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Afferra oggetti e si muove naturalmente, ma al posto di ossa e tendini c’è una tecnologia avanzatissima, frutto del lavoro del Rehab Technologies IIT – Inail Lab di Genova, iniziativa congiunta nata nel 2013 dalla collaborazione tra Centro Protesi Inail di Vigorso di Budrio (BO) e Istituto Italiano di Tecnologia (IIT).

Oltre alla prevenzione infatti, Inail è impegnato nella ricerca per migliorare la qualità della vita dei lavoratori vittime di infortunio.

Presentata nel 2018, la mano Hannes è un gioiello di protesi robotica.
Due sensori posti nel suo invaso, a contatto con i muscoli della parte residua del braccio, ne rilevano i movimenti trasferendo l’informazione al polso e alla mano che si muovono di conseguenza.
La protesi non necessita di interventi invasivi ma si applica sul residuo dell’arto. Il meccanismo brevettato che fa muovere le dita, Dynamic Adaptive Grasp, consente alla mano, attraverso un unico motore, di adattarsi a forme e sollecitazioni esterne.
Grazie al pollice che si orienta in tre direzioni, Hannes può afferrare oggetti pesanti o manipolarne di piccoli, muovendo anche il polso in cinque posizioni. Un software collegato via Bluetooth con la mano permette di calibrarne i parametri per adattarla alle esigenze dell’utilizzatore e guanti di rivestimento la rendono adatta a uomo e donna: non a caso l’Associazione per il Disegno Industriale l’ha premiata con il Premio nazionale per l’innovazione “ADI Design Index 2018”.

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