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Cresce il numero delle imprese green, che investono sulla innovazione e vincono nei mercati internazionali

La green economy è stata, in questi anni difficili, la migliore risposta alla crisi, una strada che guarda avanti e affronta le sfide del futuro. Una coraggiosa evoluzione di sistema che si basa sugli investimenti e produce lavoro, sostiene la coesione delle comunità e si intreccia con il territorio. La decima edizione del «Rapporto Greenitaly», elaborato da Fondazione Symbola e Unioncamere, coglie una accelerazione verso il green del sistema imprenditoriale italiano. Sono oltre 432mila le imprese italiane dell'industria e dei servizi che hanno investito nel periodo 2015-2018, o prevedono di farlo entro la fine del 2019 in prodotti e tecnologie green per ridurre l'impatto ambientale, risparmiare energia e contenere le emissioni di CO2. In pratica quasi un'azienda italiana su tre, il 31,2% dell'intera imprenditoria extra-agricola. E nel manifatturiero sono più di una su tre (35,8%). Solo quest'anno, quasi 300mila aziende hanno investito, o intendono farlo entro dicembre, sulla sostenibilità e l'efficienza. Le aziende di questa «green Italy» hanno un dinamismo sui mercati esteri nettamente superiore al resto del sistema produttivo italiano. Con specifico riferimento alle imprese manifatturiere (5-499 addetti), il 51% delle eco-investitrici ha segnalato un aumento dell'export nel 2018, contro il più ridotto 38% di quelle che non hanno investito. Queste imprese innovano più delle altre: il 79% ha sviluppato attività di innovazione, contro il 61% delle non investitrici.

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