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Reinventiamo lo spazio sulla relazione uomo/natura

Quasi 13.000 utenti, oltre 150 guest speaker e oltre 170 interventi esterni. Questi i numeri di "L'architettura è cultura e bene comune", la maratona digitale promossa dal Consiglio Nazionale degli Architetti, Pianificatori, Paesaggisti e Conservatori (CNAPPC) organizzata dalle ore 10 di sabato 23 maggio alle 10 di domenica 24, sulla piattaforma "architettiperilfuturo". Una piattaforma aperta che nasce dall'idea del CNAPP di aprire al contributo di tutti un percorso di riflessione e costruzione del futuro in cui il ruolo degli architetti sia centrale. Cinque i temi approfonditi nelle circa 22 ore di dibattito con la partecipazione di tanti protagonisti del settore, dal neo direttore generale per il contemporaneo del Mibact Margherita Guccione all'architetto Mario Cucinella, dal sindaco di Milano Beppe Sala al politico ambientalista Ermete Realacci. Si è parlato in particolare di Sfide globali ai driver progettuali, di Italia, una rete di Resilient Cities; di Abitare sostenibile; di rigenerazione urbana/territoriale, fra spazio pubblico e servizi di prossimità; di Riattivare i processi attraverso nuovi modelli virtuosi. Unanime la voce dei partecipanti, secondo cui la crisi "può e deve essere trasformata in opportunità, un acceleratore del cambiamento; un'occasione per ripensare le città in chiave policentrica e diffusa, diminuendone la densificazione, rendendo più forti i territori e le aree interne". Bisogna, è stato sottolineato, "ripensare lo spazio in relazione uomo/natura; la socialità; la mobilità e i sistemi di spostamento; i servizi, ponendo al centro delle nuova visione la sostenibilità". Ma questa crisi deve essere anche l'occasione per ripensare processi semplificandoli e velocizzandoli,per modificare l'attuale obsoleto e anacronistico quadro normativo che regola il governo del territorio e l'attuale apparato amministrativo, per rendere - come ora non sono - i concorsi accessibili a tutti e chiari nei contenuti e nei termini, per superare i nuovi strumenti e crearne di efficaci nell'oggi; e ancora una leva per rendere prioritaria una pianificazione urbana con la creazione di un'agenda politica nazionale per le città - ora inesistente - per non agire solo sull'emergenza.

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Architetti e Covid, "ripensiamo le nostre città" | Ansa.it

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