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Non c’è nulla di sbagliato in Italia che non possa essere corretto con quanto di giusto c’è in Italia. Per esempio con le mille azioni giuste censite in questi giorni dalla Fondazione Symbola alla luce del Manifesto d’Assisi, presentato l’anno scorso per costruire «un mondo più sicuro, civile e gentile». Dalla storia di Dorothy Opezzo e della azienda agricola gestita in Valle d’Aosta con il compagno a tre giovani pastore abruzzesi che recuperano la tradizione della transumanza; dalle api libere salvate da Annalisa e Veronica sulle colline reggiane al risanamento di una stazione ferroviaria trasformata in Green Station lungo il Livenza, le prime azioni concrete sono già in via di pubblicazione sul sito della Fondazione e alcune le raccontiamo in queste pagine. Per ora siamo a quota 321, ma le segnalazioni fioccano da Enti di Terzo settore, aziende, imprese sociali, amministrazioni comunali, Fondazioni e anche da grandi reti come Coldiretti, Legambiente, Confindustria: presto le «mille azioni per una nuova Italia», realizzate dai firmatari del Manifesto, staranno lì a testimoniare la rinascita.

Agire insieme
La campagna è stata lanciata dal presidente di Symbola, Ermete Realacci, e dal direttore della rivista San Francesco, padre Enzo Fortunato, per raccogliere le tante esperienze positive realizzate dopo la presentazione del Manifesto e in particolare tutto ciò che è stato fatto «per quanto riguarda le comunità, la coesione, il sostegno a chi è stato colpito dagli effetti della pandemia Covid-19 e le iniziative su ambiente, economia circolare, fonti rinnovabili e il contrasto alla crisi climatica»

 

Scopri tutte le storie nella Mappa delle 1.000 Azioni per una nuova Italia.

 

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Le buone pratiche d’Italia, il viaggio nel Paese che riparte | Elena Comelli | Corriere della Sera - Buone Notizie

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