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“100 Circular Economy Stories”, il punto sull’Italia green

Il Secolo XIX | di Ermete Realacci e Francesco Starace

15 Dic 2021

Redazione

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"100 Italian Circular Economy Stories", il punto sull'Italia green | Il Secolo XIX | di Ermete Realacci e Francesco Starace

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La circolarità nell’uso delle risorse non è una novità. È la strategia che la natura e la specie umana, sin dalla sua comparsa sulla terra, hanno affinato per gestire in maniera efficiente risorse scarse. È la strategia che il nostro Paese, storicamente povero di materie prime, ha adottato con intelligenza per trovare i materiali, per produrre – come ricorda Carlo Maria Cipolla – all’ombra dei campanili, cose belle che piacciono al mondo: dagli stracci di Prato, ai rottami di Brescia, alle cartiere di Lucca, sono numerose le pratiche radicate nei territori che formano il background dell’economia circolare italiana. Si spiega anche così, come certifica Eurostat, il primato dell’Italia nel riciclo dei rifiuti (il 79,4% sul totale dei rifiuti urbani e speciali), un dato che supera la media UE (49%) e ben superiore a quella dei grandi Paesi europei (Francia 66%, Germania 69%).

Rifiuti avviati a riciclo (117 milioni di tonnellate), che trovano impiego come materiale nell’edilizia/infrastrutture (50% pari a 59 milioni di tonnellate) e nell’industria manifatturiera (33% pari a 39 milioni di tonnellate). Grazie a questa componente di materia derivante dal ciclo nazionale dei rifiuti, a cui si aggiungono i materiali provenienti dal recupero interno delle industrie e quelli importati, l’industria italiana raggiunge un tasso di circolarità (rapporto tra materie seconde da riciclo e totale delle materie – prime e seconde – impiegate) pari a circa il 50%.

Inoltre, con 270,5 tonnellate di materiali utilizzati per milione di euro prodotto, dato quasi dimezzato rispetto a dieci anni fa e molto inferiore rispetto a quello della Germania (333,9), siamo il più efficiente tra i grandi Paesi dell’Unione Europea nel consumo di materia. Risultati importanti che devono essere ulteriormente migliorati aprendo nuove frontiere e  muovendosi nella direzione indicata dalla Cop26.

Dietro questi risultati c’è un’Italia fatta di imprese, centri di ricerca, realtà del mondo associativo che quotidianamente lavora per ridurre nei processi produttivi rifiuti e inquinamento, ricerca e progetta prodotti duraturi, riutilizzabili, riparabili o riciclabili, cercando una nuova sintesi tra bellezza e sostenibilità. Un panorama in forte evoluzione, che Symbola ed Enel avevano raccontato nel 2018 e che hanno voluto, con questa edizione della collana 100 Italian stories, aggiornare anche in collaborazione con l’Istituto Sant’Anna di Pisa.

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