla certificazione FSC sin dal 2003, creando un sistema interno di tracciabilità della materia prima FSC. Inoltre, dal 2012 TABU si è dotata di un impianto fotovoltaico che è tra i più grandi della Lombardia, grazie al quale provvede a una parte consistente del suo fabbisogno energetico, contribuendo sensibilmente alla riduzione delle proprie emissioni di CO2 in atmosfera. L’interesse e l’orientamento dalla propria mission aziendale verso i principi della sostenibilità è testimoniata dalla linea ECOZERO®, un traguardo fondamentale della ricerca interna, all’interno della quale i prodotti realizzati, tutelati da brevetto industriale, garantiscono atossicità e sostenibilità essendo realizzati sia con legni certificati FSC che con l’utilizzo di colle prive di emissioni di formaldeide. Questa linea di piallacci contribuisce al raggiungimento della certificazione LEED per le costruzioni realizzate secondo questi rigorosi standard di eco-sostenibilità (edifici “verdi”). Sempre nel settore dei piallacci in legno, vi è la linea TABU BIO², realizzata con specie legnose certificate FSC, prodotte con un processo di tintoria ripetibile nel tempo privo di coloranti sintetici.
Tra i produttori di compensato invece, l’azienda mantovana Panguaneta nel corso 2019 si è concentrata sullo sviluppo di prodotti con incollaggi a bassa emissione di formaldeide e ingegnerizzando e avviando la produzione di pannelli di compensato che garantiscono un livello ancora inferiore di emissività conformemente al metodo d’analisi UNI EN ISO 16516 (emissione comunemente identificata come “E05”). Tale traguardo conferma lo sforzo di Panguaneta per la gestione del proprio business in ottica di innovazione e sostenibilità. Sempre nel 2019 Panguaneta ha redatto il proprio “GHG Inventory”, secondo lo standard UNI EN ISO 14064, che ha permesso di sviluppare una analisi critica sul proprio processo e stabilimento individuando le emissioni di CO2, e identificando i possibili spunti di miglioramento nell’ottica del raggiungimento della “Carbon Neutrality”.
Legnolandia, azienda friulana leader nel settore dei giochi per parco e dell’arredo urbano, da oltre un decennio ha adottato pratiche ambientali in tutti i processi aziendali l’azienda ha eliminato da tutti i cicli di produzione l’uso di energia e carburanti derivante da fonti fossili. In particolare, nei processi di trasformazione utilizza solo energia rinnovabile e per quelli di essiccazione solo energia termica da biomassa. Legnolandia è certificata ISO 14001 -PEFC e FSC - da oltre 20 anni e persegue, dalla progettazione alla produzione, obiettivi ambientali di rilievo come la quantificazione di CO2 per ogni metro cubo di legno lavorato, impegnandosi a ridurla ulteriormente. Nel 2019 e 2020 ha aderito al protocollo FILIERA SOLIDALE PEFC VAIA 2018 ottenendone il marchio , valorizzando il legname schiantato dalla tempesta nelle foreste del Nord est, impegnandosi, ad acquistare per oltre un triennio il legname proveniente dalle foreste schiantate per trasformarlo in attrezzature ludiche e di arredo e nelle costruzioni, favorendo così il mantenimento di un prezzo equo.

 

