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Approvvigionarsi di energia "pulita", investire in macchinari che consumano o inquinano poco, imparare a "riciclare" i propri rifiuti. Non è un capriccio per pochi. Ma un vero e proprio investimento. Che non rende solo sul medio-lungo periodo, ma fa maturare "dividendi" già nel breve termine. Lo dicono i numeri.

Chi ha investito nella cosiddetta green economy, negli ultimi anni, ha fatturato di più, esportato di più e assunto di più. Un antidoto contro la crisi prima, uno stimolo per agganciare e sostenere la ripresa poi. E anche un'arma in più per contrastare i mutamenti climatici, in linea con quanto indicato dal recente rapporto dell'Ipcc (Intergovernmental Panel on Climate Change). Questo dimostra di essere la green economy italiana, grazie a quelle aziende, un quarto del totale, che negli ultimi cinque anni hanno fatto investimenti green.

Questo racconta GreenItaly 2018: il 9° rapporto di Fondazione Symbola e Unioncamere - promosso in collaborazione con il Conai e Novamont, con il patrocinio del Ministero dell'Ambiente e presentato qualche giorno fa a Roma - che misura e pesa la forza della green economy nazionale (oltre 200 best practice raccontate, grazie anche alla collaborazione di circa trenta esperti).

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Speciale Sole24ore su GreenItaly 2018, Il Sole 24 Ore

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