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La sostenibilità come obiettivo da qui ai prossimi cinque anni, con il Pnrr come motore della transizione verde. La strada è tracciata e la conferma del cammino da intraprendere, nel Bresciano e in Italia, arriva dalla 12esíma edizione del rapporto Greenltaly, realizzato da Fondazione Symbola e Unioncamere.

In vista della Cop26 di Glasgow, appuntamento centrale per delineare le politiche sul clima degli anni futuri, il report traccia lo stato dell'arte della nostra economia in ottica green. E se i dati sono incoraggianti a livello nazionale, il Bresciano ancora va a corrente alterna. La provincia. Positivo innanzitutto il fronte lavoro: la nostra provincia infatti è quinta a livello nazionale per contratti di «green jobs». Sono stati 35.837 quelli attivati a fine 2020, che hanno inciso per il 44,4% sulle assunzioni totali nell'anno. Meno bene invece il dato sulle imprese che hanno investito in sostenibilità: sono state 5.911 nel 2020, con il Bresciano 19esima provincia in Italia. Ma sul fronte nazionale arrivano notizie incoraggianti: il Belpaese è infatti leader in Europa nell'economia circolare, con un riciclo sulla totalità dei rifiuti urbani e speciali del 79,4%, risultato ben superiore alla media Ue (49%). «Il risparmio annuale è di 23 milioni di tonnellate equivalenti di petrolio e a 63 milioni di tonnellate di Cot nelle emissioni» si legge nel rapporto. Ben anche gli investimenti «green»: sono state oltre 441 mila le aziende che nel quinquennio 2016-2020 si sono orientate verso tecnologie e prodotti sostenibili, il 21,4% delle imprese totali nel 2020, «a conferma che nonostante la pandemia non si è verificato alcun rallentamento (21,5% nel 2019)».

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Aumenta a Brescia il lavoro "green" ma la sostenibilità è ancora lontana | Il Giornale di Brescia | Stefano Martinelli

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