Sistema scuola e ufficio: la sfida di un mondo alle prese col coronavirus

Il settore dell’arredo per ufficio è quello che è stato impattato più di tutti dall’emergenza Covid.
Oltre ad avere sofferto come tutti gli altri settori del manifatturiero del blocco della produzione durante il lockdown, è anche al centro di una rivoluzione che cambia totalmente i paradigmi dei modelli organizzativi più diffusi. Lo smart working, con le relative postazioni di lavoro, differenti dalle attuali, nuovi ambienti “liquidi”, ha creato nuovi progetti di uffici.
Purtroppo questa fase di rinnovo “smart” si è interrotta, “riducendosi e trasformandosi” in telelavoro, senza generare alcuna opportunità per i produttori di arredi. Alcune aziende del settore hanno convertito parte della produzione per rispondere alle richieste della pubblica amministrazione in materia di arredi scolastici.
Nel pieno di questa rivoluzione, molte aziende mantengono ferma la rotta verso la sostenibilità, che ancora più che in altri settori, nel settore arredo ufficio ha implicazioni che riguardano la vita di tutti.
Vastarredo, produttore di mobili per il sistema scolastico, lavora a stretto contatto con il settore della pubblica amministrazione (amministrazioni comunali e provinciali). Con l’entrata in vigore del PAN-GPP ( Piano di Azione Nazionale Green Public Procurement) l’azienda abruzzese ha seguito in modo dettagliato nei vari capitolati d’appalto le indicazioni riferite alla sostenibilità ambientale e sociale che venivano richieste in sede di bando di gara. L’approccio e l’organizzazione aziendale si è basato infatti sulla certificazione dei propri articoli e dei propri processi produttivi da parte di enti terzi, facendo ricadere la scelta dell’ente certificatore su DNV, ottenendo in tal modo le certificazioni ambientali dei processi aziendali e sociali, ISO 14001, EMAS, OHSAS 18001, SA8000, e in un secondo momento le certificazioni di gestione forestale sostenibile sull’intera catena di custodia dei materiali legnosi acquistati con la certificazione FSC e PEFC. L’azienda utilizza pannelli di legno 100% riciclato. I prodotti costruiti da Vastarredo sono destinati al mondo education, ambienti dove ci sono bambini e ragazzi seduti per ore nelle aule scolastiche, ambienti di solito poco aerati. Per questo da sempre l’azienda utilizza prodotti a basso contenuto di formaldeide, con prove effettuate sui prodotti finiti presso laboratori accreditati Sincert.
Sempre in riferimento al GPP, da vari anni Vastarredo è in possesso dei i CAM-criteri ambientali minimi per tutti i prodotti. Nell’agosto 2020 Vastarredo ha ottenuto la licenza per l’utilizzo dell’etichetta ecologica Nordic Swan sui suoi prodotti: un’ etichetta ambientale di tipo I in riferimento alla norma UNI EN ISO 14024. Attualmente Vastarredo è impegnata nell’ottenimento della certificazione ISO 50001, cercando di creare un sistema di approvvigionamento energetico che incrementi il 40% di energia termica ed elettrica ad oggi derivante da energia solare.
Mobilferro, azienda veneta situata in provincia di Rovigo, è specializzata nella produzione di mobili per l’ambiente scolastico e per il settore dell’infanzia. L’azienda veneta, la cui produzione è interamente made in Italy, è particolarmente attenta ai requisiti del rispetto dell’ambiente e della sostenibilità, come testimoniano le diverse certificazioni (ISO 1400, FSC, ECOLABEL), e al rispetto dei diritti etici e sociali (SA 8000). Mobilferro ad oggi risulta essere nel settore del legno arredo, in compartecipazione con Lignum Venetia di Poredenone, l’unica impresa a possedere la certificazione Ecolabel: tutti i propri articoli da catalogo sono certificati attraverso una serie di criteri definiti per ogni categoria di prodotto, valutati sulla base di un’analisi della vita dei prodotti, sui costi di smaltimento, sugli imballi e sui consumi. Con questa certificazione, la stima dell’impatto ambientale deve considerare tutti i processi relativi al prodotto e deve essere fatta anche in termini di contributo al surriscaldamento, al problema dell’ozono, all’eutrofizzazione, all’acidificazione, alla tossicità per l’uomo e per l’ambiente.
Responsabilità sociale ed ambientale sono tra gli obiettivi fondamentali della filosofia imprenditoriale di Frezza, specializzata nella progettazione e realizzazione di sistemi per l’ufficio. Da anni infatti la qualità della produzione Frezza è garantita attraverso certificazioni e riconoscimenti internazionali, così come i processi che portano alla realizzazione di ogni singolo prodotto. Tutti i pannelli e gli articoli finiti dell’azienda veneta sono prodotti che soddisfano i rigorosi limiti di emissione di formaldeide imposti dalle norme americane US EPA TSCA Title VI compliant. Inoltre tutti i pannelli a base legnosa di Frezza sono realizzati al 100% con legno post consumo certificato FSC, come dimostra la certificazione Pannello Ecologico.

 

Per il 95% il legno viene riciclato per produrre pannelli per l’arredo, senza bisogno di consumare legno vergine che l’Italia comprerebbe viceversa dall’estero. In termini ambientali, ciò consente un risparmio nel consumo di CO2 pari a quasi due milioni di tonnellate

 

Nel campo dell’arredo ufficio, prosegue anche il progetto LIFE-Effige al quale FederlegnoArredo partecipa sostenuta dalle aziende di Assufficio (associazione nazionale delle industrie dei mobili e degli elementi d’arredo per ufficio) e in particolare da Mascagni, Ares Line e Unifor che si sono candidate nel 2017 per testare sui propri prodotti la metodologia della Product Environmental Footprint (PEF), un metodo di calcolo dell’impronta ambientale di prodotti e servizi promosso dalla Commissione europea. Le imprese citate hanno contribuito nel corso del 2018 a costruire, nell’ambito del progetto, le regole (Pefcr) per il calcolo dell’impronta ambientale di sedute per ufficio e scrivanie e nella prima metà del 2019 hanno sottoposto i propri prodotti d’ufficio (sedie, scrivanie) alla prima fase di valutazione del metodo PEF. Nel mese di dicembre 2019 sono state identificate le azioni di miglioramento delle tre aziende facenti parte del settore dell’arredo per ufficio, le quali porteranno complessivamente ad una riduzione dei propri consumi energetici e ambientali del 5-10%: gli interventi scelti spaziano dall’aumento della quota di materiale riciclabile negli imballaggi utilizzati, all’ottimizzazione dei macchinari impiegati per la fase del ciclo produttivo, sino alla sostituzione e riduzione di materiali metallici nella realizzazione di scrivanie sedute a favore di materiali meno impattanti (legno, plastica riciclata). Le aziende implicate nel progetto avranno inoltre a disposizione la possibilità di utilizzare un Ecodesign Tool, elaborato dal Consorzio tecnico EFFIGE, strumento molto utile nell’accompagnare le tre imprese nella progettazione sostenibile dei propri articoli e che ora è a disposizione di tutte le aziende che ne facciano richiesta.

