Newsletter

100 ITALIAN ARCHITECTURAL CONSERVATION STORIES DI FONDAZIONE SYMBOLA E FASSA BORTOLO, INNOVAZIONE SOSTENIBILITÀ BELLEZZA

L’APPENNINO CENTRALE, COLPITO DAGLI EVENTI SISMICI DEL 2009 E DEL 2016/17, È IL PIÙ GRANDE CANTIERE DI RESTAURO IN EUROPA CON L’AQUILA COME LABORATORIO PIÙ IMPORTANTE CON PIÙ DI 2 MILIARDI FINORA INVESTITI NELLA RICOSTRUZIONE DEL PATRIMONIO CULTURALE

REALACCI “PER L’ITALIA IL PATRIMONIO STORICO - CULTURALE È UN ELEMENTO IMPORTANTE DELLA NOSTRA IDENTITÀ E LA BASE DI UNA NUOVA ECONOMIA. IL NOSTRO PAESE RAPPRESENTA IL LABORATORIO MONDIALE DELLE TECNOLOGIE E COMPETENZE PER LA CONSERVAZIONE E PER IL RESTAURO. QUESTO VALE IN PARTICOLARE PER L’AZIONE IN CORSO NELLE AREE DEL CRATERE ED È ANCHE UN ATTO DOVUTO PER LA NOSTRA IDENTITÀ E PER IL NOSTRO FUTURO”

LEGNINI “NELLA RICOSTRUZIONE DEI BORGHI DEL CENTRO ITALIA COLPITO DAL SISMA 2016, IL RECUPERO DELLO STRAORDINARIO E RILEVANTISSIMO PATRIMONIO IMMOBILIARE DI INTERESSE STORICO E ARTISTICO È UNA SFIDA NELLA SFIDA, CHE STIAMO CERCANDO DI AFFRONTARE CON UN APPROCCIO CULTURALE AMBIZIOSO. ABBIAMO AVVIATO UN TAVOLO DI LAVORO CON IL MINISTERO DEI BENI CULTURALI, AD ESEMPIO, PER VALUTARE UNA MAGGIORAZIONE DEI CONTRIBUTI PER LA RIPARAZIONE ED IL RECUPERO DEGLI IMMOBILI STORICI DI PROPRIETÀ PRIVATA, CHE IN MOLTI CASI NON SONO ATTUALMENTE SUFFICIENTI A GARANTIRE LA CONSERVAZIONE E LA SICUREZZA. NELLO STESSO TEMPO, D'INTESA CON LA CEI, ABBIAMO ACCELERATO LA RICOSTRUZIONE DELLE CHIESE E DEGLI EDIFICI DI CULTO, CON 928 INTERVENTI GIÀ FINANZIATI CON 470 MILIONI DALLE ORDINANZE, E IN CORSO DI REALIZZAZIONE”.

FASSA “L’ITALIA, GRAZIE AL SUO IMMENSO PATRIMONIO STORICO, HA SVILUPPATO UNA COMPETENZA UNICA NELLE TECNOLOGIE E NELLE PRATICHE DEDICATE AL RECUPERO E AL RESTAURO. LA NOSTRA AZIENDA HA CONTRIBUITO ALL’EVOLUZIONE DI QUESTO KNOW-HOW E VUOLE CONTINUARE A FARLO, NON SOLO ATTRAVERSO INVESTIMENTI TECNOLOGICI MA ANCHE SOSTENENDO RICERCHE PER IL MIGLIORAMENTO DELL’INTERO SETTORE”.

SABATINI “IL RAPPORTO CONFERMA LA QUALITÀ DELLA FILIERA ITALIANA DEL RESTAURO CHE È RICONOSCIUTA A LIVELLO MONDIALE E VEDE TRA I PROTAGONISTI ANCHE LE MARCHE, CHE SULLE TECNICHE PER LA RICOSTRUZIONE E SUI NUOVI MATERIALI POSSONO CONTARE SU UNA FILIERA CHE HA MATURATO NEGLI ANNI COMPETENZE E BUONE PRATICHE”.

