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L’ABRUZZO È, PER INTENSITA’ INDUSTRIALE, UNA DELLE PRINCIPALI REGIONI MANIFATTURIERE D’EUROPA

IL SISTEMA PRODUTTIVO ABRUZZESE CON UN PRODOTTO INTERNO LORDO DI OLTRE 30 MLD DI EURO È SETTIMO IN ITALIA PER SPECIALIZZAZIONE INDUSTRIALE, SETTIMO PER INCIDENZA DELLE ESPORTAZIONI SUL PIL (8,7 MLD DI CUI CIRCA IL 50% LEGATO AL SETTORE AUTOMOTIVE)

IL SETTORE ALIMENTARE È QUINTO PER NUMERO DI OCCUPATI ALL’INTERNO DELLA FILIERA E AL SECONDO POSTO SE GUARDIAMO ALLO SPECIFICO DELLA PRODUZIONE DI PASTA E VINO

L’INDUSTRIA DEL PANNOLINO È TRA LE PIÙ COMPETITIVE DEL MONDO CON UN GIRO D’AFFARI DI CIRCA 2.5 MLD

HA IL PRIMATO NELLA FILIERA DELL’ELETTRONICA: LA REGIONE È PRIMA IN ITALIA IN TERMINI DI SPECIALIZZAZIONE REGIONALE

L’ABRUZZO HA L’82% DEI PICCOLI COMUNI CHE AMMINISTRANO IL 70% DEL TERRITORIO NEL QUALE SI PRODUCONO TUTTE LE DOP E LE IGP

NEL SETTORE MODA LA REGIONE È QUINTA PER NUMERO DI ADDETTI DELLA FILIERA E TERZA SE CONSIDERIAMO LE IMPRESE

ABRUZZO AL PRIMO POSTO A LIVELLO NAZIONALE PER RAPPORTO TRA STUDENTI E POPOLAZIONE, DAVANTI A LAZIO E EMILIA ROMAGNA

REALACCI (SYMBOLA – FONDAZIONE PER LE QUALITÀ ITALIANE): “CENTO STORIE CHE DESCRIVONO UN ABRUZZO IN LINEA CON LA MIGLIORE TRADIZIONE DEL MADE IN ITALY CAPACE DI INNOVARSI PUNTANDO SUL CAPITALE UMANO, BELLEZZA E SOSTENIBILITÀ CHE SI INCROCIA E SI RAFFORZA CON LA RICCHEZZA DI STORIA, NATURA E CULTURA DEL TERRITORIO”

SERGIO GALBIATI (HUBRUZZO - FONDAZIONE INDUSTRIA RESPONSABILE): “PRESENTIAMO LA REGIONE DA UNA NUOVA PROSPETTIVA: INASPETTATA, CONCRETA E DECISAMENTE CONTEMPORANEA. ATTRAVERSO LA RICERCA SULLE ECCELLENZE INDUSTRIALI, PROPONIAMO UN’IDENTITÀ DELLA REGIONE CHE CONIUGA LA RAPPRESENTAZIONE STORICA DI REGIONE DEI PARCHI CON QUELLA DI UNA REGIONE DAI GRANDI PRIMATI INDUSTRIALI. UNA REGIONE CHE SA CONSERVARE, MA ANCHE, UNA REGIONE CHE SA FARE”.