 

Ambiente bagno sempre più orientato verso un mondo “green”

Vismaravetro, azienda italiana specializzata nella produzione integrata di cabine doccia in vetro temperato, ha creduto nei principi della sostenibilità a garanzia della qualità dei propri prodotti. Per la realizzazione delle cabine doccia Vismaravetro, i materiali predominanti sono vetro e alluminio, due componenti riciclabili al 100% che possono vivere all’infinito grazie ai moderni sistemi di recupero e riciclaggio.
L’impegno ambientale di Vismaravetro è evidenziato da un ente terzo: nel 2004, infatti, ha ottenuto la certificazione di conformità alla normativa ISO 14001.
Nel settore della rubinetteria, merita una citazione Fima Carlo Frattini, che da anni evolve i propri processi produttivi finalizzandoli ad una costante riduzione di risorse, materiali ed energia impiegati. Dal 2016 l'azienda utilizza un avanzato impianto galvanico a cromo trivalente che al contrario del cromo esavalente (ad oggi utilizzato nel 90% dei casi) non è cancerogeno, è completamente sicuro per i lavoratori, non produce rifiuti e riduce notevolmente le percentuali di scarto. L’impianto galvanico è dotato di un evoluto sistema di purificazione della acque di lavaggio che, grazie all’utilizzo di speciali resine, permette di minimizzare gli sprechi idrici e garantire la completa salubrità delle acque di scarto. Inoltre ogni progetto viene sviluppato immaginando l'intera vita del prodotto dalla costruzione alla spedizione sino allo smantellamento. Il nuovo stabilimento è stato progettato per una gestione più efficiente delle diverse fasi della lavorazione ed è alimentato da energia solare, prodotta grazie all’impianto fotovoltaico dell’azienda, permettendo un miglioramento della capacità produttiva e del controllo della qualità. Nel polo produttivo sono stati installati infatti, macchinari di ultima generazione che permettono di effettuare contemporaneamente fino a 14 lavorazioni meccaniche di altissima precisione, con conseguente riduzione dei tempi di lavorazione e risparmio di energia elettrica. I modelli dell'imballaggio sono ingegnerizzati in modo tale da ottimizzare la produzione, limitando sprechi di materiale e riducendo i formati. Gli imballi sono realizzati anche con l'impiego di materiale riciclato in una percentuale che arriva fino al 95% e certificato FSC e a dimostrazione dell’impiego di materiale derivante da una gestione forestale sostenibile.
DUKA, azienda altoatesina produttrice di cabine doccia, punta molto su qualità, efficienza e attenzione agli aspetti energetici, a partire dal nuovo stabilimento di Bressanone, realizzato secondo i criteri Casa Clima. Ogni cabina doccia è realizzata su ordinazione, prodotta a mano e supportata dalle migliori tecnologie, così da poter calcolare il fabbisogno di materie prime e minimizzare gli scarti. Le aree di produzione e gli uffici dispongono di un sofisticato sistema di raffreddamento che utilizza l’energia dell’acqua del fiume Isarco, sistema che consente di climatizzare gli ambienti in modo efficiente in termini di costi e soprattutto nel rispetto dell’ambiente. Inoltre, su alcuni modelli dell’ampia offerta di cabine doccia, Duka offre la certificazione EPD - Environmental Product Declaration, sistema riconosciuto a livello internazionale che registra i dati di impatto ambientali nel ciclo di vita di un prodotto

 

