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Un decalogo verde – nel segno della lezione della Cop26 di Glasgow che ieri è entrata nel vivo del dibattito economico finanziario attorno alla sostenibilità – per traghettare il mondo del legno e dell’arredo verso una produttività oltreché redditizia (e riconoscibile nel mondo per la qualità del suo design) anche sostenibile. E’ il piano d’azione appena varato alla prima assemblea in presenza, post covid, di FederlegnoArredo, con il claim «Ripartiamo insieme. Anticipiamo il futuro», che ha riunito a Milano presidente di Assarredo, Maria Porro, il presidente di Assopannelli Paolo Fantoni (delegati FederlegnoArredo sul tema sostenibilità), Ermete Realacci e Domenico Sturabotti di Symbola a cui Federlegno ha affidato l’indagine «Legno-arredo italiano nella transizione ecologica», e Fabio Zardini country manager Italia Patagonia.

Sostenibilità e circolarità

«Se la sostenibilità è già al centro di una filiera integrata verticalmente come quella del legno-arredo, la transizione ecologica rappresenta per le singole aziende una svolta epocale. Non cogliere l’opportunità - dice Claudio Feltrin di FederlegnoArredo, che proprio della sostenibilità ha fatto uno dei punti chiave del suo mandato - significherebbe autoescludersi dal mercato e le Federazioni di categoria hanno un ruolo centrale in tal senso, per accompagnare tutti gli attori, specialmente le aziende più piccole, verso un modello pienamente sostenibile e circolare. FederlegnoArredo ha colto questo bisogno e, attraverso un’opera di condivisione, lo ha concretizzato in un decalogo».

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Il legno arredo vara il decalogo green. A inizio 2022 i punti d'azione - Enrica Roddolo | Corriere della Sera

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