3 marzo 2021. Cento esperienze, quelle raccontate in “100 italian architectural conservation stories” di Fondazione Symbola e Fassa Bortolo, con la partnership di Assorestauro, che oltre a dare lustro internazionale al nostro Paese, sono chiamate oggi a dare un contributo importante alla ricostruzione del più grande cantiere di restauro del mondo: quello dei crateri dei terremoti che hanno colpito il centro Italia. Cento storie di innovazione, sostenibilità e bellezza: un’occasione unica per mettere a sistema una filiera made in Italy fatta di competenze, tecnologie e materiali sviluppati dal mondo dell’impresa e da quello della ricerca e dell’Università. I nostri restauri sono apprezzati e premiati in tutto il mondo. Non è un caso se nel 2020 il più prestigioso riconoscimento europeo, l’European Heritage Award e di recente il Grand Prix, hanno premiato un’esperienza italiana. Parliamo dell’intervento sulla Basilica di Santa Maria di Collemaggio distrutta durante il terremoto de L’Aquila. Un cantiere il cui valore risiede nelle tecnologie innovative impiegate e nell’aver tenuta aperta e in sicurezza, per tutta la durata dei lavori, la fruizione della Basilica. L’intervento è stato interamente sostenuto da Eni Spa e tra le aziende fornitrici di materiali è presente Fassa Bortolo. L’Appennino centrale, colpito dagli eventi sismici del 2009 e del 2016/17, è il più grande cantiere di restauro in Europa con L’Aquila come laboratorio più importante con più di 2 miliardi finora investiti nella ricostruzione del patrimonio culturale. Nel rapporto si dà spazio alle tante realtà che stanno sperimentando materiali e tecnologie per rendere più efficienti gli interventi di recupero, nonostante gli edifici in muratura non possano raggiungere le stesse performance delle costruzioni realizzate con materiali più moderni. C’è una forte sensibilità del nostro Paese verso l’edilizia green, dimostrata dal fatto che l’Italia è il secondo paese in Europa per numero di edifici certificati da protocolli energetico-ambientali (16 milioni di metri quadri di edilizia sostenibile). Oltre allo sviluppo di materiali e tecnologie innovative, il valore del prodotto finito di questa filiera è fortemente connesso ad altre due componenti: la specializzazione degli studi di progettazione e l’alta qualità delle maestranze. La filiera del restauro si rivolge ad un mercato già oggi consistente: basti considerare che nel 2019 in Italia ha superato il valore di 638 milioni di euro, stando all’analisi effettuata dal CRESME, riferita ai soli valori dei bandi pubblicati.

L’iniziativa organizzata da Fondazione Symbola e Fassa Bortolo, con la partnership di Assorestauro in collaborazione con la Camera di Commercio delle Marche e il Commissario per la Ricostruzione Sisma 2016 è stata introdotta da Ermete Realacci, presidente della Fondazione Symbola e Paolo Fassa, presidente Fassa Bortolo. I saluti sono stati affidati a Gino Sabatini, presidente Camera di Commercio delle Marche. Ha presentato il rapporto Fabio Renzi, segretario generale Fondazione Symbola; sono intervenuti Guido Castelli, Assessore Regione Marche alla Ricostruzione, Donatella Tesei, presidente Regione Umbria. Ha concluso i lavori Giovanni Legnini, Commissario Straordinario per la Ricostruzione Sisma 2016. Ha condotto i lavori Paola Pierotti, architetto, giornalista PPAN.

 

“Per l’Italia il patrimonio storico - culturale è un elemento importante della nostra identità - dichiara Ermete Realacci, presidente della Fondazione Symbola - e la base di una nuova economia. Il nostro Paese rappresenta il laboratorio mondiale delle tecnologie e competenze per la conservazione e per il restauro. Questo vale in particolare per l’azione in corso nelle aree del cratere ed è anche un atto dovuto per la nostra identità e per il nostro futuro. L’Italia ha le energie per superare la crisi che stiamo attraversando e lo dimostrano queste realtà virtuose e innovative che sono la migliore risposta per costruire insieme – come afferma il Manifesto di Assisi – un’economia e una società più a misura d’uomo e per questo più capace di guardare al futuro”.