Il ruolo centrale degli elementi di finitura edile per una casa più sostenibile

Velux Italia, facente parte del Gruppo Velux fondato in Danimarca nel 1941, oggi rappresenta un marchio leader nel settore dei materiali per l'edilizia con articoli che comprendono finestre per tetti, soluzioni per tetti piani, tunnel solari, tende decorative e parasole, tapparelle e comandi a distanza. A dimostrazione del profondo interesse verso tematiche di valenza ambientale, il Gruppo Velux all’interno della Strategia di sostenibilità aziendale 2030 ha approvato il Programma Lifetime Carbon Neutral. Un piano il cui scopo è azzerare l’intera impronta ecologica dell’azienda entro il centenario dalla sua fondazione che sarà celebrato nel 2041. Un impegno che sarà realizzato in collaborazione con il Wwf e che permetterà a Velux di compensare le sue emissioni di CO2, per un totale di 5,6 milioni di tonnellate, emesse sin dal suo primo anno di fondazione nel 1941, con progetti di ripristino e tutela forestale gestiti dal Wwf. Il Gruppo Velux si impegna inoltre a ridurre drasticamente le sue nuove emissioni di CO2 così come quelle della sua catena del valore. I primi due progetti iscritti nel Programma Lifetime Carbon Neutral avranno luogo nelle foreste dell’Uganda e del Myanmar. I tetti della linea Velux sono realizzati principalmente con materia prima legnosa certificata e proveniente da foreste europee: nel 2019, il 99,6% del legno utilizzato per le finestre per tetti VELUX in Europa proveniva da foreste certificate sostenibili FSC e PEFC; ogni nuovo sviluppo e lancio di una linea di prodotti vengono elaborate analisi LCA al fine di razionalizzare e ridurre sempre di più gli impatti ambientali, arrivando a realizzare un linea di tetti Velux carbon neutral per l’intera fase del processo di vita. All’interno del documento rappresentante la Strategia di Sostenibilità aziendale 2030, il Gruppo Velux si è impegnato di utilizzare entro il 2030 imballaggi monomateriali, privi di plastica e riciclabili al 100%.
Effebiquattro è un’altra azienda che da sempre pone attenzione alle esigenze del cliente e del mondo che lo circonda, facendo della sostenibilità punto di partenza per la produzione delle porte da oltre quarant’anni. Newport, uno dei prodotti più di successo dell’azienda, è una porta in legno con elevato abbattimento acustico (di 28 db), cerniere a scomparsa e serratura magnetica. Il design, la qualità, e soprattutto la scelta dei materiali è ciò che rende riconoscibile l’approccio di Effebiquattro, che garantisce prodotti creati con materiali di derivazione legnosa provenienti da foreste sottoposte a rigorosi standard ambientali, sociali ed economici. Il legno utilizzato infatti, proviene esclusivamente da foreste certificate e le materie prime scelte sono riciclabili: l’azienda utilizza colle prive di formaldeide, le vernici sono a base d'acqua e gli imballaggi sono realizzati in cartone riciclato. Negli ultimi anni sono stati fatti notevoli progressi nella riduzione dell'impatto ambientale dei prodotti e del ciclo produttivo grazie ai progressi tecnologici e al grado di innovazione dei processi produttivi aziendali. Effebiquattro è certificata FSC dal 2014 e ISO 9001 dal 1995.
Fiemme Tremila, azienda di Predazzo, da più di venti anni produce pavimenti in legno totalmente ecologici e biocompatibili. Anni di lavoro e investimenti in ricerca e sviluppo hanno portato al perfezionamento di BioPlus: un trattamento composto da una miscela di più di cinquanta sostanze vegetali e minerali (cere d'api, resine e oli balsamici), che offre una protezione pari a quella delle vernici tradizionali, restituendo al legno le sue caratteristiche naturali: elasticità, brillantezza, salute, resistenza all'abrasione, protezione. La selezione delle materie prime è il primo passo del percorso di sostenibilità intrapreso dall'azienda, di conseguenza tutto il materiale utilizzato è certificato PEFC o FSC.

 

