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Lo sviluppo di batterie innovative e performanti è uno di quei fattori che possono dare un’accelerazione alla transizione verso la mobilità elettrica. Per questa ragione l'IIT (Istituto Italiano di Tecnologia), realtà che svolge attività di ricerca scientifica e sviluppo tecnologico con una rete di 15 centri in Italia, lavora sul grafene per dare vita a batterie di nuova generazione. Nei laboratori dell’IIT il grafene diventa la base per un supercapacitore: un accumulatore, in grado di caricarsi e scaricarsi in tempi molto rapidi, che per capacità di accumulo è paragonabile alle batterie agli ioni di litio, ma è flessibile e molto più leggero. Una tecnologia ottenuta grazie all’esfoliazione, cioè alla riduzione in lamine sottilissime (con un metodo brevettato dall’Istituto), che consente di sovrapporre due strati flessibili di carta di grafite, due membrane a base di grafene e una membrana in polimero immersa in un elettrolita (per la conduzione dell’elettricità). Una struttura che garantisce una leggerezza record, con un peso di meno di 50 mg per centimetro quadrato. Il lavoro sui materiali svolto dall’IIT nell’ambito del progetto UE Graphene Flagship sta portando alla realizzazione di batterie che promettono più di 300 cicli di ricarica e il 30% di capacità in più rispetto a quelle oggi presenti sul mercato. Prototipi che utilizzano il silicio come anodo assieme ad una minima quantità di grafene e che potrebbero trovare un’applicazione importante nel settore dell’automotive.

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