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Il Gruppo Caviro è la più grande cooperativa vinicola italiana, composta da 12.400 soci viticoltori ed è, di conseguenza, il vigneto più grande d’Italia in grado di produrre il 10% del totale della nostra uva da vino, ben 615.000 tonnellate l’anno.

Dalle attività di viticoltura e produzione del vino italiano più venduto al mondo, il Tavernello, derivano 385.000 tonnellate di scarti agricoli, feccia, vinaccia e reflui, che la società Caviro Extra, costituita ad hoc, trasforma in nuova materia prima e materia prima seconda.

Un rapporto dell’OCSE del 2017 cita il Gruppo come esempio virtuoso di economia circolare: infatti dagli scarti agricoli vengono generati alcol etilico di origine agricola, polifenoli, enocianina utilizzati per la produzione di prodotti farmaceutici, cosmetici, alimentari e agronomici.

La divisione Alcoli di Caviro Extra produce anche il bioetanolo, un carburante verde e rinnovabile prodotto dalla distillazione della vinaccia.

Nel suo impianto di digestione anaerobica, invece, dagli scarti si genera biogas che, ulteriormente purificato, diventa biometano
avanzato per l’autotrazione. Ciò che rimane dal processo di digestione anaerobica, insieme a sfalci e potature inizia un processo di compostaggio al termine del quale si ottiene un fertilizzante naturale adatto ad essere utilizzato per l’agricoltura biologica.

La Joint Venture con HERAmbiente e partecipata da Caviro Extra, Enomondo, si occupa infine di produrre, dalla combustione di biomasse e fertilizzanti naturali, energia elettrica e termica, l’unica che Caviro utilizza in tutte le sue sedi.

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