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“America’s better future. No carbon and no blackouts”, è il titolo dell’inchiesta di copertina di “The Economist” sui temi dell’energia pulita e affidabile e sulla scelta della presidenza Biden di avviare un ambizioso tentativo di affrontare il cambiamento climatico. Finalmente.
Nel momento in cui lo slogan di sintesi della nuova politica Usa è “America is back” al posto dell’arrogante e conflittuale “Maga” (“Make America Great Again”) dell’era Trump e quel “back” ha subito indicato il ritorno agli accordi di Parigi sulla sostenibilità, ecco che si ripropongono sistematicamente, sulla scena internazionale, i grandi temi dell’ambiente e dell’abbattimento degli squilibri economici e sociali. L’eco del nuovo corso sta anche nella concordanza dei discorsi tra il presidente Usa Joe Biden, il presidente del Consiglio italiano Mario Draghi e la Cancelliera
tedesca Angela Merkel al G7 della scorsa settimana. Salute e clima sono in primo piano. E c’è un riconoscimento corale sull’importanza del nuovo corso politico in Italia per rafforzare le strategie della Ue in questa direzione. “Con Draghi l’Italia è più virtuosa e può spostare gli equilibri in Europa”, ha confermato il Commissario Ue all’Economia Paolo Gentiloni. D’altronde, Mario
Draghi, nelle sue dichiarazioni programmatiche in Parlamento, è stato esemplare sulle responsabilità europee verso le nuove generazioni: “Vogliamo lasciare un buon pianeta, non solo una buona moneta”.

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