“L’Italia, grazie al suo immenso patrimonio storico – dichiara Paolo Fassa, presidente di Fassa Bortolo - ha sviluppato una competenza unica nelle tecnologie e nelle pratiche dedicate al recupero e al restauro. La nostra Azienda ha contribuito all’evoluzione di questo know-how e vuole continuare a farlo, non solo attraverso investimenti tecnologici ma anche sostenendo ricerche come quelle di Fondazione Symbola, che grazie al racconto di queste buone pratiche contribuiscono al miglioramento dell’intero settore”.

“Nella ricostruzione dei borghi del Centro Italia colpito dal sisma 2016, il recupero dello straordinario e rilevantissimo patrimonio immobiliare di interesse storico e artistico – dichiara Giovanni Legnini Commissario straordinario per la Ricostruzione Sisma 2016 - è una sfida nella sfida, che stiamo cercando di affrontare con un approccio culturale ambizioso. Abbiamo avviato un tavolo di lavoro con il Ministero dei Beni culturali, ad esempio, per valutare una maggiorazione dei contributi per la riparazione ed il recupero degli immobili storici di proprietà privata, che in molti casi non sono attualmente sufficienti a garantire la conservazione e la sicurezza. Nello stesso tempo, d'intesa con la Cei, abbiamo accelerato la ricostruzione delle chiese e degli edifici di culto, con 928 interventi già finanziati con 470 milioni dalle Ordinanze, e in corso di realizzazione”.

“Il Rapporto conferma la qualità della filiera italiana del restauro – dichiara Gino Sabatini, presidente Camera di Commercio delle Marche - che è riconosciuta a livello mondiale e vede tra i protagonisti anche le Marche, che sulle tecniche per la ricostruzione e sui nuovi materiali possono contare su una filiera che ha maturato negli anni competenze e buone pratiche. Mi auguro che il prossimo passo sia l’output, perché le 100 storie presentate da Symbola diventino l’inizio di un percorso di trasferimento di esperienze e conoscenze in grado anche di supportare le future politiche di difesa dei beni culturali del nostro Paese”.

Il rapporto restituisce una foto d’insieme di tutto il settore. Particolarmente ricco il segmento legato allo sviluppo di materiali e tecnologie innovative per la messa in sicurezza dell’edilizia storica. Ambito di particolare rilievo per un Paese come l’Italia, sismico quasi nella sua interezza. Una competenza sviluppatasi attorno alla metà degli anni ’80, quando molte imprese iniziarono a industrializzare sistemi studiati nelle università permettendo così la diffusione di tecniche di consolidamento e d’irrigidimento degli impalcati, delle strutture orizzontali in legno, delle strutture verticali in muratura. Le prime applicazioni al mondo di materiali compositi per il rinforzo strutturale nel campo del recupero e restauro architettonico sono state realizzate in quegli anni proprio in Italia. Ampio spazio viene dato poi agli istituti di ricerca e formazione. Parliamo di istituti di indiscussa rilevanza internazionale, dall’Opificio delle pietre dure di Firenze all’Istituto Centrale del Restauro di Roma. A questi istituti si sono aggiunti nel tempo numerosi importanti dipartimenti e facoltà di architettura, a partire dall’Università “La Sapienza” di Roma che nel 1919 fondò la prima Facoltà di Architettura al mondo ad avere un insegnamento accademico legato all’ambito del restauro dei monumenti, mettendo insieme discipline legate all’ingegneria, alle belle arti e agli studi umanistici. Ed è proprio per queste specificità che l’ICCROM - Centro internazionale di studi per la conservazione ed il restauro dei beni culturali, emanazione dell’Unesco, ha istituito la sua sede in Italia, a Roma nel 1959. Di questa filiera fanno parte anche alcuni autorevoli soggetti istituzionali e privati che hanno come mission quella di promuovere le nostre pratiche di eccellenza nel mondo. Da un lato c’è l’impegno dell’AICS - Agenzia Italiana per la Cooperazione allo Sviluppo che, in collaborazione all’Istituto Centrale del Restauro, ha portato alla nascita e alla crescita nel mondo di centri di ricerca e formazione su modello di quello italiano: dalla Siria all’Egitto, fino, più di recente, in Bolivia. In parallelo, anche l’impegno di Assorestauro, associazione di categoria che dal 2005 rappresenta tutto il settore della conservazione del patrimonio materiale in Italia, incaricata dall’APT Europechapter europeo dell’Association for Preservation Technology (la corrispettiva associazione statunitense), di sviluppare la propria sezione europea. Un’azione che accanto alla partecipazione alle principali fiere di settore, ha visto il moltiplicarsi all’estero di cantieri pilota per facilitare collaborazioni tra professionalità italiane e locali e favorito la nascita di importanti scuole di restauro in Russia, in Turchia e a Cuba.