La seconda vita del legno: riciclare per competere

Il settore dell’arredamento italiano è da molti anni all’avanguardia, a livello mondiale, per il suo tasso di circolarità, per l’alto contenuto di materiale riciclato nei propri prodotti. Il pannello truciolare italiano, che costituisce ancora la base per i prodotti di arredamento, è infatti realizzato con tecniche che permettono di utilizzare una percentuale di legno riciclato superiore alla media europea.
In Italia possiamo quindi parlare di una vera e propria economia circolare del legno che funziona da oltre 23 anni. I numeri del riciclo del legno sono così avanzati da soddisfare i target di riciclo fissati per il 2030 dalla Direttiva UE Imballaggi, recentemente recepita nell’ordinamento nazionale (oltre il 63%).
Il sistema Rilegno nel 2019 ha consentito di raccogliere e avviare a riciclo 1.967.290 tonnellate di legno (oltre il 63%) e di rigenerare 839.000 tonnellate di imballaggi pari a oltre 60 milioni di pallet, che sono rientrati nel circuito logistico per essere nuovamente utilizzati. Diversamente da quanto accade in altri Paesi, dove il legno post consumo viene prevalentemente “bruciato” per produrre energia, in Italia esiste una vera e propria economia circolare “sistemica” che coinvolge cittadini, Comuni, piccole e grandi aziende.
Per il 95% il legno viene riciclato per produrre pannelli per l’arredo, senza bisogno di consumare legno vergine che l’Italia comprerebbe viceversa dall’estero. In termini ambientali, ciò consente un risparmio nel consumo di CO₂ pari a quasi due milioni di tonnellate.
Questo sistema circolare ha creato una vera e propria nuova economia nel rispetto per l’uomo e per l’ambiente. Complessivamente, l’impatto economico sulla produzione nazionale delle attività della filiera del recupero e riciclo del legno post consumo è di circa 2 miliardi di euro, con oltre 11.000 posti di lavoro in Italia, come stimato dalla ricerca “Una nuova economia” del Politecnico di Milano.
In questo panorama, le aziende produttrici di pannelli truciolari da legno di riciclo giocano un ruolo cruciale.
Non solo leadership nello sviluppo tecnologico ma anche progetti importanti dal punto di vista della sostenibilità ambientale con un legame e un orizzonte sempre in linea con le esigenze e le necessità del territorio e delle comunità in cui tali aziende operano. Esempio concreto di questa visione è rappresentato dal progetto con cui il Gruppo Fantoni di Osoppo, Compasso d’oro 2020 alla carriera, ha puntato nel corso del 2020 sul settore dell’alta tecnologia, automazione integrata e formazione del personale per realizzare nuove soluzioni atte a raggiungere i massimi livelli nella sostenibilità di pannelli Mdf e truciolare. Grazie a tre nuovi impianti produttivi e di logistica il 2020 sarà l’anno della svolta verso il Green Deal, con un investimento nell’economia circolare del gruppo friulano pari a 25 milioni di euro. Il settore del legno-arredo chiede infatti entro il 2030 di avere a disposizione il 50% dei pannelli prodotti con materiale riciclato. E il gruppo Fantoni è pronto a dare una risposta concreta raggiungendo i massimi livelli di sostenibilità grazie a nuovi consistenti investimenti. Dopo una prima fase completata nel giugno 2017 con l’avvio dell’impianto Plaxil 8, realizzato all’insegna dell’industry 4.0 e costato 80 milioni di euro di investimento, per il 2020 l’azienda friulana ha in programma un secondo piano di investimenti da 25 milioni di euro che le consentirà non solo di realizzare la produzione di pannelli truciolare 100% da legno riciclato, ma anche di produrre per la prima volta pannelli Mdf (Medium Density Fiberboard) con una componente di legno da riciclo superiore al 50% garantendo la medesima qualità rispetto al solo utilizzo di essenze vergini. Entro l’anno, infatti, verrà realizzato un impianto di pulizia del legno riciclato dotato di sensori a raggi X e a infrarossi per la rimozione delle impurità (inerti, vetro, sassi, metalli, plastiche). Il materiale così depurato sarà utilizzato per lo strato interno del pannello, lasciando sulle superfici le essenze vergini che garantiranno così stesse qualità e prestazioni degli Mdf tradizionali. L’obiettivo è di raggiungere la produzione di 450mila metri cubi all’anno di questi innovativi pannelli Mdf a tre strati. Gli altri due investimenti in programma nel 2020 riguardano la logistica: in “entrata” alle linee produttive per l’automazione nella gestione delle miscele di legno e in “uscita” per le linee di nobilitazione dei pannelli con carte decorative.
Il Gruppo Frati tra le aziende leader in Europa produttrici di pannelli truciolari dal 1961, dal suo inizio ha deciso di portare avanti una politica aziendale improntata alla salvaguardia dell’ambiente e alla salute della persona, curando nel dettaglio tutte le fasi del ciclo produttivo, dalla scelta del materiale fino all’immissione sul mercato. In tale ottica, tutti i pannelli prodotti, sia truciolari che MDF, rispettano gli standard più restrittivi di emissione di formaldeide sia in ambito europeo che del nord America. La totalità del legno utilizzato dall’azienda è legno di recupero proveniente da scarti di lavorazione industriale, imballaggi dismessi, scarti da demolizioni edili e materiali derivanti dalla raccolta differenziata urbana ed industriale su scala nazionale o proveniente da foreste gestite in maniera sostenibile certificate FSC-PEFC, tutto ciò a pieno sostegno dell’economia circolare e della sostenibilità ambientale.
Alle operazioni di raccolta l’azienda provvede in gran parte mettendo a disposizioni le proprie strutture e il proprio personale, reimmettendo così in circolo materiale giunto a fine uso ed evitando lo smaltimento tramite discarica o combustione con conseguente emissioni in atmosfera di CO₂ e con il potenziamento della filiera del recupero del materiale legnoso.

 

Complessivamente, l’impatto economico sulla produzione nazionale delle attività della filiera del recupero e riciclo del legno post consumo è di circa 2 miliardi di euro, con oltre 11.000 posti di lavoro in Italia, come stimato dalla ricerca “Una nuova economia” del Politecnico di Milano.

 

