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di Luca Corsolini   

Notizie mirabolanti da Ronaldopoly. Si è scoperto che l’arrivo di un grande giocatore fa vendere più magliette, e quindi adesso ci si interroga sul valore di tanti che, spacciati per campioni, di sicuro costati come campioni, si sono dimostrati dei bidoni. Altra scoperta sorprendente, che in Trentino Alto Adige si rifiutano di registrare come sorprendente, visto che da anni hanno deciso di investire sui ritiri delle squadre, e pure Bormio, che non e’ in quella regione, fa affaroni coi tifosi del Torino che non hanno afflizioni bianconere: la gente si muove per vedere un campione, e in trasferta va al bar, persino al ristorante, certe volte addirittura in albergo.

Completamente ipnotizzati, una volta da Ronaldo, un’altra volta da chi fa il vigile in mare, non ci stiamo accorgendo che la vera storia italiana è la bicicletta. Siamo il paese di ”hai voluto la bicicletta? E allora pedala!”, di Ladri di biciclette, di aziende leader mondiali nel settore, di artigiani leader mondiali nel settore, di Coppi e di Bartali, di Mosersaronni e di Bugnochiappucci, di Gimondi, del Processo alla Tappa di Sergio Zavoli, del Giro d’Italia, di Pantani, di museo del ciclismo che sono dappertutto, collezioni di passioni popolari.
Siamo il Paese numero 2 al mondo per numero di biciclette messe a disposizione del pubblico dai servizi di bike sharing e siamo, indagini di Clas, un Paese in cui quasi un milione di persone va al lavoro in bicicletta, esprimemendo così il suo voto per una nuova mobilità, un nuovo rapporto col territorio, meno inquinamento, maggiore integrazione col trasporto pubblico. Oggi persino sui Frecciarossa si incontrano i commuter in bicicletta. E’ un mercato da… Ronaldo: 8 miliardi di Euro.

E da questo fine settimana ecco la brande bellezza: non un gol in rovesciata, ma il primo tratto della ciclabile del Lago di Garda, giù considerata la più bella del mondo, due km totalmente a sbalzo sul lago, tanto che sembra di pedalare, e camminare, sulle acque come fu possibile sul lago d’Iseo grazie alle passerelle di Christo. Qui la realizzazione è persino più ardita: la pista, quasi 3 metri di larghezza, è attaccata al costone perpendicolare della montagna e corre a 50 metri sul lago. Rifiutando di essere a Ronaldopoly, e con l’idea piuttosto di avere la responsabilità di fare le cose, invece che di parlarne, il sindaco di Limone, Franceschino Risatti, nell’invitare i suoi colleghi a darsi una mossa per completare il percorso di 12 km, parte della pista dell’Alto Garda che avrà uno sviluppo di ottanta km, ha detto: “Ogni anno arrivano un milione e 300 mila turisti, specie dal Nord Europa. La pista è un’attrazione che potrebbe fare impennare questo numero a beneficio di tutta l’economia del territorio”.

Particolari non secondari: per realizzare la pista non è stata chiusa la strada, dunque tutto il team di lavoro ha lavorato di fine, con soluzioni anche ingegneristiche che dimostrano l’eccellenza del risultato garantito da un buon gioco di squadra. I soldi ci sono: bisogna saperli impiegare bene. E qui usciamo anche dall’equivoco: si parla di Ronaldopoly non per contestare l’arrivo del portoghese, nell’operazione della Juventus, calcisticamente e ancor più aziendalmente perfetta, quasi non italiana verrebbe da dire, al contrario per sbertucciare la sorpresa di chi si accorge che le cose funzionano in una certa maniera, che i fondi bisogna sapere utilizzarli, che bisogna avere una certa progettualità, ovvero visione e anche previsione di quello che si vorrebbe essere, o offrire come servizi, nel futuro.

Di sicuro va rubricata come notizia proveniente da Ronaldopoly anche lo sbarco in borsa, segmento Aim, della Askoll Eva di Dueville in provincia di Vicenza che produce bici elettriche, raccontandole oltre tutto in maniera divertente, ad esempio esaltando quanto sia divertente fare il… pieno, ovvero la ricarica semplicemente sulla scrivania. Con un fatturato di neanche 5 milioni, oltre tutto in leggero calo, in fase di collocamento ha raccolto 12 milioni. Poi al debutto sul mercato il titolo ha segnato un rialzo di quasi il 35% che ha impedito di fissarne il prezzo ma ha fotografato una evidenza: la gente crede alle bici elettriche, pure agli scooter elettrici. La gente, anche a Ronaldopoly, non dorme e capisce la differenza tra un campione e un bidone. Se gli presenta un titolo forte, che tale è per prospettiva, e non solo per il numero di Champions League che ha in bacheca, ci crede, investe, si muove. In un mondo in cui è la domanda a determinare l’offerta bisognerebbe ascoltare e seguire di più il pubblico le cui antenne sono sempre dritte e indirizzate per registrare i segnali più interessanti.

Argomenti buoni per il Bike Economy Forum, in realtà argomenti buoni per tutti. Sarebbe persino bello se l’effetto Ronaldo si traducesse in una spinta per tutti a puntare al meglio, costi quel che costi, nella consapevolezza che un campione è comunque meglio di un bidone spacciato per tale.

Luca Corsolini - Symbola

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