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Smog urbano e agenti inquinanti nelle abitazioni da tempo ci hanno reso consapevoli della scarsa qualità dell’aria che respiriamo. Dallo scoppio della pandemia da Covid-19, l’allerta per la circolazione di droplet e aerosol di virus e batteri negli ambienti chiusi è diventata fondamentale. Tanto che il mercato dei tessuti antimicrobici e antivirali salirà a oltre 20,5 mld € entro il 2026 (+9,8% l’anno). Ma quali strumenti abbiamo per rendere i luoghi che viviamo più salubri?

Tra le tecnologie più innovative sul mercato c’è theBreath: tessuto brevettato 100% made in Italy, sviluppato dalla PMI milanese Anemotech (Gruppo Ecoprogram), capace di assorbire e disgregare le particelle nocive presenti nell’aria, attraverso un sistema multistrato che non necessita di fonti energetiche aggiuntive. Il layer centrale, costituito da una mesh carbonica, riduce gli inquinanti presenti nell’aria e gli agenti odorigeni, mentre i layer esterni filtrano l’aria agendo sulla carica batterica e virale.

Con l’abbattimento di virus, batteri, polveri sottili, smog e residui chimici, theBreath è adatto a ogni ambiente, interno ed esterno, nella lotta all’inquinamento domestico e atmosferico. Molto utilizzato sugli edifici, palazzi storici e monumenti col fine di proteggerli durante le ristrutturazioni e creare cantieri edili ad impatto zero. Non a caso, il Material ConneXion Library, il più grande archivio di materiali e processi innovativi e sostenibili al mondo, lo ha inserito nel suo schedario.

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