Già verso la fine degli anni Ottanta, il Gruppo Saviola ha fatto della sostenibilità la propria stella polare ancor prima che l’economia circolare e la tutela dell’ambiente diventassero trend, lavorando e producendo secondo il modello d’impresa sostenibile. Da questa visione innovativa è nato negli anni Novanta il primo Pannello Ecologico (certificato FSC) derivato al 100% da legno riciclato che ha portato risultati concreti in termini ambientali: 10 mila alberi salvati ogni giorno, 4 milioni di metri cubi di legno post consumo raccolti ogni anno (un volume pari a 25 volte la dimensione del Colosseo, sottratto al conferimento in discarica), 2 milioni di tonnellate di CO₂ non immesse nell’ambiente (pari a 2 volte gli scarichi emessi in un anno dalle le auto di Milano) e 15 mila tonnellate di metalli riciclati (pari a 2 volte il peso della Torre Eiffel). Se oggi il Gruppo Saviola raccoglie e trasforma 1,5 milioni di tonnellate di materiale legnoso post-consumo all’anno, è anche perché è stato il primo operatore sul mercato italiano a sviluppare la raccolta differenziata del legno, tramite il network di centri di raccolta Ecolegno: una rete di piattaforme situate in prossimità dei maggiori centri urbani, mirata ad ottenere un recupero sempre più significativo di questa preziosa risorsa. Ogni centro di raccolta è dotato di mezzi con ragno e container da lasciare in deposito presso l’isola ecologica o l'azienda. La collaborazione con i comuni e le aziende municipalizzate locali per il servizio di raccolta del legno post- consumo del gruppo si basa sulla collaborazione con oltre 1000 comuni; un sistema organizzato e capillare in grado di rispondere puntualmente alle diverse esigenze legate allo smaltimento del legno post-consumo e ne certifica le procedure. Un prodotto che, oltre alla sostenibilità, mette al centro bellezza e qualità: design e made in Italy sono le caratteristiche peculiari dei prodotti del Gruppo Saviola che è diviso in 4 Business Unit: Saviola (legno, pannelli, finiture e bordi), Composad (mobili e arredamento), Sadepan (chimica) e Saviolife (bioscienze). Gruppo Saviola è la sintesi perfetta tra ecologia e design e, a dimostrazione del grande impegno dell’azienda nel campo della circolarità e della sostenibilità, il Gruppo ha siglato l’accordo per l’acquisizione al 50% con l’ingresso nel capitale dell’azienda tedesca Rheinspan, azienda specializzata nella produzione industriale di pannelli truciolari: si tratta infatti di una joint venture rilevante per il settore, dal momento in cui le competenze delle due aziende si uniranno per creare, con un significativo aumento degli investimenti nel settore, un nuovo approccio in grado di coniugare design, economia circolare e sostenibilità.
SAIB produce dal 1962 pannelli truciolari grezzi e nobilitati per l’industria dell’interior design e da oltre 25 anni utilizza per la propria produzione solo rifiuti di legno post-consumo.
SAIB ha sviluppato Rewood , un innovativo modo di pensare, di progettare e di gestire un processo industriale basato sui principi dell’economia circolare. Ogni giorno SAIB recupera e trasforma in pannelli truciolari di design 150 camion di scarti di legno a fine vita proveniente da tutta Italia e da Paesi limitrofi, per un totale annuo di 500.000 ton. Dall’articolato processo di pulizia del legno vengono inoltre separati e destinati alle rispettive filiere di riciclo materiali quali vetro, carta, alluminio, ferro, plastica e inerti. Nel 2020 SAIB ha in essere importanti investimenti in impianti di ultima tecnologia per ridurre drasticamente l’impatto emissivo in atmosfera del processo di produzione. È attesa una diminuzione delle proprie emissioni in atmosfera del 30% a fronte di un aumento produttivo del 40%. I pannelli SAIB sono certificati FSC e Remade in Italy.

 

Il legno nella logistica. Gli imballaggi e i loro multipli utilizzi

Nel campo degli imballaggi industriali, la Durbiano s.r.l., attiva dal 1922, realizza le casse PLITEC: prodotte con linee automatiche che realizzano notevoli miglioramenti di prestazioni, ulteriore riduzione dei tempi di montaggio, eliminazione della necessità di uso di chiodi per l’assemblaggio facile e la chiusura della cassa. Ultimamente, tra le prime in Europa, le casse pieghevoli PLITEC in legno compensato e lamierini stampati di rinforzo hanno ottenuto la certificazione ambientale FSC e PEFC, risultato che ha riscosso molto interesse nella clientela internazionale.
Un’altra azienda da sempre in prima linea sull’approvvigionamento locale e sostenibile è Palm, una azienda produttrice di pallet in legno costantemente impegnata e ridurne l’impronta di carbonio attraverso un approccio legato all’analisi del ciclo di vita.
L’LCA dei prodotti dell’azienda è divenuta base per l’ecodesign applicato al pallet sostenibile e Palm è impegnata quotidianamente nella co-progettazione con il cliente per ridurre gli impatti ambientali in ogni fase del ciclo di vita del prodotto: acquisti sostenibili da foreste certificate, eco-design, consumo responsabile, gestione dei rifiuti. Tutte operazioni che fanno parte del processo industriale di Palm, compreso il recupero delle eccedenze dei pallet per produrre eccellenze in sistemi e componenti d’arredo. Il pallet infatti incorpora facilmente tutti i principi dell’ecodesign: è modulabile, aggregabile e smontabile. Ogni suo pezzo, infine, è riciclabile o sostituibile. A tal proposito l’azienda ha redatto in compartecipazione con l‘Università di Scienze Gastronomiche di Pollenzo, il Disciplinare Sistemico del Greenpallet, atto che stabilisce delle indicazioni operative e definisce le qualità garantite al consumatore che acquista il prodotto. Palm si approvvigiona esclusivamente con legno proveniente da foreste certificate con criteri di sostenibilità FSC e PEFC o da riutilizzo e ricondizionamento di legno certificato.
La siciliana Fabbrica Imballaggi è nata nel 1924 e oggi rappresenta un’azienda leader in Italia nella produzione di imballaggi in legno per prodotti ortofrutticoli freschi. Attualmente è condotta dalla terza generazione ed è costantemente alla ricerca di soluzioni volte ad aumentare l’efficienza dei propri processi produttivi, la qualità del prodotto e dell’ambiente. L’azienda è certificata ISO 9001. Tra i più recenti traguardi conseguiti ci sono le certificazioni FSCe PEFC. Inoltre, l'azienda si sta muovendo per misurare la propria Carbon Footprint. La produzione parte dall'utilizzo di tronchi di pioppo, basata sull’uso di cloni a rapido accrescimento, selezionati per la produzione di imballaggi in legno. Queste culture non inquinano l’ambiente, le acque di superficie e di falda; il pioppo ha inoltre una notevole capacità di sequestrare il carbonio, tipica delle specie a rapido accrescimento: una singola pianta di pioppo in crescita preleva dall’atmosfera 70-140 litri di anidride carbonica all’ora e ne cede altrettanti di ossigeno. La Fabbrica Imballaggi oggi ha attivato un’altra divisione denominata “FI Green” che si occupa della commercializzazione di posate e stoviglie monouso in legno certificato FSC.
Anche il riutilizzo di prodotti a fine vita in una logica differente risponde bene ai principi dell’economia circolare. Stipa S.p.a, storica azienda attiva nel settore degli allestimenti fieristici e da sempre sensibile alle problematiche legate all’ambiente (certificata ISO 14001 e autonoma nella produzione di energia elettrica con un impianto fotovoltaico di 500 kW), ha realizzato allestimenti con pallets riutilizzati che sono diventati elementi scenografici e oggetti d’arredo. L’impegno ambientale dell’azienda si coniuga bene con l’attività di marchi attenti alla sostenibilità. Esemplare il caso di Eni Versalis che, per rappresentare il suo percorso nel campo della produzione di elastomeri e fibre tessili sostenibili alla Tire Technology EXPO di Hannover, fiera dedicata al settore di pneumatici ed elastomeri, si è affidata a Stipa per la progettazione e realizzazione del suo stand.

