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Il premier partecipa nella città umbra alla presentazione di un "manifesto" sul clima, che firma, promosso da Ermete Realacci e sottoscritto da 2000 politici, intellettuali, imprenditori e religiosi. "L'Italia verde ha enormi possibilità di sviluppo e di occupazione", dice il presidente del Consiglio

"Davos è diventato punto riferimento del dibattito internazionale da un po' di tempo, Assisi dal medioevo è la culla mondiale della cura del pianeta. Quando non sapevamo che esisteva Davos, qui già si tutelava l'ambiente". Il premier Giuseppe Conte spiega così la sua presenza in Umbria e l'assenza al vertice svizzero dei potenti del mondo. Il premier evita di dare connotazioni politiche alla sua visita all'uscita dal sacro convento di Assisi dove ha partecipato alla presentazione del "Manifesto di Assisi - Per un'economia a misura d'uomo contro la crisi climatica".

Il documento che sollecita un modello economico sostenibile sul piano ambientale e sociale, ideato dal presidente di Symbola, Ermete Realacci con alcuni esperti di economia, che vede tra i promotori anche il Sacro convento di Assisi e che ha raccolto oltre 2000 adesioni. Nel Salone papale del Sacro convento, coordinati dalle giornaliste Maria Latella e Giuseppina Paterniti, si incontrano per la prima volta i firmatari: oltre a Realacci e il custode del Sacro Convento, padre Mauro Gambetti, il direttore della rivista San Francesco, padre Enzo Fortunato; il presidente di Coldiretti, Ettore Prandini; il presidente di Confindustria, Vincenzo Boccia; l'Amministratore Delegato di Enel, Francesco Starace e l'Amministratore Delegato di Novamont, Catia Bastioli.

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Conte ad Assisi: "La nostra Green economy è tutela in tegrale della persona". - Antioco Fois | La repubblica

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