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Le città sono in prima linea nella lotta al cambiamento climatico, un evento trasversale che interessa tutti gli aspetti dello sviluppo sostenibile e dell'Agenda 2030. L'uso del territorio per promuovere attività economiche alternative e redditizie, l'impatto sulle realtà locali, alcune best practice di governance, le proposte italiane per il prossimo PreCop26 e l'approccio G20 sono i principali terni affrontati, giovedì scorso, nel primo incontro del Foro permanente «Economia circolare e città verdi» promosso dall'Organizzazione internazionale italo-latino americana (lila) e da Fondazione Symbola, moderato dalla collega del Corriere Sara Gandolfi, che cura la newsletter «Mondo Capovolto». Tra ì relatori, Ricardo Lozano, console generale di Colombia nel Regno Unito e ministro dell'Ambiente fino
allo scorso anno e II vicesegretario generale dell'Unione per il Mediterraneo, Grammenos Mastrojeni.
Seguiranno altri quattro tavoli di incontro virtuale, con cadenza mensile, sulle «città verdi» per un'economia e una società più a misura d'uomo, focalizzate sulle esperienze di Italia e Paesi dell'America latina. Secondo l'Onu, il subcontinente americano è la regione più urbanizzata del mondo in via dì sviluppo ed è sempre più urgente la necessità di far fronte in modo adeguato alle ricadute ambientali di tali concentrazioni umane, come la
congestione del traffico, lo smaltimento dei rifiuti e il degrado. I buoni esempi, però, non mancano. Per info: www.iila.org e new.symbola.net.

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