 

La collaborazione interaziendale come chiave gli per investimenti in ricerca e sviluppo per la filiera legno-arredo

L’impegno di FederlegnoArredo in favore della sostenibilità lungo tutta la propria catena del valore ha portato all’adesione al bando Made Green in Italy, promosso dal Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare, con un progetto dedicato al comparto dell’imballaggio in legno, con particolare focus all’imballaggio dedicato alla filiera ortofrutticola (cassette della frutta) e alimentare. Il bando fa riferimento allo schema nazionale volontario per la valutazione e la comunicazione dell’impronta ambientale, finalizzato a promuovere i prodotti ad elevata qualificazione ambientale e a ridotto impatto sul clima, e si basa sulla metodologia PEF-Product Environmental Footprint: prevede infatti una prima fase di elaborazione di specifiche RCP- Product Category Rules contenenti le indicazioni metodologiche che definiscono i requisiti obbligatori e facoltativi necessari alla conduzione degli studi dell’impronta ambientale per le specifiche categorie di prodotto.
Assoimballaggi (Associazione nazionale delle industrie di imballaggi di legno, pallet, sughero e servizi logistici) interna a FederlegnoArredo ha avviato da tempo un percorso volto a valorizzare sostenibilità, sicurezza e salubrità dell’imballaggio in legno, componente fondamentale della logistica made in Italy. Il progetto prevede la realizzazione di attività coerenti con il decreto ministeriale 56/2018: un’iniziale raccolta dati e realizzazione di uno studio di impronta ambientale sul prodotto rappresentativo dell’imballaggio in legno, una successiva elaborazione e trasmissione della proposta di Regole di Categorie di Prodotto, corredata dallo studio di impronta ambientale del prodotto rappresentativo ed analisi di sensitività, ed una conclusiva analisi, inclusiva del recepimenti di eventuali commenti derivanti dalla consultazione pubblica.