 

 

Instagram
condividi su

scelti per te

Fondazione Symbola, Deloitte Private, POLI.design, ADI in collaborazione con Comieco, AlmaLaurea, CUID, con il patrocinio del ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale e del ministero delle Imprese e del Made in Italy hanno presentato oggi i risultati del report “Design Economy 2024”, con l’obiettivo di accrescere la consapevolezza del valore del design per la competitività del sistema produttivo nazionale. Hanno presentato il rapporto presso l’ADI Design Museum di Milano, Ermete Realacci, presidente della Fondazione Symbola; Ernesto Lanzillo, Deloitte Private Leader Italia; Luciano Galimberti, presidente ADI; Cabirio Cautela, CEO POLI.design; Domenico Sturabotti, direttore della Fondazione Symbola; Antonio Grillo, design director Tangity Design Studio - NTT Data; Maria Porro, presidente Salone del Mobile; Marco Maria Pedrazzo, designer manager; Susanna Sancassani, managing director METID - Politecnico di Milano; Francesco Zurlo, preside della Scuola del design Politecnico di Milano; Lorenzo Bono, responsabile Ricerca e sviluppo Comieco; Adolfo Urso, ministro delle Imprese e Made in Italy.

Le Giornate FAI di Primavera sono un esempio bello ed efficace di quanto può fare la società civile organizzata per il nostro Paese. Il patrimonio storico-culturale italiano, la natura, la bellezza sono tratti importanti della nostra identità e sono fondamentali anche per la coesione delle comunità e per la forza e attrattività di larga parte della nostra economia.

Il rapporto, arrivato alla tredicesima edizione, è realizzato da Fondazione Symbola e Unioncamere, con la collaborazione del Centro Studi delle Camere di Commercio Guglielmo Tagliacarne, insieme a Istituto per il Credito Sportivo, la Fondazione Fitzcarraldo e Fornasetti con il patrocinio del Ministero della Cultura, è stato presentato oggi a Bologna presso l’Auditorium Enzo Biagi Biblioteca Salaborsa da Ermete Realacci, presidente della Fondazione Symbola; Stefano Bonaccini, presidente Regione Emilia – Romagna; Matteo Lepore, Sindaco di Bologna; Domenico Sturabotti, direttore della Fondazione Symbola; con i saluti di Elena Di Gioia, Delegata del sindaco di Bologna alla Cultura e l’introduzione di Rosa Grimaldi, delegata del sindaco di Bologna alle Industrie Culturali e Creative. Ne hanno discusso Mario Cucinella, architetto; Mauro Felicori, Assessore alla Cultura e al Paesaggio Regione Emilia – Romagna; Thalita Malagò, Italian Interactive Digital Entertainment Association; Roberta Paltrinieri, Università di Bologna; Antonio Taormina, Comitato Scientifico Fondazione Symbola. Durante l’evento sono stati presentati i progetti vincitori INCREDIBOL! e Bologna Game Farm 2023 da Giorgia Boldrini, direttrice settore Cultura e Creatività Comune di Bologna.

Rappresentano oltre il 15% degli addetti del settore del design, il 46% sono donne, ma di loro conosciamo molto poco, all’ombra dei grandi maestri del secolo scorso. Nasce così 35 designer under 35 campagna di comunicazione promossa da Fondazione Symbola e ADI Associazione per il Disegno Industriale pensata per far conoscere al vasto pubblico una nuova generazione di designer italiani: 35 giovani che grazie a nuove parole d’ordine sostenibilità, inclusione, territorio stanno già oggi innovando prodotti e servizi.

ricerche correlate

ISCRIZIONE

Devi accedere per poter salvare i contenuti