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Riciclo, economia circolare e uso di materiali rinnovabili rappresentano uno strumento fondamentale per conseguire obiettivi di risparmio energetico e di riduzione delle emissioni di CO2. L'Italia è il Paese europeo con la più alta percentuale di riciclo sulla totalità dei rifiuti, pari al 79%, è il Paese con la maggiore capacità di riciclo anche in valore assoluto. A differenza di altri grandi paesi europei, l'Italia è un importatore netto di materie seconde ed ha esportazioni molto contenute sia di plastica che di carta. L'intera filiera del riciclo, dalla raccolta alla preparazione fino al riciclo industriale, in termini economici ed occupazionali vale complessivamente oltre 70 miliardi di euro di fatturato, 14,2 miliardi di valore aggiunto e oltre 230mila occupati. Il sistema cartario è uno dei settori industriali leader nell'economia circolare, nell'uso di risorse rinnovabili e nella capacità di riciclo. Interessante per comprendere questi dati è il rapporto L'economia circolare italiana per il Next generation Eu, realizzato da Fondazione Symbola e Comieco. L'economia circolare dimostra come l'Italia abbia delle carte da giocare in questa materia. Siamo di gran lunga una superpotenza europea dell'economia circolare, Ogni volta che lo si dice trovi degli occhi stupiti e qualche volta increduli dall'altro lato, ma noi recuperiamo più del doppio, il 79% delle materie prime più della media europea, più della Germania. Questo risultato è costruito non solo sulla nostra storia, un paese povero di materie prime che deve usare l'intelligenza, la creatività per affrontare questa povertà e ha costruito filiere più efficienti, dai rottami Brescia, agli stracci di Prato, alle cartiere della Lucchesia. Ma ha innovato nel corso di questi anni, abbiamo continuato ad aumentare il recupero delle materie prime anche in questi anni, rispetto agli altri paesi e rispetto alla media europea.

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