Nel 2020 ha preso avvio anche il progetto quadriennale CO2 PEF&PES: cofinanziato dal programma LIFE, dedicato alla valorizzazione del patrimonio forestale italiano, condurrà un’analisi dei servizi ecosistemici su tre aree rappresentative dell’arco alpino e dell’Appennino Tosco-Emiliano, con l’implementazione operativa di alcuni di essi. Il progetto mira al raggiungimento di un triplice obiettivo: oltre all’analisi relativa alle tre aree di riferimento (Foresta di Fusine, aree boschive del Consorzio delle Comunalie Parmensi e dell’Unione dei Comuni della Romagna Forlivese), con affondo sulla valorizzazione sia del patrimonio forestale, sia delle implicazioni che esso può avere sui flussi turistici, si intende analizzare il ciclo di vita dei prodotti legnosi generati da queste tre aree in accordo con la metodologia PEF e la Raccomandazione 2013/179, e minimizzare gli impatti lungo la filiera. Il terzo obiettivo del progetto è fornire elementi di supporto per i policy makers, in favore della replicabilità del modello in altre regioni italiane o in aree omogenee europee. Il progetto mira a promuovere un approccio integrato al tema della gestione del bilancio di CO2 forestale, governando alcuni importanti fattori in gioco quali: la valutazione di come il carbonio possa essere mantenuto nelle attività produttive delle imprese forestali e delle filiere del legno ad esse connesse, minimizzando nel contempo gli impatti ambientali lungo il ciclo di vita di queste filiere; la definizione e la validazione di sistemi di gestione delle aree boschive (tagli programmati e servizi connessi) che consentano il mantenimento di un equilibrio del carbon sink nel lungo periodo; lo sviluppo di un mercato volontario dei “crediti ecosistemici”, mettendolo in più stretta relazione con la finanza sostenibile e consentendo un ritorno di risorse economiche finalizzato alla gestone delle equilibrata delle foreste. Il partenariato – guidato dalla Scuola Superiore Sant’Anna di Pisa – è composto da FederlegnoArredo, Regione Friuli Venezia Giulia, Regione Emilia Romagna, Consorzio delle Comunalie Parmensi, Unione dei Comuni della Romagna Forlivese, Legambiente.
Da ultimo, nell’ambito del Programma Erasmus + promosso dalla commissione europea, FederlegnoArredo è impegnata nello sviluppo del progetto DITRAMA, dedicato alla definizione del curriculum per la nuova figura professionale del Digital Transformation Manager per la filiera del legno-arredo ed allo sviluppo di un percorso formativo specificatamente dedicato, in 100 videopillole, organizzate in 7 aree tematiche. Tra queste un apposito spazio è dedicato all’interdipendenza tra sviluppo tecnologico e sviluppo sostenibile ed all’impatto sociale ed ambientale della trasformazione digitale per il settore. L’indagine iniziale sui fabbisogni del settore, rivolta ad operatori del mondo della formazione, accademico, imprenditoriale e sociale ha infatti evidenziato la crucialità di uno sviluppo in cui il progresso tecnologico non solo non contraddica la spinta ineludibile verso la sostenibilità e l’economia circolare, ma la sappia sostenere ed integrare in tutti i processi aziendali. Il progetto – coordinato da Cenfim (Cluster Catalano dedicato all’arredamento ed al contract) e partecipato da un consorzio di università, centri di ricerca, associazioni di imprese di 7 paesi europei – vedrà nel 2021 la sua conclusione, e la pubblicazione della piattaforma formativa gratuita ed accessibile a tutti.
Tra i progetti operativi della federazione, vi è anche la Guida alla scelta dei principali legni di interesse commerciale, la quale consiste in un software cofinanziato da Fedecomlegno, Associazione nazionale degli importatori, dei commercianti e degli agenti di materia prima legno, derivati e semilavorati, con la collaborazione di Conlegno e realizzato dal CREA-FL di Casale Monferrato, con il contributo di Gaetano Castro, in collaborazione col Dipartimento DISAFA dell’Università di Torino. Si tratta di un applicativo informatico, basato sulle informazioni dell’”Atlas des bois tropicaux” e in quelle estrapolate dalla piattaforma SIR legno della Regione Piemonte. È un progetto orientato alla sostenibilità, all’utilizzo della materia prima legno con le sue molteplici performance ambientali. Mette a disposizione degli operatori del settore, come importatori, ingegneri, architetti e designers uno strumento contenente informazioni tecniche sui principali legni oggetto di interscambio sul mercato nazionale ed Ue. Per ciascun legno sono riportate le proprietà fisico-meccaniche, i suoi impieghi, eventuali iscrizioni in liste CITES o rosse IUCN che tutelano specie minacciate in via d’estinzione, informazioni sul possibile approvvigionamento da piantagione, immagini delle sezioni longitudinali, più diverse altre informazioni e dati tecnici. Tramite appositi menù di ricerca, il software consente di filtrare e visualizzare i legni sulla base delle informazioni tecniche e costituisce un prezioso strumento per la ricerca ed il confronto di legni rispondenti a determinati requisiti. A corredo del software nelle relazioni con i clienti prescrittori, i commercianti di Fedecomlegno promuovono legalità e legni provenienti da fonti certificate e sostenibili.

 

27. Il Modello organizzativo e di gestione ai sensi del DLgs 231/2001 è un insieme di protocolli che regolano e definiscono la struttura aziendale e la gestione dei suoi processi sensibili: il modello organizzativo 231, se correttamente applicato, riduce il rischio di commissione di illeciti penali.

28. CertiPUR è un programma volontario di verifica, analisi e certificazione riguardante la sostenibilità ambientale, sicurezza e salubrità della schiuma poliuretanica; OEKO-TEX fiducia nel tessile garantisce che i tessuti impiegati sianoprivi di sostanze tossiche; LGA è il marchio di qualità tedesco che riguarda, tra gli altri, sostanze nocive, emissioni di formaldeide, composti organici volatili.

Instagram
condividi su

scelti per te

ricerche correlate

ISCRIZIONE

Devi accedere per poter salvare i contenuti