Pescara, 23 settembre 2019. “100 Innovation Stories: Abruzzo” è un rapporto, promosso dalle Fondazioni Symbola e Hubruzzo, che parte da un’analisi del sistema produttivo abruzzese e dal racconto di cento storie d’impresa. Emergono dati significativi di un territorio composito, fatto di paesaggi naturali e rurali, ma anche di innovazione e industria. La narrazione di un Abruzzo innovativo e industriale, poco conosciuta agli stessi abruzzesi, fa di questa terra una delle principali regioni manifatturiere d’Europa. La ricerca quali-quantitativa che ha portato alla realizzazione di questo report, volta a mappare la qualità e l’innovazione del tessuto economico abruzzese, è partita da un campo di osservazione di circa 3 mila imprese (restringendo il campo d’indagine alle imprese con almeno 5 addetti e 800mila euro di fatturato). L’analisi triennale delle performance economiche e finanziarie è stata affiancata da un’analisi qualitativa, che ha permesso di raccogliere pareri da esperti autorevoli, nei vari settori presi in esame. Le interviste qualitative sono state utili ad affiancare gli aspetti evidenziati dai bilanci, con considerazioni di ordine reputazionale, ambientale e sociale. Ugualmente, ci hanno permesso di rilevare alcune realtà di piccola dimensione che non sarebbero emerse dai soli numeri. Varietà settoriale, varietà dimensionale di azienda e distribuzione territoriale sono, infine, altri tre criteri tenuti in considerazione per la selezione delle storie raccontate in questo report.
L’indagine realizzata descrive un sistema produttivo di qualità ed eccellenza molto ampio e variegato di cui il presente lavoro ha voluto restituire un primo affresco. Il sistema produttivo abruzzese con un prodotto interno lordo di oltre 30 mld di euro è: settimo in Italia per specializzazione industriale , settimo per incidenza delle esportazioni sul PIL (8,7 mld di cui circa il 50% legato al settore automotive), sesto per surplus commerciale e secondo per valore di interscambio (ogni 100 euro importati se ne esportano più di 200) , un sistema che presenta uno dei più alti tassi di diversità produttiva in Italia (721 categorie di attività presenti sul territorio su 800).
“I numeri e le 100 storie di innovazione raccolte da questa indagine – commenta Ermete Realacci presidente di Symbola – Fondazione per le qualità italiane descrivono un’economia regionale estremamente diversificata e una geografia produttiva di qualità aderente alla migliore tradizione del made in Italy, capace di innovarsi puntando su capitale umano, bellezza e sostenibilità. Una grande storia imprenditoriale spesso sconosciuta. Che si incrocia e si rafforza con la ricchezza di storia, natura e cultura di un territorio che ha il maggior numero di parchi nazionali e l’82% di piccoli comuni che amministrano il 70% del territorio nel quale si producono tutte le DOP e le IGP. Cultura, creatività e bellezza sono la chiave di volta di molti settori produttivi di un’Italia che fa l’Italia e consolidano la missione del nostro Paese orientata alla qualità e all’innovazione: un soft power che attraversa prodotti e territori e rappresenta un prezioso biglietto da visita”.
“Con la ricerca e le altre attività in corso d’opera la Fondazione Hubruzzo – afferma Sergio Galbiati presidente di Hubruzzo - Fondazione Industria Responsabile - propone un altro modo di osservare la realtà, ovvero narrando ciò che funziona e attraverso questa lente individua le prospettive del nostro Abruzzo. Presentiamo la Regione da una nuova prospettiva: inaspettata, concreta e decisamente contemporanea. Attraverso la ricerca sulle eccellenze industriali, proponiamo un’identità della regione che coniuga la rappresentazione storica di regione dei parchi con quella di una regione dai grandi primati industriali. Una regione che sa conservare, una regione che sa fare. La ricerca è rivolta a coloro che non conoscono l’Abruzzo, così come a quelli che ne conoscono soltanto la parte stereotipata. Accanto ai dati, una narrazione dei successi imprenditoriali in modo da avere una visione rigenerata dell'Abruzzo, considerato troppe volte periferico, ma che invece riveste una posizione
centrale se visto in un’ottica industriale, che, in ultima analisi, è anche la chiave del nostro Bel Paese».

Elettronica
Un importante primato è legato alla filiera dell’elettronica, per cui la regione è prima in Italia in termini di specializzazione regionale. Una filiera che ha una forte centralità nella provincia de L’Aquila che si candida oggi a diventare un polo nazionale ed internazionale di innovazione e ricerca sulle nuove tecnologie, a partire dalla sperimentazione del 5G e dei progetti incentrati sui principi di Smart City. È qui che lo scorso febbraio è stata effettuata con successo la prima videochiamata attraverso il Mediterraneo su smartphone 5G: dal Tecnopolo dell'Aquila a Barcellona. Ma a L’Aquila risiedono anche due hub della conoscenza di rilevanza mondiale. I laboratori lavorano in stretto collegamento con il Gran Sasso Science Institute - GSSI, scuola superiore universitaria di fisica, matematica, informatica e scienze sociali, avviata in seguito al terremoto dell'Aquila come strumento di rilancio economico dell'area, per volontà del Ministero dell'economia e delle finanze e l'Organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo economico (OCSE).

Automotive
La regione è tra le più specializzate d’Italia nell’automotive, con imprese globalizzate operanti nella produzione di veicoli, nella componentistica e nell’engineering. Oltre 30.000 addetti, con una forte concentrazione nella Val di Sangro in provincia di Chieti (25.000). Prima nella produzione di vetro piano; seconda nella produzione di apparecchiature elettriche ed elettroniche per gli autoveicoli e nella fabbricazione di moto; terza nella produzione di auto e di componenti per veicoli.

Farmaceutica
Un settore di rilievo è quello farmaceutico, grazie a 1.200 addetti che raddoppiano con l’indotto, dove figurano colossi nazionali e internazionali dell’imprenditoria di settore, università e centri di ricerca: grandi aziende farmaceutiche, l’Istituto Zooprofilattico Sperimentale di Teramo, i principali centri di ricerca dell’area, le Università degli Studi dell’Aquila, di Chieti-Pescara e di Teramo, gli spin-off universitari e molte altre imprese dei settori chimico, farmaceutico, biomedicale, ambientale, logistico, informatico e tecnologico. Quello del farmaceutico rappresenta un fiore all’occhiello industriale della regione, soprattutto grazie ad un’alta propensione alla ricerca, alla produttività e alla competitività: negli ultimi dieci anni il settore è cresciuto in termini di esportazioni del 140% (con il primo segno meno nel 2018 -11%).

