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La sfida dell’economia circolare non interessa solo le filiere produttive, ma interesserà nel futuro sempre più gli spazi
urbani, gli stili di vita e le abitudini dei singoli cittadini. Gli spazi urbani e gli spazi privati di vita saranno sempre più un campo di sperimentazione per progetti che favoriranno il miglioramento del recupero dei materiali. Guardando a un futuro che è già iniziato Architettura e Design diventano pilastri nella transizione verso un modello di economia dove il recupero è parte integrante dello spazio: arredi, ambienti domestici, edifici e interi quartieri hanno bisogno di essere realizzati o adattati all'esigenza dell'economia circolare. Da queste premesse è nato lo studio di Atlas, sviluppato da Stefano Boeri Architetti e Comieco per analizzare e sviluppare il dialogo fra Architettura e corretta gestione del recupero dei materiali, per una progettazione degli ambienti e degli spazi che ne tenga conto.
L’Italia è un Paese che conta primati ed eccellenze troppo spesso ignorati. Uno di questi è nell'economia circolare, in cui svettiamo per performance a livello europeo. Un esempio su tutti viene dalla raccolta differenziata e dal riciclo di carta e cartone: più di 3,3 milioni di tonnellate di materiale raccolto dai Comuni italiani nel 2017 e ben 10 tonnellate di macero riciclate al minuto. Un tassello importante del contrasto ai mutamenti climatici e una opportunità per una economia del futuro a misura d'uomo in grado di integrare innovazione e territorio, talenti e comunità, creatività e sviluppo sostenibile.
«L'abitare del futuro non può prescindere dal tema della gestione e dello smaltimento dei rifiuti. Una necessità che va ripensata e integrata nella realtà domestica come un passo essenziale nell'ottica di un approccio olistico alla sostenibilità» commenta l’architetto Stefano Boeri.

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Architettura e design settori chiave dell'economia circolare, IlSole24Ore.com

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