Industria del pannolino
Nella provincia di Pescara, si concentra una filiera tra le più competitive del mondo: si tratta di quella dei prodotti igienici in carta e ovatta, l’industria del pannolino: una filiera completa, che va dai macchinari, alla produzione di tessuti, fino al confezionamento, concentrata soprattutto in provincia, con circa 3000 dipendenti e un giro d’affari di circa 2.5 Mld.

Agroalimentare
Il settore alimentare è quinto per numero di occupati all’interno della filiera ma è al secondo posto se guardiamo allo specifico della produzione di pasta e vino. In Abruzzo si trova una delle capitali mondiali della pasta: Fara San Martino, un bellissimo borgo nel cuore della Majella di 1400 abitanti, ospita quattro dei principali pastifici regionali, alcuni di fama internazionale. Numeri importanti anche nel settore del vino. Con 3,2 milioni di ettolitri di vino nel 2017, l’Abruzzo è la quinta regione italiana per capacità produttiva, con una crescita del 15% rispetto all’anno precedente. Restringendo l'analisi alla produzione proveniente da vitigni DO e IG, il vino di qualità prodotto in Abruzzo registra un tasso di crescita medio del 3% tra il 2013 e il 2017, anno in cui ha raggiunto 1,5 milioni di ettolitri, grazie ad una superficie vitata di 15mila ettari (mentre quella complessiva, tra vini da tavola e vini di qualità, è pari a 36 mila ettari). Il Montepulciano d’Abruzzo Doc rappresenta oltre il 70% del totale dei vini a denominazione controllata prodotti in Abruzzo, con un volume di imbottigliato pari a circa 100 milioni di bottiglie, affermandosi ogni anno uno dei primi vini Doc fermi prodotti in Italia.

Moda
Nel settore moda la regione è quinta per numero di addetti della filiera e terza se consideriamo le imprese, un sistema che produce beni per i principali marchi internazionali dell’abbigliamento. Il settore tessile-abbigliamento, ha una tradizione molto antica, legata alla trasformazione e lavorazione della canapa, coltivata nel teramano fino alla fine degli anni sessanta. Il settore si sviluppa a cavallo degli anni sessanta e settanta, periodo in cui le piccole attività artigianali presenti sul territorio evolvono verso forme industriali più strutturate. La creazione di un indotto di subfornitura specializzata trova terreno fertile, grazie alla presenza nel territorio di realtà come La perla e Golden Lady e di imprese locali come la Monti di Roseto degli Abruzzi.

Design
Il design, anche se di recente sviluppo, registra trend di crescita interessanti: nel 2015 apre nella città di Pescara la quinta sede dell’Isia – Istituto Superiore per le Industrie Artistiche, prima scuola pubblica di design istituita dal Ministero della Pubblica Istruzione e nel 2016 in città viene avviato il corso di Laurea triennale in Design, presso il Dipartimento di Architettura dell’Università Gabriele d’Annunzio di Chieti-Pescara, primo tra le università pubbliche abruzzesi. Il corso, alla sua sola terza edizione, ha registrato un boom di iscritti lo scorso anno (237 i candidati presenti ai test di ammissione a fronte degli 80 posti disponibili), a dimostrazione che le esigenze formative dei più giovani stanno cogliendo i mutamenti in atto.

Poli universitari e ricerca
Tra i primati della regione possiamo inoltre annoverare quello sulla popolazione universitaria (anche grazie alla presenza di quattro università) attestandosi al primo posto a livello nazionale per rapporto tra studenti e popolazione, davanti a Lazio e Emilia Romagna. Con alcune eccellenze di rilievo nazionale, quali il Dipartimento di Neuroscienze Imaging e Scienze Cliniche dell’Università d'Annunzio di Chieti-Pescara, inserito nel panorama internazionale delle reti di ricerca in imaging avanzato, oggi strumento essenziale per studiare il cervello umano. Per accrescere la conoscenza sull’individuo e le interazioni tra individui, il centro ricorre alle più avanzate tecniche di imaging attualmente disponibili, alcune delle quali sviluppate all'interno del dipartimento stesso. Di rilievo internazionale sono anche i risultati raggiunti dalla Clinica Oftalmologica dello stesso ateneo D’Annunzio, primo in Italia a utilizzare la robotica in oculistica e sede nazionale della Scuola italiana di Chirurgia robotica.

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nell’ambito del Festival della Soft Economy si discuterà di Green Communities. Le Green Communities, previste nella legge 221/2015 e ora finanziate dal PNRR con 135 milioni di euro, rappresentano un nuovo percorso nelle quali la montagna intende porsi al centro delle politiche per l’ambiente, l’uso sostenibile delle risorse naturali, il pagamento dei servizi ecosistemici, le nuove agricolture, le start-up e il turismo. Un nuovo strumento per la transizione ecologica che individua il valore dei territori rurali e di montagna che intendono utilizzare in modo equilibrato le risorse principali di cui dispongono, tra cui in primo luogo acqua, i boschi e il paesaggio, e aprire un nuovo rapporto sussidiario e di scambio con le comunità urbane e metropolitane, in modo da poter impostare, nella fase della green economy, un piano di sviluppo sostenibile.

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